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Paesaggi fornesi. Un tetto sul cielo
Fino a circa vent’anni fa la Chiesa di Le Forna, dedicata alla Madonna Assunta, aveva due campanili. Una bizzarria e forse tra i pochi casi in Italia. Un disegno dell’Autore della chiesa con due campanili (1978) e (sotto) un plastico della Chiesa, sempre col doppio campanile Per la verità da sempre l’edificio sacro ha avuto bisogno di interventi di restauro. Probabilmente dovuti all’instabilità del pianoro su cui è stato elevato. Quando furono gettate le fondamenta della seconda cappella, quella di sinistra, la voce popolare ricorda che furono rinvenute delle ossa umane, forse resti di antiche sepolture. La navata dedicata a San Silverio, vista dal tetto, è poderosa e s’inoltra verso la Montagnella sicura come una prua di una nave. Dal tetto è possibile quasi toccare con mano la statua della Madonna che sulla stessa collina domina l’intera frazione e irradia idealmente l’isola fino all’estrema punta Nord di Punta Incenso. Proprio questa navata ha avuto nel tempo bisogno di maggiore manutenzione, perché poggia probabilmente su un terreno ancora più instabile. Il tetto della chiesa, dal retro Panorama dalla Chiesa verso sud-est La copertura delle cupole. Lato mare Dalla Chiesa. Veduta verso la strada Di tutte queste “miserie terrene” ci si dimentica totalmente quando si sale sul tetto della chiesa. Una visione nuova, inedita, dell’intera frazione. Unica nota stonata il nero della copertura di catrame che sembra, però, al momento aver risolto tutti i problemi di infiltrazione d’acqua. I tetti, come grandi onde scure, danno l’idea di un grosso mare di libeccio che spinge verso l’alto e verso una visione di Le Forna che normalmente non è possibile godere. Il campanile con il suo quadrante ampio e le campane verdi ramate danno l’idea di un luogo fuori del tempo. Vi è un silenzio ispiratore specie nelle prime ore del pomeriggio, quando tutto sembra languire. I rumori appaiono velati, la stessa movimentata navigazione delle numerose barche che di qui appaiono come giocattoli, spingono verso una riflessione più segreta. Altri angoli, con la luce radente del sole e con le ombre forti e azzurrine, ricordano alcune famose piazze d’Italia nell’opera di De Chirico. Quello che entusiasma è, poi, vedere in un colpo d’occhio come l’abitato si sia sviluppato sugli antichi declivi, seguendo i piani e superando le pendenze con costruzioni ben impiantate che evidenziano una padronanza edificatoria degli antichi muratori. Sembra veramente di essere tornato in un tempo fermo e lontano, quando io muovevo i primi passi in questo microcosmo che ogni giorno scopro più accattivante e magico.
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Ho visto su Ponza Racconta una descrizione della chiesa di Le Forna ed in particolare dei suoi campanili.
Nota della Redazione Il disegno di Massari (1959) rappresenta la torre campanaria com’era in origine. 2 commenti per Paesaggi fornesi. Un tetto sul cieloDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Ho visto su Ponza Racconta una descrizione della chiesa di Le Forna ed in particolare dei suoi campanili.
Ritengo possa interessare un disegno datato 1959, molto accademico ma anche abbastanza descrittivo, che eseguii nel 1959, quando ero molto preso da questa isola.
Utilizzatelo come credete
Un saluto
G. M.
Il disegno è stato aggiunto a seguito dell’articolo base di Giuseppe Mazzella sulla Chiesa delle Forna (La Redazione)
Grazie all’ultimo contributo di Giuliano Massari, abbiamo potuto ricostruire l’intera sequenza temporale dei campanili della Chiesa delle Forna.
Vedi, a seguire, nell’articolo base