Riceviamo la segnalazione di un articolo apparso su www.corrieredilatina.it e, da sempre molto coinvolti in tutto quel che concerne il faro della Guardia – Ponza racconta è stato tra i promotori della campagna per l’attribuzione del Faro al FAI, per “I luoghi del Cuore 2012” – lo presentiamo integralmente sul sito, ringraziando i colleghi per la condivisione.
l. R
Il Ministero della Difesa non cede il faro. Due deputati chiedono spiegazioni
Il Fai vorrebbe valorizzare lo storico immobile, tra quelli che quattro anni fa il dicastero della Pinotti voleva alienare, poi lo stop.
Fauttilli e un collega di Per l’Italia hanno presentato un’interpellanza
di Clemente Pistilli – 26/06/2014 da http://www.corrieredilatina.it
Cosa dovrà mai farci il Ministero della difesa con il faro di Ponza? Se lo chiedono gli isolani e non solo. Se lo chiedono con insistenza da dicembre, quando il dicastero ha negato la concessione del bene, che il Fondo per l’ambiente italiano vorrebbe salvaguardare e tutelare. E non riuscendo a darsi una spiegazione plausibile il deputato pontino Federico Fauttilli, insieme a un suo collega di Per l’Italia, ha presentato un’interpellanza urgente al ministro Roberta Pinotti, chiedendo di trovare una soluzione al problema di quell’immobile.
LA CAMPAGNA. Il faro ponzese, nel 2012, nell’ambito della campagna “I luoghi del cuore”, è stato inserito dal Fai tra i 19 beni che il Fondo ambiente italiano vorrebbe appunto salvaguardare e tutelare per il loro valore storico-culturale e paesaggistico. Il 30 ottobre e il 20 novembre scorsi, il Comune di Ponza ha chiesto all’Agenzia del demanio il trasferimento del bene a titolo non oneroso, per la valorizzazione “in ottica di mercato ai fini della messa a reddito o dell’alienazione, anche mediante il conferimento ai fondi immobiliari, nell’interesse diretto od indiretto della collettività”.
STOP DELLA DIFESA. Il faro è assegnato al Ministero della difesa. L’Agenzia del demanio ha così chiesto al dicastero ora retto da Roberta Pinotti se quell’immobile fosse ancora necessario per le funzioni di difesa o per esigenze istituzionali. La risposta è arrivata il 20 dicembre 2013. Il Ministero si è limitato a dire che “i beni in parola risultano necessari per lo svolgimento di attività istituzionali dell’A.D” e stop.
L’INGHIPPO. Il faro, nel 2010, era stato inserito tra gli immobili della Difesa da assoggettare a procedure di alienazione, permuta, valorizzazione e gestione alla luce della legge sul federalismo demaniale. Un bene considerato alienabile, con “presenza di funzioni da riallocare”. Poi la marcia indietro.
L’APPELLO. I due deputati di Per l’Italia, davanti a tale contraddizione, hanno ora presentato l’interpellanza al ministro Pinotti, chiedendole cosa intenda fare.