Ambiente e Natura

Intervista a Maurizio Musella, Delegato al Turismo del Comune di Ponza

di Vincenzo Ambrosino
Maurizio Musella

 .

D.   Caro Maurizio tu ti occupi di amministrazione pubblica  da molto tempo sei stato anche assessore in un’amministrazione Porzio quindi hai maturato una certa conoscenza dei limiti e delle potenzialità di un amministratore in un’isola come Ponza. Sulla scorta di questa esperienza quali sono gli errori da evitare affinché l’amministrazione e l’amministratore raggiungano veramente gli obiettivi preannunciati in campagna elettorale?

R.     L’esperienza di amministratore mi ha fatto maturare che l’amministratore locale ha pochissimo margine di manovra in quanto i risultati dipendono in buona parte dalle risorse umane dell’Ente, nonché dalla provincia, dalla regione e dai ministeri che hanno le risorse economiche.
Un buon amministratore del comune di Ponza deve quindi fare in modo di avere validi dirigenti e deve avere un buon feeling con gli uffici della Regione Lazio, della Provincia di Latina e dei vari ministeri.
Mi sembra che l’amministrazione Vigorelli abbia perseguito brillantemente tutti e due gli obbiettivi, rinnovando quasi tutti i dirigenti del comune e creando ottimi rapporti con tutti gli enti pubblici di riferimento. Un errore da evitare è di correre dietro alle piccole cose che fanno perdere solo tempo, bisogna invece puntare dritto agli obbiettivi strategici. Questa amministrazione, invece di star dietro alle piccole beghe personali, agli interessi di bottega o familiari mira ai grandi progetti, quelli che servono all’intera isola.

D.  Tu ti sei sempre occupato di Turismo sia come imprenditore privato sia come amministratore: sei un esperto del settore. Molto brevemente quali sono le tue analisi sulla evoluzione dell’economia turistica da cui poi prendi ispirazione per proporre le tue soluzioni amministrative?

R.   L’operatore ponzese, principalmente, deve cercare di allungare la stagione lavorativa. Per perseguire tale obbiettivo deve investire sempre più nella professionalità, essere più concorrenziale e puntare ai mercati stranieri come quelli del Nord-Europa, della Russia e della Cina. In merito alla professionalità, esistono sull’isola realtà economiche altamente professionali che non vedono il turista come un pollo da spennare ma anzi come una risorsa da trattare con la massima cura. Anche per quanto riguarda l’essere concorrenziali, alcune attività isolane si sono adeguate. Non è raro trovare su siti come Groupon e LetsBonus soggiorni a Ponza a prezzi stracciati. Inoltre, molti alberghi, affittacamere e B&B si sono riversati sul sito di prenotazioni on-line Booking.com, facendo a gara a pubblicare quotazioni al ribasso per essere scelti. Penso però che ci sia ancora da lavorare, soprattutto in bassa stagione per essere davvero concorrenziali. Da oltre venti anni ho maturato la convinzione che Ponza non deve essere legata solo al turismo romano ma deve allargare i propri orizzonti e puntare possibilmente al mercato estero. Come era facile prevedere, il mercato italiano è entrato in crisi e gli operatori che lavoravano solo col mercato romano, attraente perché fonte di guadagno facile, sono rimasti spiazzati. Gli operatori lungimiranti, che invece hanno preferito investire anche sul mercato del Nord Italia e sul mercato straniero, più esigente e più difficile da gestire,  oggi si trovano avvantaggiati.

D.  Come dice il nostro premier Renzi, “dobbiamo fare i compiti a casa prima di farci interrogare dalla maestra Europa”; bene caro Maurizio, ma noi i compiti a casa li abbiamo fatti? E cioè prima di andare a promuovere Turismo, noi sappiamo fare turismo a Ponza?

