.
La vita a Ponza prosegue comunque. C’è un’amministrazione comunale eletta che va avanti nella sua azione di governo dell’isola.
C’è una minoranza che aspetta i consigli comunali per far sentire la sua presenza, ovviamente o si astiene o vota contro alle delibere della maggioranza.
I cittadini aspettano l’estate per lavorare e intanto quotidianamente si recano al comune per chiedere informazione e presentare istanze.
Sul comune trovano nuovi impiegati e dirigenti di settore e con questi si confrontano per risolvere i loro problemi. La vita va avanti!
Il delegato al turismo e la Pro-loco sono andati alla BIT per propagandare le offerte estive. I giovani vanno a scuola e passano il tempo. Quest’anno le Associazioni Nuovo Teatro Ponzese e ’A Priezza hanno presentato spettacoli teatrali e altro; nella sala Parrocchiale prima e poi nell’ex Scuola Media si sono organizzati dei tornei di ping-pong; ma non solo nelle palestra si sono organizzate diverse attività sportive e comunque ricreative per giovani e giovanissimi. L’Associazione Cala Felci ha organizzato il carnevale per i più piccoli. Il campionato di seconda categoria di calcio prosegue. Le parrocchie continuano il loro anno liturgico. Fra pochi giorni tutti saremo, miracolosamente, pronti a partire per una nuova raccolta estiva. Nella gestione dei trasporti marittimi sono arrivati i privati e sembra che nel semestre primavera/estate ci sarà una rivoluzione per quanto riguarda appunto i collegamenti con i porti di Formia, Terracina, Circeo, Anzio, Napoli ecc.
Impressione generale: la maggioranza in Comune va avanti con il suo programma! l’opposizione fa l’opposizione per conto suo!
I cittadini individualmente tentano di risolvere problemi per conto proprio!
Le Associazioni improvvisano attività culturali e ludiche: oggi ci sono e domani?
Le Associazioni di categoria si incontrano con l’Amministrazione comunale, ma sono realmente rappresentative delle volontà degli associati?
Il Sindaco fa interviste sui giornali, annuncia e fa proclami, comunque esprime sempre il suo pensiero, incontra alla Calacaparra i cittadini ed espone i suoi programmi.
Qualcuno si chiede: ma che cosa pensano gli altri amministratori? I ponzesi in amministrazione condividono tutto quello che dice e fa Vigorelli? Ma qual è il loro pensiero?
È in questo contesto di vita politica, sociale, culturale-ricreativa che comunque va avanti ma a mio avviso lasciando l’impressione a tutti che si stia solo governando la quotidianità e non certo costruendo per il futuro che io ho pensato di fare delle interviste ai vari uomini delle istituzioni locali per cercare di capire se nella funzione delle loro azioni c’è una idea di sviluppo di una vita plausibile in quest’isola; volevo cercare di capire se queste idee, comunque, individuali, avessero una speranza di essere condivise e quindi diventare determinanti.
Quando parlo di istituzioni locali io parlo degli amministratori del Comune, ma anche dei presidenti delle Associazioni Culturali, Sportive, della Scuola; delle associazioni sindacali, e di categoria turistiche e commerciali.
Ho cominciato ad intervistare i membri di questa amministrazione Franco Ambrosino assessore ai Lavori Pubblici; il Vice Sindaco Giosuè Coppa; ll consigliere Giuseppe Feola delegato all’Urbanistica, PUA, PAI; il consigliere Maria Sandolo delegata alla gestione Contenziosi, Personale, Cimitero, Organizzazione Eventi.
Che cosa è emerso da queste prime interviste:
– la compattezza della squadra, che va avanti come un sol uomo;
– la competenza acquisita dalla squadra, che era neofita in politica e in amministrazione;
– l’assenza non solo di dissidi ma anche di leggere divergenze sul da farsi e il programma;
– la comunione di intenti e la collegialità del lavoro;
– il Sindaco non è assolutamente subito dagli altri consiglieri, anzi è visto come un valore aggiunto all’azione amministrativa, per la sua capacità comunicativa e le sue influenze politiche esterne.
– dietro il sindaco c’è un lavoro certosino e collegiale come mai prima a Ponza.
Questo è emerso come giudizio che gli intervistati danno dell’operato dell’amministrazione nell’insieme.
Per quanto riguarda il lavoro individuale i singoli consigliere dopo avere presentato le proprie convinzioni e programmi alla fine per la loro specifica competenza si sono posti degli obiettivi da raggiungere al termine del loro mandato.
