- Ponza Racconta - https://www.ponzaracconta.it -

L’orizzonte infinito di Ponza

di Polina Ambrosino
L'orizzonte infinito di Ponza [1]

 

Il giovane Leopardi, pur avendo un orizzonte geografico limitato e pur trovandosi in un paese che egli stesso definiva arcaico se non barbaro, è stato fra le menti più illustri e illuminate della nostra cultura.
Recanati non era che un villaggio.
Ponza, isola breve con non breve storia, anzi, millenaria, non vanta nessun nome che possa essere paragonato in gloria e fama con Giacomo Leopardi (a parte i Santi Martiri), ma certamente ha avuto figli illustri, che in tempi durissimi, mostrarono di avere tempra, qualità morali, menti aperte che fanno onore all’isola e a noi discendenti.
Non è quindi vero che la ristrettezza geografica determini la ristrettezza mentale, anche se in parte la condiziona, ma non si deve mai generalizzare.

Ovvio che, in determinati ambiti, come possono essere quelli di una pagina internet, i toni siano vari. Si passa da trattazioni quasi scientifiche su argomenti inerenti la geologia o la biologia, a discussioni pratiche su argomenti empirici, più terra-terra, per dirla in parole povere.
A  meno che un sito non si dia una regola ferrea su quanto trattare e quanto no, è ovvio che ci si trovi di tutto. Se la linea editoriale permette a tutti di commentare, ciascuno lo può fare, portando il suo punto di vista, il suo modo di comunicare, la sua cultura.

La figura del filoso greco che predicava ai discepoli, in religioso ascolto – discepoli che erano totalmente ignoranti (nel senso buono del termine, che cioè non avevano molti altri modi per imparare) e che quindi condividevano sempre il pensiero del loro maestro – non appartiene più né alla nostra epoca, né, tantomeno, può confarsi a un sito internet.

Oggi quel tipo di ignoranza non esiste più, esiste una forma più cattiva di ignoranza, accompagnata anche da tanto finto sapere.

Se il dialogo che scaturisce da determinate riflessioni, non è quello che ci si aspettava, bisogna rispondere con chiarezza, dando modo di capire a chi, secondo l’autore della riflessione, sia stato inopportuno, quale fosse, secondo lui, la discussione che doveva scaturirne.

Si noti poi, come, spesso, ci siano autori che scrivono articoli per dare spunti di riflessione, ma che non commentano mai gli articoli altrui. Come se tutte le altre discussioni, tutti gli altri spunti di riflessione, fossero banalità, non meritassero nemmeno di essere letti.
Questo emerge spesso, e fa pensare che ci sia chi ha voglia di confrontarsi, di saperne di più, o che si indigna, perchè è cosciente di non essere onnisciente né superiore, e quindi si apre agli altri non solo esprimendo il proprio pensiero, ma anche dialogando con il pensiero altrui, e chi, invece, come dall’alto di una nube, osservi e legga le varie dispute verbali, evitando accuratamente di mescolarvisi.
Ognuno è libero di agire come meglio crede, ma non è il caso, credo, di dare a tutti gli altri “delle menti ristrette”: l’orizzonte di Ponza è molto più vasto di quello che appare, ma bisogna condividerlo, non guardarlo in solitudine per poi trarne solo le proprie singole visioni che non sono più vere di quelle altrui.