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Lettera aperta alla Redazione

di Pasquale Scarpati
Pescatore sciabica [1]

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Cara Redazione

Per un po’ di tempo non ho potuto leggere gli articoli apparsi sul sito; alla ripresa dei contatti, mi sono trovato nel bel mezzo della polemica per la pubblicazione degli articoli di un supposto  anonimo.

Premetto che io non sono né a favore né contro ciò che decide la redazione. Pertanto a me non importa perché “cogito ergo sum” (penso quindi esisto) e quindi “esterno” (anche se spesso oggi da più parti si esterna senza “cogitare” (di testa propria). Francamente mi sarei aspettato un concorso di tantissime persone che, appigliandosi a ciò che qualcuno scrive, esprimessero  un giudizio, narrassero un fatto, un aneddoto, proponessero qualcosa di concreto per il futuro; ho notato, invece, che la cerchia di chi scrive rimane quasi sempre la stessa. Un po’ come quando si rimescola la polenta.
Eppure, penso, ci sarebbero cose da dire da parte di tutti, ma, come spesso accade, molti leggono ma tacciono, forse per naturale ritrosia, forse perché temono di “pestare i piedi” a qualcuno, forse perché la paura è più forte delle idee, forse queste ultime mancano (non credo, però)
Io comunque desumo dal sito ciò che mi interessa e cerco di dare un mio contributo perché, inguaribile ottimista, spero che tutto migliori.
Le radici, anche se solo di sangue e non “cementizie”, sono pur sempre radici.

Purtroppo tra le pieghe ho notato che si tende, come accade altrove, a privilegiare chi ha queste ultime e pertanto da una parte mi sembra si dia poca importanza a ciò che “i fuoriusciti” scrivono (non parlo della Redazione) dall’altra si tende a tacere sulle prospettive concrete per il futuro.
Qualcosa in merito, a onor del vero, è stato scritto e si scrive; è, però, “fuoco di paglia”: si accende e subito si spegne.

Mi piacerebbe sapere, ad esempio, come si intende allungare la stagione turistica, cosa si intende fare per migliorare la qualità della vita di chi è residente (tutto l’anno), come fare per migliorare i trasporti, come gestire tutta la costa, cosa organizzare per migliorare la recettività e soprattutto l’accoglienza e se ci si può attivare per estendere lo sconto (come ha fatto la SNAP per i volontari) anche a noi “fuoriusciti” (Cicero pro domo sua). Mi chiedo: perché? Forse che ciò interessi solo a quei pochi (rispetto alla massa) che “osano” esternare le proprie idee?
A mio parere tutti dovrebbero dare il proprio contributo a favore o contro.
O forse si privilegia, come sempre, guardare soltanto e aspettare e aspettare in modo furbesco, coltivando il proprio orticello senza pensare all’interesse collettivo, guardando sottocchio ciò che accade intorno per poi dare “la zampata”.
Se le cose stanno così, vuol dire che non è cambiato niente dal tempo in cui ’u vapore attraccava  quattro volte la settimana o forse è peggiorato (ma questo non lo so dal momento che ho lasciato l’isola praticamente quasi adolescente).

Manca in definitiva, a mio avviso, un respiro corale: ciascuno va per la sua strada e forse per questo, dico, pochi sono quelli che osano “esporsi” nel dire, nel progettare ed anche semplicemente nel narrare.
A questo punto non mi resta che pensare che quelli che abitano sull’isola hanno poco tempo o sono rimasti solo e soltanto i Silverio, Franco, Vincenzo ed altri pochi che scrivono…
Alla luce di questo posso capire il motivo per cui la redazione ha deciso di accettare un po’ di tutto: forse, tra l’altro, vuole mettere un “po’ di sale” in un ambiente divenuto asettico, piatto e sciatto.
A me non dispiace: come con quella rete che si usava una volta, ’u sciavechiell’, raccolgo un po’ di tutto – àlegh e pisce – e poi faccio la mia cernita.
Sono sempre convinto, però, che bisogna desumere dal passato ciò che è bene e adattarlo alla situazione contingente (per fare un esempio: avete visto che successo fa, su internet, quel vecchio gioco fatto con le tessere di plastica su cui erano scritti i numeri che bisognava metter in ordine? Ricordo che spesso quelle si inceppavano quando erano spostate da un posto ad un altro).

Ho visto, poi, che cambieranno gli orari dei traghetti (per incentivare a viaggiare), pertanto, per questa ragione, spero “si alleggeriscano” anche le tariffe con sconti famiglia, carnet, bonus A/R, sconti per i “fuoriusciti” ed anche per quelli che risiedono nel Lazio, perché già contribuiscono alla sovvenzione attraverso le tasse regionali.
Ciao Pasquale.