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Il Peperoncino, il Falso e il Pepe (2). Pepe rosa

di Sandro Russo

 

Per la puntata precedente, leggi qui [1]

 

Il falso pepe – Schinus molle. Alcune piante sono comparse da poco, in Italia. Si resta sempre in dubbio se sia un reale cambiamento indotto dalle variazioni climatiche degli ultimi decenni, o il risultato della diffusione da parte di pochi vivaisti entusiasti con conseguente effetto a cascata, o se infine sia stata la nostra ignoranza a produrre nei loro confronti una cecità selettiva.

Certo che questa pianta l’abbiamo incontrata per la prima volta una ventina di anni fa in Guatemala e Costarica, dove era sembrata oltremodo attraente ed esotica, e alcuni anni dopo eccola qui da noi, perfettamente acclimatata, non negli orti botanici, dove forse è stata sempre presente, ma nei giardini condominiali e davanti alle case. Tra l’altro ora da noi trova più facile sopportare il freddo invernale, da che ‘gli inverni non sono più quelli di una volta’.

In motivo dell’inclusione di questa pianta in appendice al pepe si può sospettare dal nome comune con cui è conosciuta: falso pepe.
Parliamo dello Schinus molle, caratterizzata da un portamento regale, crescita rapida e fogliame elegante; infine ultimo particolare, ma non meno importantela produzione di bacche – il pepe rosa – anch’esse prima comprate a peso d’oro nei negozi di raffinatezze gastronomiche e ora alla portata di ogni conserviero casalingo.

I grani hanno lo stesso sapore del pepe, ma sono del tutto non piccanti. Non solo: tutta la piana emana un gradevole odore di pepe, dalla resina del tronco, alla corteccia rugosa, alle foglie stropicciate tra le dita.

FOTO 7. Schinus. Portamento [2]

Schinus molle: Falso pepe o pianta del pepe rosa – Fam. Anacardiacee. Bell’albero dal fogliame elegante, a crescita rapida, qui fotografato in una sede non troppo esotica come la via Nettunense, Aprilia, nei dintorni di Roma

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I piccoli fiori bianchi a grappolo dello Schinus molle che poi si trasformeranno nelle bacche pendule (v. foto successive) 

FOTO 9. Schinus. Foglie e bacche [4]

FOTO 10. Schinus. Grani rosa [5]

Schinus molle in autunno presenta grappoli di bacche: di un bel colore rosso a piena maturazione, trascolorano al rosa antico con l’essiccazione.

Le bacche di pepe rosa possono essere conservate secche, in salamoia o sotto aceto e anche le foglie sono commestibili fresche – leggermente alleganti per una certa quota di tannini – in insalate con un tocco esotico.

Nei paesi di origine (America centrale e del sud) lo Schinus ha determinato vari casi di sensibilizzazione allergica al legno, ma sebbene non se ne consigli l’uso in grandi quantità, non ci sono segnalazioni di tossicità per l’uso alimentare contenuto sia delle bacche che delle foglie. Le bacche vengono usate in Perù per insaporire sciroppi, aceti e varie bevande; in Cile vengono aggiunte ai vini e sono usate come sostituti o adulteranti del pepe nei tropici.

Praticamente tutte le parti della pianta (foglie, corteccia, frutti, semi, resina) sono state usate a scopo medicinale da qualche popolazione, fin da tempi molto lontani.

Schinus molle. Anacardiacee. Falso pepe [6]

Schinus molle. Effetto notte [7]

Bacche di pepe rosa in una composizione di fiori secchi [8]

Aspetto della pianta. Le foglie, pluripennate, sono molto eleganti sia di giorno che di notte. Sotto: bacche di pepe rosa in una composizione di fiori secchi

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Il peperoncino [Capsicum annuum spp. (numerose specie) – Fam. Solanacee)]
La sensazione di bruciore che prende alla gola, invade tutta la bocca, la lingua e l’interno delle guance, è sconvolgente! Gli occhi si riempiono di lacrime e gocciole di sudore compaiono sotto le palpebre; il naso comincia a scolare come per il peggior raffreddore. Il dolore è intenso come quello che siamo abituati ad associare a profonde ferite. Cerchiamo in fretta uno specchio e ci guardiamo la bocca…

Con quel bruciore ci aspetteremmo di vedere di tutto: dalle lingue di fuoco, a lame taglienti infisse nella carne sanguinante. Tutto! …meno la mucosa delle guance e la lingua perfettamente rosee, umide e innocenti, senza alcun segno di danno, neanche un leggero arrossamento o gonfiore!

Ohibò! …Che mistero è mai questo?

 

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