R.   Certo che sappiamo fare turismo. Ponza fa turismo ormai da diversi decenni ed è divenuta una meta ambita sia dai turisti italiani che dagli stranieri. Abbiamo sull’isola  realtà economiche di tutto rispetto, invidiateci e prese come riferimento a livello nazionale come la Cooperativa Barcaioli Ponzesi, raro esempio di cooperazione riuscita nel Sud Italia, il ristorante Acqua Pazza, unica stella Michelin della provincia di Latina, le agenzie immobiliari che affittano con professionalità migliaia di appartamenti, i diving, ecc. I siti internet delle nostre aziende sono visitatissimi ed in alcuni casi si può anche prenotare on-line. Indubbiamente sull’isola sono presenti anche operatori poco professionali ma ciò non significa che noi ponzesi non sappiamo fare turismo.

D.   Tu fai molta promozione turistica per l’isola, infatti oltre alla BIT di Milano prosegui un tour europeo di promozione e quest’anno ti sei rivolto anche ad una domanda turistica che viene dalla Russia: quale offerta turistica porti in questi consessi ?

R.     Nelle fiere che ho fatto e nelle conferenze che ho tenuto in questi anni a Berlino, Monaco, Norimberga, Vienna e ultimamente a Mosca, ho evidenziato le bellezze delle nostre isole. Ho parlato del mare incredibilmente trasparente e pulito, delle bellissime spiagge sia di sabbia che di scoglio, dell’emozione che si prova nel fare un giro in barca alla scoperta delle tante baie e spiaggette di cui le nostre isole sono ricche. Inoltre, ho illustrato la nostra tradizione eno-gastronomica e sottolineato che le isole Ponziane sono un paradiso naturalistico ed una meta ambita per i sub di tutto il mondo.

D.   Un turista sbarca a Ponza e vede:  tutta una marmaglia di operatori turistici che lo riempiono di volantini, biglietti da visita e informazioni; traffico caotico, rumore e confusione; file per la benzina; a volte manca l’acqua; i diportisti non sanno come rifornirsi di acqua; Chiaia di Luna resta chiusa; prezzi alti ecc. Questo è solo una breve immagine che puntualmente si presenta ad un turista che viene nella nostra isola: quali sono le contromisure che quest’anno verranno  prese per scongiurare questa storicizzata disorganizzazione?

R.     Molti turisti vengono proprio per ammirare l’armoniosa confusione che si vive al momento dello sbarco a Ponza. È una caratteristica dell’isola.  Il problema della carenza di acqua è stato risolto quasi definitivamente, sono anni che non manca l’acqua sull’isola, se non per poche ore. E anche le barche fanno rifornimento di acqua presso i pontili senza grosse difficoltà. In merito alle difficoltà che viviamo ogni estate per il rifornimento di carburante mi auguro che si risolvano con il passaggio alla Laziomar del servizio di trasporto carburante. Per quanto riguarda le spiagge chiuse a causa del PAI, il problema è gravissimo e sta mettendo in ginocchio l’economia sia di Ponza che di Ventotene. Il problema non si risolve in campagna elettorale con dichiarazioni d’effetto ma si deve affrontare in maniera seria, così come sta facendo questa amministrazione, intervenendo su ogni singolo sito interdetto con progettazioni e finanziamenti ad hoc. Adesso sono in corso i lavori per rendere fruibile la spiaggia di Frontone poi si interverrà anche sugli altri siti.

D.   Si parla da tempo di allungare la stagione turistica! Ma quali sono le tue ricette per realizzare questo sogno? Qual è la nuova offerta turistica che bisogna promuovere, incentivare e organizzare a Ponza? Ovviamente con quali risorse finanziarie e umane?