Franco Ambrosino assessore ai Lavori Pubblici ha espressamente detto:
“Quello che io mi riprometto e che desidererei di portare a compimento in questa mia esperienza amministrativa di assessore ai LL.PP., sono poche cose ma di notevole importanza:
- spostamento della centrale elettrica;
- una efficace raccolta differenziata ;
- un’isola ecologica dove poter stoccare ogni sorta di rifiuto;
- allargamento del cimitero;
- l’istituzione di nuovi servizi a gestione comunale ( campi boe, estensione del servizio di raccolta N.U. alle barche alla fonda, utilizzo dei tratti di banchina per approdo a pagamento, approdo crocieristico, parcheggi a pagamento, museo, affidamento dietro compenso delle strutture comunali, ecc.),
- pulizia e decoro urbano dell’isola;
- ripristino di tutte le condotte fognarie e dei depuratori .
Giuseppe Feola consigliere con varie deleghe ha detto che si sta elaborando un nuovo Piano Regolatore Generale, e si dovrà affrontare anche il Piano Regolatore Portuale: “tutti i ponzesi sia gli operatori sia i privati troveranno posto a ridosso delle nuove scogliere che lo Stato costruirà.”
Maria Sandolo, ci ha parlato della ristrutturazione della macchina amministrativa, del nuovo cimitero, dell’importanza di promuovere iniziative per creare la nuova classe dirigente.
Tutti e tre i consiglieri hanno parlato dell’importanza delle associazioni culturali, sociali, sportive, ambientali alle quali si deve dare il giusto riconoscimento anzi bisognerà insieme trovare forme collaborative per dare nuova vitalità al lungo periodo invernale.
Se me lo consentiranno continuerò ad intervistare altri protagonisti delle istituzioni locali ma sempre con l’intento di trovare e mettere in luce le cose che uniscono nell’interesse del bene comune.
Emilio Rotondi
23 Marzo 2014 at 18:46
Ho letto della nuova ordinanza della Capitaneria di Porto, che regolando l’accesso dei traghetti nel porto, vieta la fonda alle imbarcazioni da diporto.
Dove daremo àncora prossimamente? Dovremo spendere 20 euro al metro ai pontili? O dovremo andare a Chiaia di Luna e non usufruire del tunnel romano, chiuso oramai da anni?
O forse tutto questo porterà’ alla calata di migliaia di metri cubi di cemento per il nuovo porto?
Stiamo perdendo l’ultima perla dove rifugiarci…
vincenzo
23 Marzo 2014 at 19:40
Sembra, caro Rotondi, che questa ordinanza sia stata ispirata dai comandanti delle navi Laziomar per motivi di sicurezza alla manovra.
Io personalmente sono contrarissimo, e molti ponzesi non condividono quest’ulteriore limitazione senza una reale strategia alternativa di ospitalità nautica.
Veda, quest’isola non ha bisogno di colate di cemento per nuovi porti, ma solo razionali adattamenti strutturali, quali per esempio la costruzione delle scogliere frangiflutti per difendere la rada del porto dal levante.
IL delegato ha detto che stanno portando avanti il Piano Regolatore Portuale che prevede tali strutture e che queste le dovrebbe finanziare lo Stato.
Comunque ha fatto bene ad intervenire e far sentire la sua esigenza di approdo nautico; dopotutto l’unica offerta turistica ponzese è nautico-balneare ed essa non deve essere scoraggiata assolutamente.
Emilio Rotondi
25 Marzo 2014 at 01:38
Chiarisco il mio precedente messaggio.
Considero Ponza una seconda casa, e come tale la vorrei ancora piu’ splendente. Sono circa trent’anni che vengo in barca, quindi conosco le problematiche “nautiche” in prima persona.
I programmi (o sogni…) dell’assessore ai lavori pubblici, sono cose condivise da chiunque. Chi non vorrebbe un’isola pulita, senza inquinamenti vari (vedi centrale o depuratori), un settore nautico curato ed efficiente (porti, pontili ecc.) e magari mettiamoci anche un sistema di dissalazione che eviterebbe spese inutili delle bettoline trasportatrici d’acqua, magari anche due mede che segnalano le secche… siamo tutti d’accordo!
Intanto, però, da quanto leggo sul sito, il Frontone avra’ un bel muraglione di cemento (come se gli smottamenti fossero solo lì), il meraviglioso tunnel di Chiaia resterà chiuso e… i comandanti dei traghetti avranno il porto a loro completa disposizione!
E noi diportisti?
Faccio un calcolo di bassissimo livello: lo scorso anno sono arrivato il 15 giugno, e sono rimasto fino al 2 luglio. Circa diciasette giorni. Per San Silverio mi hanno raggiunto quattro parenti che sono stati ospiti di un albergo per 6 giorni. Cene consumate a terra, 6 con gli ospiti, piu’ altre
7 per due persone. Spese di cambusa, circa 12 volte. Gasolio un pieno (non quello blue di due anni fa…) ed un giorno ad un pontile (ma non chiedetemi la ricevuta..!).
