Ambiente e Natura

Esempi virtuosi. Nuovo look per il piazzale della Stazione FS di Formia

di Enzo Di FazioStaz. di Formia. Copertina

 

Bella sorpresa per chi arriva col treno alla stazione di Formia per prendere la nave o l’aliscafo per Ponza.
Dopo lavori che sono durati non poco, con i connessi disagidi traffico e parcheggio, finalmente la bella sorpresa della sistemazione della piazza completata dell’arredo verde

Dopo aver apprezzato di persona, riprendiamo la notizia (e alcune foto) da www.corrieredi latina.it :

” Ulivi secolari e piante ornamentali: salvia, rosmarino, cineraria. Colori e profumi per dare una veste più accogliente a piazzale IV novembre. I passanti si fermano. C’è chi scatta una foto e chi commenta sui social: “Ora sì…” I lavori sono partiti domenica notte. Si è scelto l’orario notturno per limitare al minimo i disagi a pendolari e cittadini. L’operazione chiude l’intervento di restyling complessivo del piazzale della stazione. Verde e un tocco di gusto con pietre e ciotoli di lapillo a proteggere le aiuole, il tutto corredato d’impianto per l’irrigazione.
L’intervento dell’Assessore Zangrillo. “Sin dal nostro insediamento – spiega l’assessora ai Lavori Pubblici Eleonora Zangrillo –, i cittadini ci hanno chiesto di rivedere il progetto di riqualificazione del piazzale, opera che ai più non piaceva perché giudicata arida e poco sicura. Non appena chiusi i lavori al belvedere della stazione, abbiamo quindi deciso di intervenire utilizzando le risorse liberate dalle economie di appalto dell’opera principale. L’obiettivo è abbellire il piazzale e metterlo in sicurezza. Al completamento dei lavori, apriremo anche il terrazzo”. In tanti, nel tempo, si sono chiesti che fine abbia fatto la fontana che, prima del restyling, campeggiava nel centro della piazza, proprio davanti all’ingresso della stazione. “Sarà ristrutturata – fa sapere Eleonora Zangrillo – e riposizionata nel piazzale, anche se con una location diversa perché la nuova pianta non consente il posizionamento originario”. “Stiamo lavorando per rendere sempre più belle, accoglienti e funzionali le piazze e, in genere, i luoghi di aggregazione della città – conclude il sindaco Sandro Bartolomeo -. Sulla qualità dell’intervento di ristrutturazione del piazzale della stazione ci siamo già soffermati in passato. Una completa revisione del progetto non è possibile, dal momento che soldi pubblici sono stati spesi per realizzarla. L’intervento di arredo del verde rende però assai più gradevole l’impressione generale. Sono certo che incontrerà il gradimento della città”. ..”

Stazione FS di Formia. Piazzale

 

Staz. di Formia
Staz. Formia

7 Comments

7 Comments

  1. Giuseppe Marino

    19 Maggio 2014 at 09:19

    Anch’io ho avuto modo di apprezare di persona, veramente un bel vedere. Lancio uno spunto, perchè non fare questo lavoro sulla Banchina nuova e nella piazzetta di Sant’Antonio?

  2. polina ambrosino

    19 Maggio 2014 at 14:08

    Quando si fanno lavori che vengono portati a termine è un evento veramente lodevole e, visti i tempi, quasi un miracolo. Guardando le foto, il colpo d’occhio è positivo: le piante rendono moltissimo. Ma senza piante?? Fino alla mia ultima partenza, circa due mesi fa, questa nuova piazza della stazione mi dava un enorme senso di squallore: la fontana che c’era, che era molto bella, sparita. Al suo posto una strano percorso in ferro in mezzo al vuoto. Il ferro, volutamente arrugginito. Persino i nuovi bidoni dell’immondizia della piazza, sono in ferro arrugginito che,quando alzi il coperchio per gettare qualcosa, ti rimane la ruggine sulle mani… Mi sono chiesta, tutte le volte che ci passavo, anche quando i lavori erano in corso, chi fosse l’architetto: ma un altro materiale non potevano utilizzarlo?….Meno male che hanno pensato a riempire quegli spazi vuoti con queste meravigliose piante, perchè prima il tutto era davvero brutto. Almeno secondo me.

  3. vincenzo

    19 Maggio 2014 at 17:20

    Invece a Ponza dopo anni che siamo rimasti SPIAZZATI sono riusciti a architettare due PIAZZE una a Cala Caparra e l’altra a Giancos! Meno male che nel pian terreno della piazza di Calacaparra hanno fatto un parcheggio chiuso con acquitrino e a Giancos un parco gioco, altrimenti rimanevano come sono squallide.

