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Per non dimenticare Chiaia di Luna

di Vincenzo Ambrosino
Chiaia di Luna al tramonto [1]

 

Dedicato a Salvatore e Franchino

Chiaia di Luna è la spiaggia dei ponzesi, unica, sita sotto quella falesia meravigliosa e imponente: ha permesso alla mia generazione di godere del mare al mattino, al pomeriggio, di notte; di godere del mare in tutte le condizioni, anche in burrasca con onde schiumose e travolgenti, ma mai minacciose per noi ragazzi. Attraversare il tunnel romano pieno di odori naturali era una sensazione unica e quando arrivavi nel buio acceleravi e lì, l’odore dell’acqua salata diventava più forte, ti drogava di un entusiasmo che  quegli adolescenti hanno conosciuto e ricordano con nostalgia.

Oggi Chiaia di Luna rappresenta i Ponzesi: invecchiati, stanchi, ritirati, scontrosi e sconfitti.

Chiaia di Luna è chiusa da tempo, ma la colpa non è di nessuno!?

Sembra che la colpa non sia di nessuno se Chiaia di Luna rimane chiusa eppure sono stati spesi tanti soldi pubblici: soldi effettivamente sprecati; tanti soldi pubblici che potevano servire per scopi più utili e nobili!

Senza ombra di dubbio la colpa non è degli operatori di Chiaia di Luna che hanno fatto di tutto e di più per tenerla aperta e certamente non è colpa dei ponzesi e dei turisti che si sono impegnati anche con sottoscrizioni per sensibilizzare le istituzioni pubbliche a riaprire Chiaia di Luna.

Se lo spreco di soldi pubblici per mettere in sicurezza Chiaia di Luna non vedono responsabili, allora dobbiamo dire che  la colpa di questo danno conclamato è del destino maledetto che si nasconde nell’affare della sicurezza!

Chiaia di Luna. Webcam [2]

Ma allora se non ci sono colpevoli e se tutti vogliamo che il simbolo della nostra isola ritorni libero perché non uniamo le forze per tentare di nuovo di sensibilizzare l’opinione pubblica e poi il potere politico di trovare le giuste soluzioni: quelle che anche la segretaria dei geologi regionali, Tiziana Guida ha definito di buon senso?

Ho l’impressione che ci siamo davvero rassegnati a non poter più percorrere quel tunnel romano e abbiamo definitivamente rinunciato a portare i nostri nipoti a fare un tuffo  in quel mare e aspettare il tramonto in  quella spiaggia.

È assurdo vedere cominciare i lavori a Frontone (a proposito: quando cominciano i lavori a Frontone?) e non vedere terminati i lavori di Chiaia di Luna, è come se avessimo avviato i lavori nella stanza dei nostri figli, poi abbandonati per inaugurare i lavori in salotto. Ma che cosa dicono i nostri figli nell’assistere a questa pazzia: “Cari genitori, dove dormiamo noi, dove facciamo i compiti?”.  
Noi non possiamo risponder loro: “Ragazzi un po’ di pazienza abbiamo deciso che la vostra stanza sarà, nel prossimo futuro, più grande e confortevole, nel frattempo studierete in cucina e dormirete nel ripostiglio”.

Quale prossimo futuro?

Chiaia di Luna è il simbolo di una parte della nostra isola, oggi chiusa, abbandonata, non partecipe al processo di cambiamento prospettato da questa Amministrazione, che non può che rimanere monco se ogni parte del territorio e della popolazione non verrà coinvolto.

Chiaia di Luna. Tramonto [3]