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Il convegno dell’8 giugno sul Gemellaggio Ponza-Aglientu

La Redazione
Gemellaggio Ponza-Aglientu [1]

 

Vario e interessante è stato l’incontro nella Sala Carlo Pisacane, nell’ambito delle Manifestazioni per il Gemellaggio tra Aglientu e Ponza.

Alla presenza dei Sindaci di Aglientu e Trinità d’Agultu e di quello di Ponza, e con la partecipazione di un folto pubblico, tra ospiti sardi e ponzesi, Gino Usai ha tenuto una avvincente relazione sui rapporti intercorsi tra Ponza e la Sardegna, a partire dal Settecento.

Li ha inquadrati nella più vasta tradizione marinara dei ponzesi, che dalla primitiva colonizzazione del 1734 (da Ischia) e del 1772 (da Torre del Greco), hanno costituito una comunità isolana con sue proprie caratteristiche. E da coloni sono diventati a loro volta colonizzatori.
Trovandosi a fronteggiare una natura avara e difficili condizioni ambientali, i ponzesi hanno dato impulso alle due attività fondamentali dell’agricoltura (nell’isola) e della pesca (fuori di essa) diventando abili navigatori e sviluppando una marineria di tutto rispetto.

Gino ha delineato i fondamenti di questa espansione nell’ambito del Mediterraneo, che si è spinta fino alle coste africane con la colonizzazione de La Galite, davanti alle coste tunisine; ha interessato, lungo la rotta dell’Elba e Montecristo, la Sardegna e ha commercializzato i propri prodotti (soprattutto aragoste) sui mercati spagnoli e francesi.

Particolare focalizzazione hanno avuto nella trattazione i rapporti con le popolazioni sarde, sia della costa che dell’immediato entroterra. Qui si sono stabiliti i più proficui rapporti di scambio tra i prodotti del mare forniti dai pescatori ponzesi e quelli della terra dei pastori e contadini sardi, che anno dopo anno si sono tradotti in più durevoli rapporti di conoscenza, fiducia reciproca e non di rado vera amicizia. Vi hanno contribuito le necessità logistiche dei pescatori  di avere una base a terra e i vantaggi reciproci della collaborazione.

Particolare rilievo è stato dato nella relazione al culto di San Silverio, che protettore e guida dei pescatori ponzesi, ha trasmigrato con essi verso lidi lontani. La chiesetta di Vignola ne è un esempio.

011 Vignola [2]

L’incontro è stato condotto da Franco De Luca in veste di raccordo tra le varie voci: quella portante di Gino Usai, autore della relazione principale; quella dei testimoni diretti e indiretti dei fatti, nelle persone di Biagino Pagano e Sandro Vitiello; quelle di Maria Sandolo e Carlo Marcone per gli inserimenti letterari e aneddotici.

Ha dato il benvenuto agli ospiti il sindaco di Ponza Vigorelli e hanno concluso i sindaci delle due comunità ospiti.