  4. polina ambrosino

    19 Maggio 2014 at 17:55

    Io non ho detto che hanno fatto male a rifare la piazza della stazione, piazza che già esisteva, (mica c’era ancora lo sterrato come da noi?!!)ma che era brutta senza piante e senza fontana, come , tra l’altro ha riconosciuto lo stesso amministratore intervistato. Per quanto riguarda Ponza,sembra invece era meglio lo sterrato polveroso e fangoso di prima, terra di nessuno dove ognuno si sentiva padrone….o magari era meglio una piazza post moderna, con arredi in ferro arrugginito. Non so. A Ponza ormai siamo i maestri del lamento. Ieri , alla messa, don Ramon ha voluto raccontare, in vista della festa di San Silverio, cosa è accaduto ultimamente con i vincitori dei premi. Allora: chi ha vinto la crociera, ne voleva un’altra perchè non gli garbava il giro. Chi ha vinto la macchina non la voleva, ma pretendeva l’equivalente in denaro. Mi chiedo: ma a che punto di sfacciataggine siamo arrivati? Si è sempre detto “a caval donato non si guarda in bocca”… Ma se siamo arrivati al punto di non apprezzare nemmeno la fortuna di aver vinto una lotteria, figuriamoci se apprezziamo un lavoro pubblico che ha comunque reso vivibile una parte del centro storico che era un pugno nello stomaco, PROGETTO CHE ERA IN CANTIERE DA ALMENO 2 AMMINISTRAZIONI. Passato il tunnel, entravi nella striscia di Gaza: polverone per ogni refolo di vento, non aquitrini ma laghetti che tra un pò ci saltavano le ranocchie,e, dulcis in fundo, le ” due torri gemelle” mai finite…. meno male che almeno una è stata comprata e sistemata. Poi la piazza, che sarà ancora da abbellire , ma almeno adesso i bambini ci possono giocare visto che sant’Antonio è diventata invivibile e piena di buche e dossi. Ora Giancos è diventata il luogo dei giochi, delle passeggiate delle mamme, delle manifestazioni estive. Non sarà piazza Navona, ma era meglio prima!?!?Qui a Ponza non si è rifatto il look a una piazza, ma è stato sostituito il fango e la polvere con una piazza vera… P.S. PERCHE’ NON CI FACCIAMO PROMOTORI DI UN PROGETTO DI ABBELLIMENTO, SE NON CI PIACE COSI COM’E’? A FORMIA LO HANNO FATTO, PERCHE’ DAVVERO ERA ORRIBILE…A PONZA BASTA POCO, PERCHE’ LA MATERIA PRIMA E’ GIA’ SOLO IL PANORAMA… MA FORSE A LAMENTARCI FACCIAMO PRIMA.

  5. vincenzo

    20 Maggio 2014 at 09:57

    Cara Polina, se non sbaglio si discuteva di estetica, di design, di arredamento urbano; si parlava infatti di “esempi virtuosi” che altra cosa sono da “caval donato”. Si va ad ‘arredare’, scegliendo di fare una piazza. Si pensa a quale funzione debba avere, quale impatto, in quale contesto si vada ad inserire.
    Utilizzando una pietra, pensando ad un muretto, l’architetto fa una scelta ben precisa di funzionalità sociale e ambientale. Tu commentando la piazza di Formia, hai parlato appunto di estetica, di fontana tolta e di piante messe. Io ho voluto solamente dirti: usa questo metro di giudizio anche per la tua terra.
    Tu sei una cittadina che paga le tasse, che vuole dei servizi e vuole delle piazze e quindi chiede il meglio per sé e per i suoi. Ricordo che le piazze di Ponza sotto esame sono state realizzate quando Porzio era Sindaco, e le mie critiche sono state fatte già allora; questo per dire che il sottoscritto si sente un cittadino e non un suddito, sempre.
    Per la Piazza di Calacaparra, sono state fatte delle scelte a dir poco approssimative; per esempio le panchine nella parte soprastante sono state fatte con mattoncini e legno, già divelte, ma potrei parlarti della scelta dell’illuminazione ecc… Tant’è che ancora adesso i fornesi si chiedono se quella è una piazza per i bambini o un parcheggio, e ti ricordo, in questa confusione, che per dei mesi si parlò di affittare quei volumi ai pescatori per le depositarvi le reti. Quale funzione aveva quella piazza in quel luogo? Certo c’era la polvere e allora? Buttiamo i soldi pubblici per fare un aborto urbanistico. Ma lo stesso direi per tante opere pubbliche, come criticai, fin da quando Ferraiuolo faceva il consigliere provinciale, i guard rail e dissi a suo tempo che quell’opera aveva una funzione anche di recupero paesistico e non solo di collegamento; parlai di piazzette panoramiche ecc.
    Oppure la strada che hanno fatto sulla Parata. Tu, cara Polina, non hai assistito alla presentazione di quella strada, io sì, e gli architetti che la presentavano avevano una visione completamente diversa da quella poi realizzata.
    Nei fatti, io mi accontento, vivo la piazza di Giancos e vedo i bambini giocare ma quando poi devo parlare di arredamento urbano compatibile con le varie funzioni, il mio giudizio cambia, anzi diventa molto critico ad di là delle amministrazioni al potere. Coerenza!

