Visto con un certo ritardo rispetto all’uscita nelle edicole (10 settembre), il dvd che ha fatto seguito al reportage di Paolo Rumiz per Repubblica.
Le note del suo ‘viaggio immobile’ ci hanno fatto compagnia per tutto il mese di agosto e ne abbiamo più volte scritto su queste pagine (leggi qui e qui).
Aspettare di vederne le immagini è stato un po’ come lasciarsi da parte un boccone prelibato per la fine del pranzo, o posticipare un viaggio che sicuramente piacerà.
Non era in dubbio che ci sarebbe piaciuto, eppure è stata una sorpresa la sensazione di dejà vu allo scorrere delle immagini. Perché quel contrasto terra-mare, quei colori, quei cuscini compatti di vegetazione primaverile, gli stessi rumori del mare e dei gabbiani, li abbiamo dentro da sempre…
Abbiamo rivisto le albe e i tramonti, rivissuto il vento e il mare in tempesta visto dall’alto, rifatto l’esperienza della preparazione del cibo, nei suoi gesti essenziali, dalla raccolta al consumo.
Imperdibili la vista a 360° dalla torretta del fanale, con il ‘primo piano’ sonoro del cigolio del meccanismo di rotazione, e gli stridii dei gabbiani in sottofondo, attutiti dal vetro, il calore che si diffonde in quell’ombelico del mondo per effetto serra.
Interessanti le testimonianze di scrittori, naviganti e viaggiatori incontrati lungo il cammino, che raccontano, ciascuno, il ‘loro’ faro, con mille storie, dicerie e leggende fantastiche.
Ma di più ci ha colpito la vita reale di un faro ‘vivo’, quella di cui abbiamo sentito parlare – da Enzo Di Fazio e Biagio Vitiello, quelli tra i nostri amici che ci hanno vissuto da bambini – insieme ad alcuni sprazzi visti nei filmati tv degli anni ’60 della serie “I racconti del faro” riproposti recentemente sul sito: leggi qui e qui; e in relazione a ciò quasi toccare con mano la differenza e renderci conto di quanto abbiamo perso; a quanto possono portare l’incuria e il degrado.
Guarda qui il trailer su YouTube
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Alla ricerca di uno sbocco soddisfacente per il ‘nostro faro’ – il Faro della Guardia di Ponza, di cui continuiamo a scrivere – di recente abbiamo evocato diverse situazioni di ‘uso fantasioso’ dei fari, come per quello di utilizzato come location per un film (il faro di Capo S. Marco in Sardegna), restaurato quasi ‘in diretta’ con il ricavato dell’affitto (leggi qui); o come in questo caso, ‘set’ di un racconto di vita e quindi riproposto all’attenzione.
Cominciamo a pensare che la soluzione per il nostro caso non possa essere istituzionale né burocratica, ma che dovremo metterci, tutti insieme, più fantasia!
Attraverso i vetri della lanterna: Palmarola, punta Fieno e Capobianco
Il Faraglione e il faro della Guardia
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L’ultimo faro, dvd – di Paolo Rumiz; regia di Alessandro Scillitani – Durata 45’ + extra (circa 30′)
Con Paolo Rumiz, Fabienne Kanor, Pierre Dubois, Tim Robinson, Dominique Le Brun, Sandro Chersi, Fabio Fiori, Antonio Mallardi, Monica Morini.
Riprese di Paolo Rumiz, Irene Zambon, Alessandro Scillitani.
Musiche di Alessandro Scillitani, Luciano Bosi, Vaggelis Merkouris, Tommi Prodi.
Regia e montaggio di Alessandro Scillitani