R.   Allungare la stagione turistica non è un sogno, bisogna crederci … e molti ponzesi purtroppo non credono ancora che sia possibile. Sono anni ormai che in aprile e maggio arrivano turisti, stranieri per lo più, che trovano quasi tutto chiuso: negozi, noleggi barche, gite organizzate, accompagnamenti a  Frontone, ecc.
Finora c’era la scusa dei trasporti e i locatori di barche si trinceravano dietro le concessioni demaniali in vigore dal 1° maggio.
Oggi però non ci sono più scuse. I collegamenti finalmente ci sono ed anche le concessioni demaniali possono essere anticipate al 1° aprile. Peccato che pochissimi operatori abbiano fatto domanda per anticipare l’apertura. Peccato, perché in questo momento vince chi investe, vince chi scommette, vince chi non ha paura.

D.   Quest’anno arriveranno i pariolini? E se verranno  io ti chiedo se questo fenomeno del turismo da “sballo” è stato analizzato da questa amministrazione; se questa domanda turistica giovanile debba essere assecondata dall’isola e se è così quali sono le contromisure che si vanno a prendere per arginare l’effetto dirompente che comunque va ad incidere sulla qualità della vacanza di altri fruitori turistici?

R.    L’amministrazione Vigorelli l’estate scorsa c’è andata giù pesante con i “pariolini”. Tutte le forze dell’ordine erano presenti sul territorio per prevenire gli eccessi di questi giovani. Il sindaco ha fatto arrivare sei poliziotti, sei carabinieri e quattro finanzieri in più. Il controllo del territorio è stato ineccepibile e l’unico episodio di vandalismo, un pestaggio sul pullman è stato prontamente sedato. Ed anche la repressione è stata dura con fermi e fogli di via. Il messaggio è stato chiaro e penso che i ragazzi che verranno a Ponza in vacanza quest’anno saranno più calmi. Molto dipende anche dagli operatori turistici, che devono rispettare le regole sul consumo dell’alcool, come anche sui livelli della musica. E, soprattutto, denunciare la presenza di spacciatori.

D.    Tu sei stato uno dei primi che ha detto che Ponza isola turistica ha bisogno di un istituto turistico. Ora lo abbiamo ottenuto! Si sono iscritti pochi ragazzi della scuola media, quindi il nuovo indirizzo parte con il piede sbagliato, ma io ti chiedo concretamente: che cosa farà l’amministrazione per sviluppare l’offerta formativa e quindi l’indirizzo turistico a Ponza?

R.      E’ importante che l’istituto turistico finalmente sia partito. Purtroppo sono stati persi anni preziosi. Sono comunque convinto che nei prossimi anni gli iscritti aumenteranno. Conoscere tre lingue, sapere come ci si comporta con il turista e saper organizzare l’offerta turistica è importantissimo per i prossimi imprenditori del turismo.
I futuri operatori dovranno essere dei professionisti del turismo e non più degli imprenditori improvvisati come i loro genitori.
I ragazzi di Ponza hanno bisogno di confrontarsi con altre realtà ed altre culture, devono conoscere l’offerta delle altre località turistiche italiane ed estere. Per far ciò l’amministrazione è pronta a collaborare con l’istituto turistico per la realizzazione di scambi culturali, stage linguistici e professionali ed ogni altro tipo di esperienze formative.
Per questo motivo quest’anno è stata ripresa una bella tradizione che negli ultimi anni era stata persa: venti ragazzi dell’istituto turistico hanno partecipato alla BIT di Milano. Li ho accompagnati e coordinati personalmente. I ragazzi sono stati bravissimi, come al solito, ed hanno promosso benissimo la nostra isola.

D.  I Collegamenti marittimi adesso con l’avvento dei privati sono sufficienti, sono idonei, sono convenienti per sviluppare il turismo che vuoi realizzare?

R.    I collegamenti sono insufficienti e lo saranno sempre. Noi avremmo bisogno di una partenza ad ogni ora del giorno come Ischia e Capri ma, sia per le nostre piccole dimensioni sia per la distanza dalla costa, non penso che avremo mai un servizio di trasporti così frequente. Tuttavia i nuovi orari riescono a soddisfare egregiamente le esigenze sia dei turisti che degli isolani. Le corse sono state razionalizzate, non c’è l’aliscafo che parte un’ora dopo la nave ma le corse degli aliscafi e delle navi si susseguono in un perfetto equilibrio.

