Ambiente e Natura

Ponza la ‘Perla di Roma’ o dei ‘pariolini’?

di Vincenzo Ambrosino
Ponza. Perla di Roma

 .

La maggior parte del turismo ponzese arriva da Roma e a seguire da Napoli, infatti da sempre abbiamo goduto questo privilegio di posizione che ci ha garantito incassi senza pensieri: organizzativi e formativi.

E’ notorio che la nostra offerta turistica, che è prevalentemente balneare, si è adatta alla domanda turistica che viene dalle città suddette, per questo negli ultimi anni abbiamo allestito le nostre spiaggette, i nostri grandi alberghi, i nostri piccoli localini notturni, i nostri monolocali, a ricevere giovanissimi, giovani, uomini e donne alla ricerca dello S(ballo)!

Alla fine di luglio 2013, quando anche noi su Ponzaracconta, abbiamo tentato di allestire un dibattito sul “pariolismo”, un addetto ai lavori, Massimo Guglietti, gestore del “Sarracino” parlò di una vera e propria organizzazione che creava l’evento movida a Ponza.

Massimo dichiarava: “Lo dicevo già lo scorso anno, chi organizza questi “pellegrinaggi” infantili sono persone dell’isola che in inverno lavorano a Roma nei locali frequentati da questi ragazzini? A Pasqua già è tutto organizzato, alloggi, locali da frequentare, spostamenti …proprio come quando si va a Lourdes o a Medjugorie… Ora mi chiedo: vale la pena lasciar violentare la nostra isola per la tasca di pochi?….”

Leggo nella cronaca di Roma di Repubblica: “La movida “striscia” senza sosta tra i locali della capitale seguendo i percorsi disegnati sulle mappe dei pub crawl, eventi organizzati tutte le sere con un unico obiettivo: far consumare ai ragazzi la massima quantità di alcool (e di euro) possibile.

Questi ragazzi vengono ovviamente reclutati sui siti internet, c’è un vero marketing della serata per lo sballo.

A Roma per esempio “vi sono siti nei quali si accede attraverso uno spazio di prenotazione on-line nel quale indicare nome, e-mail, numero di telefono, numero delle persone; con una cifra di 20-25 euro si acquista un pacchetto nel quale è compreso una guida tra i pub che hanno l’open bar e uno spuntino a base di pizza. In ogni locale si viene accolti da un “shot” di superalcolico e dove c’è l’open bar, si pagano i drink di tasca propria”.

E anche Ponza si è adattata, ma per anticipare gli adattamenti futuri continuo ad attingere informazioni sulla cronaca di Roma: “Per variare l’offerta, ogni serata ha un tema. E’ così che il martedì diventa il “sex and the city tuesday” in queste serate oltre all’open bar e a speciali magliette celebrative, giochi a base di alcool come i “body shots”, le bevute sul corpo dei propri compagni di viaggio, e il mercoledì, semplicemente, è la festa di metà settimana al Colosseo”

Quello che resta invariato in queste feste è il canovaccio delle serate: “bevute senza limiti alla caccia di un effimero premio, spesso con tempi contingentati: “Tutto quello che riesci a bere in un’ora”

“E così alla fine i ragazzi che non si reggono in piedi, strisciano sui binari delle stazioni, lungo i parapetti del Tevere, sull’asfalto in mezzo alla carreggiata, (aggiungo: volano con l’auto giù dalla scarpata) e lì restano per sempre”.

Amici, ma non basta! Ora le bravate giovanili a base di alcool vengono filmate e inviate via web. Un giovane davanti ad una telecamera deve bere un enorme intruglio alcoolico e poi sfida un altro ad emularlo. Si chiamano “nomination”: “mi ha nominato ed io non posso tirarmi indietro” e la sfida ti insegue anche nella tua cameretta e nella tua disgraziata solitudine tu bevi tutto di un fiato e così ti senti facente parte di un mondo di gente che crede di vivere alla grande.

Anche i ragazzi di Ponza vogliono vivere e vivono quotidianamente questa grandezza.

Questi ragazzi, ma non solo ragazzi, quale rapporto cercano nell’isola: cercano la bellezza dell’acqua, della costa, i colori e i profumi  dell’isola o cercano solo lo sballo?

Ponza “la perla” di questa Roma?

Sballo

2 Comments

2 Comments

  1. Silverio Tomeo

    22 Marzo 2014 at 08:17

    Non posso che condividere. Vanno “scoraggiate” attivamente queste incursioni di combriccole aggressive, nichilistiche, di prepotenza pura. Ne va dell’immagine dell’isola, della convivenza civile, della qualità della proposta turistica estiva. Quelle sub-culture dello sballo alcolico, del consumismo da “classe padrona” di figli di papà, di alterigia di danarosi a volte minorenni, sono ben radicate nella tribù dei cosiddetti “pariolini”. Dal ventre profondo della “grande bellezza” di Roma si riproduce questa gioventù tutt’altro che marginale, figlia della volgarità, del disprezzo dei valori popolari, della noia deculturalizzante.

  2. vincenzo

    11 Giugno 2014 at 09:14

    http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2014/06/04/news/la_vera_storia_delle_baby-squillo-88057732/?ref=HREC1-4

    …. “L’obiettivo, per loro, era semplice e drammatico: fare soldi, e farne tanti. A qualunque costo. Il denaro non serviva ad altro se non a comprare droga, vestiti, serate nei locali, e vacanze. Proprio come quei giorni trascorsi a Ponza nel mese di luglio, quando – secondo un testimone diretto – tutti i ragazzi del gruppo hanno capito che qualcosa nella vita di Jenny e Lalla era cambiato. “Sono entrato nella loro camera – racconta il testimone – e ho visto una montagna di cocaina. Ce ne era dappertutto, sui mobili, sulla tv, per terra. Era ovunque”. Polvere bianca, un’abitudine pericolosa per tantissimi ragazzi, soprattutto per quelli cresciuti con una buona riserva di contanti in tasca.”

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