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Un 21 luglio bagnato

di Rosanna Conte
Sul piazzale [1]

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Eravamo in tanti.
Mentre mi inerpicavo su per gli Scotti Alti mi sono imbattuta nel corteo di sei taxi che salivano, l’uno dietro l’altro, e mi son chiesta come avrebbero fatto a girare tutti e sei. Ce l’hanno fatta tranquillamente visto che prima di arrivare in cima mi sono venuti incontro, sempre l’uno dietro l’altro.

Sull’aia imbandierata, al lato dell’altarino addobbato c’erano diverse sedie, tutte già occupate da persone anziane che non se la sentivano di arrivare fino al santuario e /o non potevano rischiare di restare in piedi per tutta la durata della messa. Di fronte all’altare, c’era il palco dove si sarebbero esibiti, più tardi “Le stelle della Fisa”

Immagine [2]

Mi sono avviata per lo stretto sentiero privato, agevole e ben tenuto, fino a sfociare nel viottolo sterrato e accidentato che porta alla chiesetta. Ai piedi della rampa che porta sul sagrato c’erano la banda e un gruppetto di persone in attesa.

Nella chiesetta, intanto, si stava recitando il rosario, seguito e partecipato sia da coloro che stavano dentro sia da quelli che stavano fuori.
Il 60° è stato festeggiato con un addobbo floreale della chiesa di tutto rispetto.
All’interno era variopinto, allegro, morbido nella forma data alla composizione che  riempiva la parete dietro  l’icona sull’altare. All’esterno era più tradizionale con l’intreccio di mortella e bandierine che incorniciava tutta  la facciata.

Finito il rosario, si è organizzata la processione.

Corteo [3]

Messa all'aperto [4]
Sulle note della canzone alla Madonna della Civita, l’icona veniva portata fuori e fissata sul piedistallo da trasporto, mentre Adriana si prendeva cura dell’addobbo del piccolo trono con una tovaglietta di pizzo che scendeva davanti al quadro, don Ramon distribuiva i depliant su cui c’era la novena, i fedeli prendevano posizione a seconda se dovevano precedere o seguire il quadro, la banda iniziava a suonare e Giovanna si poneva davanti a tutti con lo stendardo.

C’erano ponzesi e turisti, facce conosciute e non, e tanti bambini che hanno richiesto molta attenzione da parte di mamme, papà, nonne e nonni, specie durante la messa sull’aia.

Bambini [5]

Con Adriana mi sono fermata a parlare di aspetti diversi di questa giornata, dalla colazione mattutina offerta subito dopo la messa delle 7.30 preparata da lei e da Liliana (pizze, cornetti e caffè) all’ansia del pomeriggio perché non erano arrivati ancora i cocomeri, al ricordo del maestro Totonno.

Come tutte le persone che per decenni hanno svolto un ruolo con responsabilità ben precise, Adriana ricorda che allora tutto funzionava bene, dalla pulizia della cappella all’acquisto dei cocomeri e delle pizze.
Le ho chiesto allora, espressamente come mai Totonno Scotti a un certo punto abbia smesso di presiedere il comitato: “Durante la riunione del comitato di quell’anno (non ricorda quale, 3 o 4 anni fa, forse) mi telefonò la signora Lola, la moglie del maestro per dirmi che bisognava chiedere a Totonno di dimettersi dall’incarico perché era diventato comunque pesante per la sua età. Non potevamo rifiutarci e da allora le decisioni vengono prese da don Ramon”

Nel continuare il discorso Adriana assume toni meno scettici per i giovani del comitato che hanno avuto il compito dell’organizzazione: in fin dei conti hanno fatto pulire la chiesetta, hanno procurato i cocomeri, si sono dati da fare per evitare che si  lasciassero avanzi in giro… Forse hanno solo bisogno di un po’ di rodaggio per dimostrarsi sicuri, ma hanno già mostrato di saper fare.

La pignata [6]

 

Il gioco per i bambini [7]

 

La cocomerata [8]

Intanto, finita la cerimonia religiosa si è organizzato il gioco della pignata con una lunga fila di bambini felicissimi quando venivano bendati e delusi quando non erano riusciti a rompere la pentola di coccio piena di cose buone. Sul lato opposto dell’aia è iniziata la distribuzione del cocomero mentre il gruppo musicale si preparava alla serata.

Lo spettacolo serale [9]

Mentre si concludevano sia il gioco che la cocomerata e si stava aspettando l’arrivo delle pizze… è incominciato a piovere.
Non avevo ricordo della festa della Madonna della Civita con acquazzone!

C’è stato un fuggi fuggi generale. Anch’io sono fuggita… e non so come è andata a finire.
Presumo che, avendo smesso di piovere dopo un po’, la festa sia continuata come da programma…