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Le voci di Ponza
Siamo stati a lungo perplessi se e come pubblicare le diverse istanze – comparse peraltro nei giorni scorsi sulla stampa locale e provinciale – relative alle imposizione fiscali sostenute con impegno dal Sindaco Vigorelli (1), l’opposizione di alcuni imprenditori turistici (2) e le voci dal basso, dell’‘uomo qualunque isolano’ (3). . (1). Un ‘comunicato’ del Sindaco Vigorelli.
(2). La levata di scudi di qualcuno dei grossi imprenditori turistici.
(3). Una lettera (firmata) ricevuta in redazione da un ‘Un lavoratore, cittadino, residente ponzese” che chiede di non pubblicare il suo nome: Quando si prende la nave di Ponza per tutta la durata del viaggio si mangia carbone: a piccole scaglie che inali per tre ore, mentre provi a dormire o leggi il giornale. E perché non parlare del fumo inquinante che rilascia, stessa cosa gli aliscafi. Basta prendere un caffè seduti al bar per rendersi conto delle fumate che emettono gli aliscafi – altro che la fumata nera della mancata elezione papale. Anche se ti trovi dietro la corriera respiri fumo fino a Cala Caparra, poi ci sono i gozzi e le barche da pesca, le barche dei villeggianti e quelle dei noleggiatori, quelle dei diportisti e anche quella del primo cittadino, anche quella inquina, come tutte le altre. Tutte le imbarcazioni in dotazione alle forze di polizia di stanza a Ponza rilasciano fumi nell’aria e anche i motori dell’ultima generazione (fuoribordo a iniezione 4T) sono “euro 1”, quindi inquinanti. Gli aerei che transitano su Ponza lasciano scie di kerosene da fare paura, tanta quanta ne fanno le piogge acide… Nella trafficata zona del porto si respira carbone; so che non è corretto come termine, ma mi piace più che non dire anidride carbonica; ma cosa fa questa amministrazione per salvaguardare la salute dei cittadini? Semplice: si applica la regola, copiata e scopiazzata dalle grandi città, non tenendo conto, come accade di recente, della realtà ponzese. E come non pensare alla centrale elettrica (‘centrale’ anche per la sua localizzazione) che ci ha per anni intossicato e che continua a farlo tutt’oggi? In un simile scenario cosa si fa per risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico o del traffico? Si chiede ai Ponzesi che lavorano d’estate di non usare i mezzi necessari per il lavoro e andare a piedi. Certo a tutti piace passeggiare a piedi ma non quando occorre correre per portare a casa il guadagno della giornata. Forse ci sbagliamo ma c’è tanto malcontento in giro, la stagione langue, il tempo fa brutti scherzi, la gente ha paura e si vede opporre solo divieti e appellativi beceri. E sarà vero che sono infallibili? Possibile che le decisioni vengano prese dall’alto senza interpellare le associazioni di categoria, i commercianti, gli albergatori? Si decide tutto dall’alto e se si dissente si temono ‘ritorsioni’ che chi ha qualcosa da perdere evita come la peste. Ma siamo tornati indietro al ventennio fascista? Il problema non è il traffico e le varie gradazioni di euro 1/2/3/4/5… vediamo come risolvere il problema del traffico senza creare disagi per molti e favoritismi per pochi. Siamo/dovremmo essere tutti uguali e non ci devono essere privilegiati, tra chi ha un’agenzia, un albergo, un pontile… Un lavoratore, cittadino, residente ponzese
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Buongiorno
sono stupito della dichiarazione del primo cittadino di Ponza che dichiara che ci sono 700 mila euro di tributi non pagati, e non c’è nessun commento, neanche tra i cittadini ponzesi perbene e onesti, che dica veramente: LA RICREAZIONE E’ FINITA
Non credo che il primo cittadino pubblichi dei dati non esatti .
Cordiali saluti
Gianfranco trombetta