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Come abbiamo fatto a ridurci così?

di Francesco De Luca (Franco)
Silvano Braido. Gli abitanti [1]

 .

Riprendo il ragionamento di Mimma Califano e cerco di dare il mio contributo.

Anzitutto noto una differenza sostanziale fra lo scritto di Keller (leggi qui [2]) e quello di Mimma (leggi qui [3]).
La perdita di cui lamenta il giornalista svizzeri ha radici letterarie e poetiche.
La sua idea di isola è radicata nell’immaginario, nelle sensazioni, nelle escursioni estive e non nella esperienza continuata del vivere sull’isola.

Questo, per ribadire come le mie riflessioni si innestino non sul reportage bensì sulle considerazioni di Mimma, la quale allude e fa riferimento alle condizioni reali, provate, del vivere l’isola (specie in inverno).

Ebbene, per cercare un capo logico da cui partire non posso tacere che già negli anni  ’80 la precarietà della vita ponzese, in molti suoi aspetti, era stata analizzata e portata all’attenzione nel libro: “Ponza, quale futuro ? – indagine socio- economico -culturale sull’isola negli anni ’80″.

FDL. Ponza. Quale futuro [4]
Qui ai problemi evidenziati facevano seguito suggerimenti  che avrebbero dovuto trovare eco nella POLITICA.
Ebbene questa è mancata. Perché essa (la politica cittadina) ha inseguito il guadagno turistico e questo, a sua volta, ha assorbito interamente gli interessi politici.
Una politica per gli affari, gli affari nella politica.

La colpa principale la attribuisco all’ignoranza, ossia alla non conoscenza delle relazioni che strutturano la vita cittadina.

Nessuna  politica sportiva (ha portato a quanto lamenta Iannuccelli), nessuna politica scolastica (ha portato ai pianti odierni), nessuna politica giovanile, nessuna politica culturale (ha portato a sminuire la ProLoco, le Associazioni, ecc).
E lo spopolamento ? Non è figlia di queste carenze ?
Una politica ignorante ci ha ridotto cosi !

Responsabili TUTTI, noi tutti.

 

Amichevolmente vorrei supportare l’appello di Mimma invitando  non  a  tramandare la cultura che viene dal passato a parole, bensì a viverla, a riproporla nella vita del calendario isolano.

Ma questo è possibile senza un Responsabile amministrativo per la Cultura ?
No, non è possibile.
Il che dà ragione alle passate municipalità che, per quel poco che poteva valere, l’Assessore alla Cultura l’avevano!

 

Nota dell’Autore. Chi volesse confrontare quanto qui detto con quanto scritto nel libro: “Ponza, quale futuro?” può farne richiesta a questo indirizzo mail: [email protected] [5], e lo riceverà a casa, gratuitamente.

Immagine di copertina: Silvano Braido. Gli abitanti