di Alessandro Vitiello (Sandro)
Dalle parti di Cala Fonte (scusate la monotonia dei luoghi ma io appartengo a quella zona di mondo e quindi…) c’è un bellissimo giardino che costeggia la strada.
E’ una piccola striscia di terra che separa la strada che va verso la casa dei Sacco da quella che prosegue per il mare.
Una quarantina di anni fa per arrivare a Cala Fonte c’era un piccolo sentiero in terra battuta, polveroso d’estate e paludoso d’inverno.
Con l’elezione a sindaco di don Mario Vitiello nel 75 si decise di rendere quella stradina qualcosa di più importante, allargandola, asfaltandola e abbassandola di tre di metri per evitare l’eccessiva pendenza, salendo dal mare.
Si formò allora quel piccolo spazio.
Niente di particolare; sarebbe diventato l’ennesimo pezzo di terra abbandonato, pieni di rovi, al bordo della strada.
Invece quello spazio è diventato un angolo di piacevole bellezza.
Da quando sono andati ad abitare nella casa di fronte, Silverio Aversano e sua moglie Michela vi hanno dedicato tante ore del loro tempo.
All’inizio con piante da frutta, con un’enorme ficus ed altre specie botaniche.
Poi, dalla primavera 2012, è cambiato tutto.
Silverio ha ripensato quello spazio e gli ha dato nuova forma.
Via le piante che occupano grandi spazi e largo a un giardino di piante grasse messe in maniera ordinata e con un colpo d’occhio molto armonioso.
Non solo: cura maniacale dei dettagli come la sbiancatura del muro sovrastante, decorato con grande gusto.
Attenzione continua e lavori di pulizia costante hanno fatto diventare questo piccolo spazio un luogo da ammirare, anche per riprendere fiato, quando si sale a piedi da Cala Fonte.
Inoltre il microclima di quella zona favorisce una crescita molto accelerata delle piante messe a dimora.
Quello spazio e il lavoro che vi dedicano Silverio e sua moglie sono una lezione per tutti noi: la bellezza si esprime anche con l’attenzione e l’amore che si prova per i luoghi in cui si vive.
Ponza con la sua bellezza ci campa e ci camperebbe meglio se, a prescindere dalle inadempienze di chi amministra l’isola, ognuno si pigliasse cura di quello che sta fuori dalla sua porta.
Non tanto per affittare meglio le case ma per il piacere di vivere in uno spazio più bello.
Silverio e Michela hanno fatto un bellissimo lavoro.
Dovrebbe essere un modello da valorizzare.
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silverio lamonica1
28 Agosto 2014 at 23:15
Mi associo al plauso di Sandro per Silverio e Michela Aversano che hanno reso ancora più bello un angolo tra i più suggestivi della nostra isola.
Un biasimo, invece, per quegli “amministratori”(si fa per dire) di qualche anno fa, che spianarono con una ruspa la roccia di quella stessa Calafonte. Fosse stato per loro, avrebbero spianato anche il Caciocavallo e l’Arco Naturale dello Spaccapolpo. Che vergogna!