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Gli occhi pieni di stelle
NOTA PRELIMINARE –
In chiacchiere al telefono con Francesco Piras – l’astrofilo che condurrà le due “Serate delle Stelle” a Ponza, di sabato e domenica, 12 -13 luglio – ci siamo scoperti una comune passione per la fantascienza (fs). Nella mia adolescenza e prima giovinezza ne ho letto a vagonate, dai classici Urania, ai Galassia, ai volumi della Libra e dell’Editrice Nord. Affinando successivamente il gusto, ho selezionato i miei autori preferiti, fino a cercarne i titoli che mi mancavano in remote bottegucce e polverose bancarelle per strada… Ma il motivo delle nostre chiacchiere al telefono era la ricerca di un titolo e un filo conduttore per le serate delle stelle di quest’anno: il terzo appuntamento di Ponza con le stelle, organizzato da Ponza racconta. E parlando e ricordando… a proposito di stelle, sono venute su un po’ di idee: titoli e storie…
Gli occhi pieni di stelle (titolo originale “L’enfance des dieux” è un Urania del 1961, del costo di 150 lire, di un autore non meglio conosciuto, tal Chris Renhard. Racconta di uno dei futuri possibili della terra, in cui diverse razze si fronteggiano; alcune dotate di poteri telepatici, altre di indole guerriera e altre ancora. C’era un intreccio per cui alcuni dei personaggi che avevano avuto una felice adolescenza insieme, si trovavano a combattersi da sponde opposte. Tra tutti spicca la figura di una ragazza, poi una donna, dotata del potere di impedire la violenza, placare gli animi e rendere tutti più ragionevoli. Un altro bel titolo e romanzo, vincitore di Premio Hugo nel 1964 (assimilabile all’Oscar della fs) è Here gather the stars (‘Qui si raccolgono le stelle’). L’autore è Clifford Simak, un grande di questa letteratura. A parte le stelle, perché sono così importanti le storie della fantascienza (fs)? Ma se torniamo alle stelle, troviamo anche un altro motivo di interesse, che Francesco ha più volte sottolineato nelle sue presentazioni pubbliche e anche negli scritti su questo sito. Non il classico: “Esprimi un desiderio nel momento che vedi una stella cadente, ed esso si avvererà” (…nella mia esperienza non ho mai trovato nessuno che avesse vinto a questa lotteria!) Secondo il Dizionario etimologico della Lingua italiana, di Tristano Bolelli (1989), “desiderio” è composto di de- (che esprime mancanza o separazione) e sidus – siderìs “stella”. Nel linguaggio derivato dal latino degli Àuguri (sacerdoti che avevano compito di predire il futuro, di capire il rapporto tra le cose, di scoprire la verità), ha il senso di “avvertire la mancanza delle stelle” (sidera), e perciò “sentire la mancanza di-“. Quindi le stelle hanno a che fare con i desideri (e/o i desideri hanno a che fare con le stelle) ed entrambi sono terribilmente importanti, per noi piccoli uomini de-siderantes, privati delle stelle quando il cielo è buio… Le stelle, con i loro nomi e significati, i rapporti fra loro nelle costellazioni, i modi per riconoscerle nel cielo… senza dimenticare i nostri nonni e ancora prima… piccoli uomini che salpavano di notte dalla nostra piccola isola, nel mare sconosciuto, orientandosi con esse…
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