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Cronache dallo Stracquo. (24)di Rita Bosso
Gaeta, città marinara per eccellenza, non annovera tra le sue tradizioni il recupero del materiale di fluitazione, eppure la scuola media Principe Amedeo non si è lasciata sfuggire l’occasione offerta dalla mostra Lo Stracquo, l’arte che viene dal mare, organizzata dalle associazioni Calafelci, ponzese, e Novecento, gaetana. In queste realizzazioni, come in quelle degli artisti adulti che hanno partecipato a Lo Stracquo, è la materia che detta legge e piega l’opera alle sue caratteristiche e alla sua storia, che confluiscono nella forma. Se compito dell’artista è la lettura di questa forma, nonché l’individuazione, come in una radiografia, degli elementi interni e la loro esplicitazione, ha senso chiedersi in che misura questi studenti abbiano realizzato tale compito, ovvero in che misura siano stati artisti. La professoressa Paciullo sottolinea l’originalità dello svolgimento di un tema abbastanza tradizionale quale il presepe, ad elevato rischio di caduta nello stereotipo. Uno dei due presepi si sviluppa in orizzontale, quasi aereo; pochi elementi essenziali rievocano il paesaggio mediterraneo, più specificamente quello della costa laziale; è più che altro una scena campestre, depurata dagli elementi iconografici più ovvi quali deserti e palme, con l’elemento religioso in posizione marginale. Eppure, osservando bene, la cometa c’è, ed è ad essa che punta tutta la composizione; è una cometa che si è annidata nel legno e trascina gli sguardi verso l’alto: un bellissimo concentrato di sintesi, di equilibrio e di astrazione! Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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