  6. polina ambrosino

    20 Maggio 2014 at 14:34

    Mi scuso con i lettori per questo dibattito a due voci, ma visto che mi si parla di coerenza, la cosa non posso lasciarla correre. Sicuramente se i progetti che vengono realizzati fossero sempre adeguati al paesaggio, alla storia, alle tradizioni, avremmo un mondo perfetto che perfetto non è. Lo stesso esempio virtuoso di Formia è tutt’altro che virtuoso poichè non si confà in nessun modo alla situazione preesistente e in moltissimi si sono lamentati, proprio come adesso ti stai lamentando tu, Vincenzo. Nel primo commento mi sono limitata a parlare appunto di estetica di quella piazza, che SECONDO ME, non era bella ma è stata resa bella dalle piante, fortunatamente e finalmente, sempre secondo me. Poi tu ha risposto parlando d’altro, di Giancos e del suo squallore, facendo un parallelo provocatorio, ma non pertinente, sempre secondo me. Io non sono incoerente, infatti non dico che la piazza di Ponza, non esistente in passato, non possa essere migliorata. Anzi, ma se a suo tempo chi ha progettato e chi ha approvato, hanno portato a questo risultato, adesso che senso ha questa polemica? se a tempo debito non si è fatto abbastanza per impedire l’attuale situazione, ora che si fa? vogliamo il ripristino dei luoghi? allora se non ci sta bene come vengono fatte le cose, non ci limitiamo a scrivere i nostri pareri, formiamo un comitato e facciamoci aiutare da persone competenti anche in materia urbanistica e andiamo a mettere becco in tutti i progetti che riguardano l’isola. Ma, come si sa, OVUNQUE NEL MONDO, quando si fanno opere pubbliche, grandi o piccole, 99 su 100 l’iter è lunghissimo e la gente coinvolta è talmente tanta che districarsi e arrivare in fondo è già un miracolo , viste le tanti cattedrali nel deserto presenti in Italia…(striscia la notizia e report insegnano). Quindi, dati i fatti, data la natura e l’idole del ponzese, dati i tempi di crisi, la piazza di Giancos qualche pregio ce l’ha, cioè che è stata fatta. A me sarebbe paciuto che Giancos, come sant’Antonio, fossero rimaste SPIAGGE LIBERE, come erano fino agli anni 60, come era nella natura del luogo e come Dio le aveva create… poi qualcuno ha cementato quando io ancora non c’ero…poi qualcuno ha lasciato lo sterrato…e tutti zitti. Ora c’è la piazza. Non piace a tutti?!?e allora? ciò che abbiamo seminato raccogliamo, coerentemente.

  7. vincenzo

    20 Maggio 2014 at 17:06

    Purtroppo non ci sono altre voci quindi andiamo avanti noi!

    Forse hai ragione non parliamo di passato parliamo di presente e di futuro, ma stabiliamo che le piazze sono brutte: quella di Giancos è più adatta ad una stazione ferroviaria di Secondigliano.
    Ho chiesto mesi fa, a Silverio Coppa, perché credevo che essendo assessore esterno fosse stato chiamato a fare qualcosa di cui era competente, assessore ai lavori pubblici (mi ero sbagliato!). Comunque avevo chiesto di conoscere il progetto della piazzetta di S. Antonio, ne parlavo proprio su Ponzaracconta e dicevo se si era pensato per quella piazzetta, la scomparsa dei bidoni, la scomparsa degli autobus, il tipo di pavimentazione, di fioriere, di panchine ecc. Ovviamente non ho avuto risposte! Ho chiesto per esempio a Ricciolino se conosceva tale progetto, anche perché la sua edicola penso doveva essere integrata nel progetto: niente, neanche lui sapeva niente. Questa è la democrazia, la partecipazione e la collaborazione.
    Mettiti in testa una cosa: noi quando andiamo a votare, deleghiamo a questi amici, che diventano “amministratori pubblici”, un potere enorme di decidere del nostro futuro …e questi non si fanno pregare; la loro delega se la prendono tutta (hai sentito dire mai una frase di questo tipo: Adesso comandiamo noi?)? Se lo fanno bene, saranno ricordati con onori, se lo fanno male saranno speriamo per loro dimenticati. Sono gli amministratori che devono trovare le forme di coinvolgere i cittadini sulle scelte. Certo ci sono i Comitati che si possono formare, e anche adesso ci sono… ma vengono ascoltati? Poi certo ci sono i tipi come me che mettono becco, ma sono voci necessarie per il dibattito, non indispensabili per mandare avanti la baracca.

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