Ora non dico che tutto il turismo nautico sia così, pero’ …ho la facoltà di pensare maliziosamente, che quella dei comandanti Laziomar sia una una “bufala”?
Credo che sia opportuna una riflessione seria…
vincenzo
25 Marzo 2014 at 10:16
Caro Rotondi,
Lei dice di conoscere le problematiche “nautiche” in prima persona. Può darsi, ma certamente ha bisogno di qualche delucidazione.
Ad esempio Lei incomprensibilmente afferma, contestando una mia affermazione, sul ruolo avuto dai comandanti di Laziomar (quella ancora pubblica) per il divieto di rada nel porto: “…ho la facoltà di pensare maliziosamente, che quella dei comandanti Laziomar sia una bufala”.
Ed allora, da conoscitore di “problematiche nautiche” quale si autodefinisce, perché non usa la sua “dote” e soprattutto il suo computer per visitare il sito di Circomare Ponza, cliccare sulla voce “ordinanze”, visualizzare l’ordinanza n. 2/2014.
Troverà scritto nelle premesse: “VISTE le considerazioni espresse dalla società Laziomar con la nota n. 477 in data 12.11.2013 con la quale in riferimento alla tematica si condivide l’esigenza di implementare le misure di sicurezza del Porto di Ponza prevedendo un divieto di ancoraggio per le unità di diporto all’interno del porto al fine di preservare la manovra delle navi in ingresso/uscita dal porto”.
Come avrà notato, c’è stata la “nota n. 477 in data 12 novembre 2013” della società Laziomar. Quindi riponga nella tasca la sua maliziosa dietrologia, per favore, e prenda atto che sono stati i comandanti a sollecitare il divieto di ormeggio dei diportisti nell’area porto.
E adesso, caro Rotondi, mi permetta di chiarirle ulteriormente come stanno le cose?
Veda, sempre nel testo dell’ordinanza di Circomare Ponza, si legge ancora: “VISTA la propria ordinanza n. 1/2014 in data 10.01.2014; VISTA la nota n. 307 del Comune di Ponza in data 15.01.2014 con la quale si formulano osservazioni inerenti la sopracitata ordinanza n. 01/2014; RITENUTO di condividere le considerazioni formulate dal Comune di Ponza con la sopracitata nota, e pertanto, ritenuto opportuno modificare parzialmente l’ordinanza in premessa (…) che tenga conto delle considerazioni partecipate dall’Autorità Comunale”.
Traduco il burocratese…
Circomare Ponza aveva emanato l’ordinanza n. 1/2014 il 10 gennaio scorso. Al Comune di Ponza viene letta e al Sindaco gli cascano le braccia (i capelli li ha già perduti) perché si parla di divieto di ormeggio dentro il porto, ma anche in un raggio di 450 metri oltre il faro della Ravia (cioè fino a metà della baia di Frontone!), più divieto permanente di ormeggio in un raggio di 450 metri dai tre attracchi delle bettoline che portano l’acqua a Ponza (scogliera Porto, cala Inferno, cala dell’Acqua). Una follia vera e propria, converrà anche Lei.
Il Sindaco esprime con lettera del 15 gennaio scorso la sua netta contrarietà e il giorno dopo, il 16 gennaio, Circomare emana l’ordinanza n. 2 che riformula quasi tutta l’ordinanza n. 1 che, guarda caso, è addirittura scomparsa dal sito di Circomare.
Questi sono i fatti e per fortuna l’Amministrazione si è attivata per far cancellare la follia dell’ordinanza n. 1/2014. Ma purtroppo non ha potuto cancellare la “nota n. 477” dei comandanti di Laziomar.
Veda, caro Rotondi, Lei a Ponza ci viene da una trentina d’anni e la ringrazio per la sua fedeltà. Ma io ci sono nato; è difficile che possa prendere abbagli, conosco bene i miei polli, ho buone conoscenze nelle “problematiche nautiche” ma io le dico che qualcosa si può ancora fare per consentire di ormeggiare le unità da diporto nella rada del porto, ma questo si potrà fare se tutti, per esempio le associazioni e i club nautici, l’amministrazione e gli stessi cittadini spingano per trovare soluzioni concrete senza dietrologie inutili.
Biagio Vitiello
25 Marzo 2014 at 23:33
Visto che oggi ho dovuto sottoscrivere il Codice Etico, in qualità di Medico Fiduciario SASN (Servizi Assistenza Sanitaria Naviganti), chiederei a Vincenzo Ambrosino se (in qualche intervista agli amministratori) ha saputo della sottoscrizione (obbligatoria) del Codice Etico da parte di dipendenti e amministratori, come da D.P.R. del 16-04-2013 N° 62.
