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Un’altra fiction. (2)
– Allora l’hai vista, la prima puntata di Un’altra vita? Che te ne pare? – continuo a chiedere in giro. – Il paragone con Capri non esiste – dice Luisa – lì hanno girato tutto altrove, e ogni tanto inserivano un’immagine stereotipata dell’isola, tipo spot pubblicitario. – Ponza non tiene ciorta – si lamenta Margherita – Procida è stata location de Il Postino, visto in tutto il mondo anche perché ha vinto un Oscar. A Ventotene è stato girato un film bellissimo, Sul Mare, tratto da un libro ancora più bello, che raccontava una vicenda credibile in un contesto reale. – Bellissimo, d’accordo, ma quanti lo hanno visto? – interviene Gigino. – L’ho vista, l’ho vista – conferma Giovanna – nel frattempo preparavo i calamari ripieni per l’indomani, i miei nipoti ne vanno pazzi. Disagio e preoccupazione ha suscitato la dichiarazione della regista Cinzia Th Torrini: “E’ stata un’esperienza unica come regista avere Ponza tutta per noi. Un centinaio di persone, tra troupe e attori, sbarcati con camion e attrezzature in pieno inverno, tre ristoranti e un albergo aperti apposta per noi. Dove sono gli abitanti? Come facciamo con le comparse? Sembrava di essere noi stessi dentro la trama del nostro film. Da dietro le finestre ci guardavano con sospetto. Sembrava che si chiedessero: che ci fanno qui? Hanno sbagliato stagione Dietro le finestre… Janare? Munacielli? Ladri? La cugina con cui si è in causa, che si è installata in casa e prima o poi farà valere l’usu capione? Il vino del Fieno? Sto maturando la convinzione che la fiction, più che un genere televisivo, sia uno stato dell’anima, una tela su cui ognuno proietta ciò che vuole: nel caso di Giuann’ prendono corpo Loretta Goggi dei tempi de La Freccia Nera o il conturbante flamenco di Natalia Estrada; l’immaginario della th Torrini proietta invece lugubri donne ammantate di nero, mute, ostili, che escono di casa solo per andare in chiesa; cariatidi che dopo tre giorni – dallo sbarco della troupe – resuscitarono. Consenso unanime sull’uso dei droni: le riprese aeree sono semplicemente spettacolari. Vincenzo se li è visti roteare sulla testa mentre stava zappando e gli è preso un colpo: aveva apparato pure cocche trappulella e il pensiero è andato immediatamente a un controllo della forestale… I colori sono “troppo saturi; in alcune riprese sono irreali, quasi ‘nquacchiuse. Evidentemente hanno utilizzato dei filtri” – secondo Enzo Di Fazio, appassionato di fotografia.
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Che vi devo dire? Per quanto mi riguarda, io mi sono “arrecriato” nel vedere la “mia” Ponza e i miei vent’anni, tant’è che, come un ragazzino, ogni volta che si vedevano quei panorami battevo le mani. Non ho vergogna nel dire che mi sono quasi commosso.
Ovviamente, per me “Un’altra vita” suscita sensazioni diverse da quelle che può provare un milanese che a Ponza non è mai stato. Sono certo che quando “Un’altra vita” sarà terminato, mi dispiacerà e mi mancherà qualcosa.
I commenti sulla vicenda e su altre cose facciamoli alla fine: può darsi, infatti, che venga fuori una trama con la “T” maiuscola!
Un saluto a tutti
Adriano Madonna
Dante, mio marito per chi non ci conosce, che attualmente è in Tanzania, mi ha telefonato emozionatissimo perché stava vedendo in tv, su Rai Italia, la prima puntata della fiction ‘in differita’. Non stava nella pelle. Quest’estate non è riuscito a venire a Ponza, e vedere quegli scorci e quell’acqua trasparente lo ha insieme ‘arricreato’ e fatto venire tanta nostalgia. E ora, più di tutti noi, aspetta con ansia le prossime puntate. Ma c’è altro. Mi ha detto anche che il famoso attore Denzel Washington, in un’intervista al Tg Uno delle 20 ha menzionato Ponza tra i luoghi più belli da vedere, insieme a Roma e altre meraviglie di casa nostra. Meritiamocela quest’isola, amici miei!