D.    C’è una doppia realtà a Ponza quella estiva e quella invernale, due realtà troppo diverse: io penso che se continua così, quest’isola, fra qualche anno, diventerà solo un villaggio turistico in mano a pochi imprenditori e molti non locali. Ti chiedo di commentare questa mia affermazione.

R.      Durante l’inverno, famiglie intere vanno via dall’isola per tanti motivi: la scuola, la sanità, le infrastrutture in generale. È un fenomeno dettato dalle esigenze della vita moderna. Non sono in grado di prevedere come diventerà un domani Ponza ma posso dire che già oggi, in inverno, è un’isola di guardiani di case. Il problema dello spopolamento deve essere una priorità per l’amministrazione attuale e per quelle future.


Vorrei solo sottolineare che il mio modo di dire che l’isola deve “fare i compiti a casa” è un modo diverso di dire “traghettiamo il vecchio nel nuovo” cioè dobbiamo fare in modo che il sistema economico, anche turistico, familistico, condannato anche dalla magistratura, sviluppato dagli isolani, trovi forme nuove di organizzazione  finalizzato a conservare una residenza stabile sull’isola

Ringrazio  Maurizio per la sua disponibilità a rispondere alle mie domande e spero di vederlo organizzare convegni, dibattiti e stage per i giovani e non solo ma d’inverno, per fare della nostra economia turistica una vera risorsa al servizio della continuità della vita dei residenti sull’isola.

 

Concludo sottolineando una frase di Maurizio: “Il problema dello spopolamento deve essere una priorità per l’amministrazione attuale e per quelle future.”

 

   

2 Comments

2 Comments

  1. Pietro

    27 Aprile 2014 at 16:33

    In tutto questo, dov’è il turismo nautico? Ponza continua a non avere un porto sicuro con gli equipaggi di centinaia di imbarcazioni che possono godersi l’isola solo se non minaccia il levante… ma nemmeno dei gavitelli organizzati e ordinati? un molo a proteggere dal vento?…allungare la stagione? ma se quando non ci sono più i pontili non si sa dove sbarcare e la mattina ti cacciano all’alba… ma insomma, non fa gola questo turismo che di soldi ne può portare davvero tanti?

  2. vincenzo

    27 Aprile 2014 at 17:35

    Ti ringrazio della domanda che ovviamente è posta al delegato al Turismo Musella ma anche al delegato Feola (PUA, PORTUALITA’ ecc)

    Come non essere d’accordo con te. Ponza è un’isola che ha una sola offerta turistica: NAUTICA E BALNEARE nell’attesa che si compia il miracolo del turismo ecosostenibile che allunghi la stagione.

    I nostri eroici operatori della nautica e della balneazione fanno i miracoli per ospitare i vacanzieri a Ponza contro le leggi della natura che si tramutano in vincoli, ordinanze limitative, ordinanze di chiusure di cale e calette.
    E’ dal 1959, il primo piano regolatore portuale, che i ponzesi aspettano un porto sicuro. Nel 2003 fu approvato un piano regolatore portuale dall’amministrazione Porzio che non ha terminato il suo iter, ma che ti dico, caro Pietro è un Piano Regolatore che andrebbe rivisto e corretto in tante parti: perché dal 1959 al 2013 nel frattempo i ponzesi si sono inventati dei sistemi per ospitare con pontili e concessioni tanti di voi diportisti e sempre con l’apprensione del famigerato “levante”.

    Problemi della offerta nautica che andrebbero discussi ma che vengono rimandati e a pagarne le conseguenze è l’isola, e soprattutto la piccola impresa ponzese che senza garanzie legali non potrà sopravvivere.

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