La Redazione
26 Marzo 2014 at 00:29
La Redazione, in qualità di “padrona di casa”, ribadisce alcune elementari regole di bon ton. Siamo ospitali, pubblichiamo i contributi di tutti, anche quando non ci convincono; ci hanno insegnato a rispettare e a far rispettare chi entra in casa nostra, a non alzare la voce e a non permettere che l’ospite la alzi.
Non è questa la sede in cui farsi accreditare o auto-accreditarsi come esperti; qui ci si confronta civilmente, da liberi cittadini, senza pretese di dare lezioni, senza presunzioni di infallibilità. Amiamo coniugare i verbi in tutti i modi, ma abbiamo una certa allergia per l’imperativo; il “veda”, poi, lo lasciamo a Santa Lucia, come suggerito a suo tempo da Massimo Troisi.
La foga riversata su queste pagine, un giorno sì e l’altro pure, su qualunque tematica, appare francamente eccessiva, quasi che Ponza Racconta fosse l’unico luogo in cui esercitare il diritto alla critica e al dissenso che, represso altrove, erompe qui con impeto e finanche con rabbia. Una sorta di ruggito del coniglio. Un patetico “…E fatemi sfogare almeno sul sito! A casa, mia moglie non mi fa dire una parola; fuori casa tocca dire che il rancio è sempre ottimo e sempre abbondante …Ecchè miseria!”
Emilio Rotondi
26 Marzo 2014 at 00:42
Caro Vincenzo, colgo questa ultima occasione per ringraziare per i chiarimenti avuti. Dispiace ravvedere, a fronte di una semplice preoccupazione esplicata da semplice “utente nautico” (certamente non pratico ai massimi livelli…), una reazione cosi’ veemente e forse troppo arroccata nella difesa dell’operato dell’Amministrazione!
Amministrazione che non ho mai chiamato in causa direttamente, trovandomi anzi, d’accordo su tutti i punti programmatici dell’assessore ai lavori pubblici!
Ed il mio scrivere al vostro sito, intendeva proprio svolgere la funzione da Lei sottolineata nel finale del suo intervento: fare qualcosa, in senso propositivo, per l’intera comunità!
Credo che stimolare l’amministrazione a fare meglio, sia un dovere di tutti, sia per Lei, nato a Ponza, sia per chi, come il sottoscritto, ne è semplicemente innamorato…
Ultima cosa riguardo Laziomar… Da quanti anni le navi entrano ed escono dal Porto di Ponza, anche quando è stracolmo di barche ovunque? Possibile che il passaggio dal vettore pubblico a quello privato, sia così …vincolante?
Spero di aver portato un piccolo contributo, e magari, questa estate, dopo aver lasciato la mia barca ad una boa nella rada, ci si possa bere un bicchiere su…
vincenzo
26 Marzo 2014 at 11:29
Caro Emilio, ho solo voluto chiarire dei concetti che forse erano poco chiari a lei come ad altri. E’ solo dal confronto non ipocrita, diretto, maturo e firmato che può muoversi qualche idea che vada nella giusta direzione; dopotutto io sono stato il solo a ringraziarla del suo intervento al quale spero ne succedano altri e magari di altri diportisti che amano l’isola e la vivono nella sua bellezza faticosa.
vito favata
27 Marzo 2014 at 22:11
Intervengo a proposito del commento fatto dal sig. Emilio Rotondi riguardo l’ordinanza della capitaneria di porto che regola l’accesso dei traghetti nel porto di Ponza per motivi di sicurezza, e vieta la fonda alle imbarcazioni da diporto.
Considerato che – da voci di corridoio confermate dopo dal sindaco di Ponza in consiglio comunale del 26.03.2014 – la nave Laziomar dal mese di aprile al mese di settembre dovrà pernottare a Ponza, non essendoci il problema della sicurezza e il porto rimane libero, consiglierei agli organi preposti di fare una correzione all’ordinanza della capitaneria di porto e far dare fonda alle imbarcazioni da diporto dopo la partenza della nave delle ore 18,00 da Ponza per Formia, come del resto si è fatto sempre con l’ultima partenza dell’aliscafo.
vincenzo
28 Marzo 2014 at 10:34
Vito è proprio quello che hai detto, cioè che la nave sembra non debba pernottare a Ponza, che io ho dato, nel commento a Rotondi, come possibilità per rivedere l’ordinanza della capitaneria, ma anche in questo caso ci vuole la giusta volontà e la giusta attenzione di tutti.