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Conoscere la posizione UE sulla pesca con reti da posta derivanti
La Commissione europea intende vietare la pesca con qualsiasi tipo di rete da posta derivante in tutto il mare dell’UE a partire dal 1 gennaio 2015. Al fine di combattere l’elusione delle norme, la proposta della Commissione prevede un divieto totale della pesca con reti da posta derivanti nell’UE nonché il divieto di tenere tali reti a bordo dei pescherecci. Negli anni ’90, infatti, a seguito di alcune risoluzioni specifiche dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a favore di una moratoria sull’uso delle “grandi reti pelagiche derivanti” (ossia di lunghezza superiore a 2,5 km), l’UE ha adottato una serie di disposizioni volte vietare tale tipo di reti. L’attuale quadro giuridico dell’UE in materia di pesca con reti da posta derivanti è entrato pienamente in vigore il 1 gennaio 2002. Esso vieta l’uso nelle acque dell’Unione di tutte le reti da posta derivanti, indipendentemente dalle dimensioni, se destinate alla cattura di specie altamente migratorie come il tonno e il pesce spada. Nel Mar Baltico, l’uso di reti da posta derivanti e la conservazione a bordo di qualsiasi tipo di tali reti sono totalmente vietati dal 1 gennaio 2008. Continuano infatti ad essere segnalate attività di pesca illegali con reti da posta derivanti condotte dai pescherecci dell’Unione europea e quest’ultima è stata oggetto di critiche con riguardo al rispetto degli obblighi internazionali applicabili. La Commissione europea spiega quindi che in funzione delle priorità degli Stati membri, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) potrebbe essere utilizzato per sostenere la transizione verso un divieto totale, purché siano rispettate determinate condizioni. Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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