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Il re e il mare (2)

Campagna oceanografica del 1896 [1]

di Adriano Madonna

 

Campagne oceanografiche
La campagna oceanografica del 1896 consentì di cominciare a stilare una sorta di classificazione e di “inventario” delle specie viventi nel mare di Cascais, sui fondali di sedimento e roccia. Il Dona Amelia si spinse, poi, a sud, verso le acque di Cabo Espichel, nelle foci del Sado e del Tejo, nell’arcipelago delle Berlengas, prospiciente il paese di Peniche. Furono raccolti campioni biologici di profondità e particolare attenzione Dom Carlos prestò ai pesci, che riuscì a catturare con speciali nasse e draghe di fondo che egli stesso aveva disegnato. Anche in ciò, l’apporto di Dom Carlos alla scienza oceanografica di quel tempo fu essenziale: gli attrezzi e gli apparecchi da ricerca, infatti, dal 1854 non erano stati migliorati, ad eccezione di alcune piccole cose ideate da Brooke e Maury. Un grande passo tecnologico era stato invece compiuto, nel 1874, da Negretti e Zembra, che avevano inventato i termometri a inversione, con cui diventava possibile determinare con esattezza la temperatura dell’acqua alle diverse profondità.

nave Dona Amelia [2]

A bordo del Dona Amelia
A bordo del Dona Amelia Dom Carlos portò il suo animo di scienziato e quello dell’artista: fu, infatti, un abile pittore e disegnatore e ciò gli permise di stilare un diario di bordo unico nel suo genere. Dom Carlos, dunque, descrisse dal punto di vista scientifico le varie specie di pesci che i suoi strumenti di raccolta portavano sul ponte del Dona Amelia e contemporaneamente ne rappresentò forme e colori. Era abilissimo nell’acquerello, ma si dedicava anche alla pittura a olio. Nel famoso libro di bordo della campagna oceanografica del 1897, che è stato riprodotto a cura della Camara Municipal de Lisboa, egli dipinse anche alcune scene tratte dalla vita di bordo, che descriveva, poi, mostrando abilità e bravura di vero romanziere.

dom carlos e i marinai [3]

 

Il marinaio Dom Carlos
Com’era Dom Carlos marinaio? È ancora Alberto Girard a parlarcene, il suo fidato amico e collaboratore. Ci racconta che Dom Carlos a bordo non era il re Dom Carlos, ma lo studioso Dom Carlos, che abbandonava i suoi modi da sovrano per essere il più affezionato compagno dei marinai. Mangiava alla loro tavola, con loro fumava il sigaro e si intratteneva a lungo. Non era raro, nelle ore notturne, vederlo comparire sul ponte a dividere il periodo di guardia con la vedetta di turno. Nella sua cabina Dom Carlos studiava, tracciava le linee di nuove rotte (si spinse fino alle Azzorre, come il suo amico, il principe di Monaco, alla ricerca dei cefalopodi giganti e dei cetacei), descriveva sulle pagine del diario di bordo ciò che il dragaggio aveva portato in superficie, e di ogni pesce riproduceva forme e colori, tentandone una classificazione.

Oggi, la cabina di Dom Carlos sul Dona Amelia è conservata nel Museo della Marina di Lisbona.

Dom Carlos e Alberto Girard [4]

Nel “rifugio” di Sintra
A un re non era consentito navigare sempre: era questo il grande cruccio di Dom Carlos. Nei brevi periodi che trascorreva sulla terraferma, si occupava, per quanto gli era possibile, delle questioni di stato. Nei momenti di relax, invece, si trincerava a Sintra, la città bomboniera, in quella che veniva considerata la dimora di caccia: in realtà, uno splendido castello che sembra ritagliato da un libro di favole.

 

La freguesia di Sintra [5]La freguesia di Sintra [6]
La freguesia (unità amministrativa) di Sintra
La freguesia di SintraLa freguesia di Sintra [5]

Spesso era accompagnato dalla leggiadra Dona Amelia, che, involontariamente, sembra che abbia infranto più di un cuore con la sua impareggiabile bellezza, pur restando sempre fedele al consorte.

Dona Amelia [7]

Siamo stati a Sintra, al castello di re Dom Carlos: tutto è stato lasciato intatto dall’ultima visita del sovrano: il sigaro nella ceneriera, il vino nel calice sulla sua scrivania, i pennelli a fianco della tela per metà cominciata, addirittura il letto disfatto!

Il 1° febbraio 1908, il re oceanografo, fondatore di un bel museo di scienze biologico-marine tutt’ora esistente nei locali dell’acquario di Lisbona, terminò tragicamente la sua esistenza: venne ucciso in un attentato in Praça de Comercio, a Lisbona. In seguito alle sue continue assenze, chi lo sostituiva alle redini del regno aveva istituito un regime dittatoriale e lo scontento serpeggiava nel popolo. Morì con lui il suo primo figlio. Salì al trono il secondogenito, Manuel, con il nome di Manuel II. Fu l’ultimo re del Portogallo: dopo di lui s’instaurò la repubblica.

dom carlos a bordo dona amelia [8]

 [Il re e il mare (2) fine]

 

Dott. Adriano Madonna, Biologo Marino, ECLab Laboratorio di Endocrinologia Comparata, Università degli Studi di Napoli “Federico II”