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Lo sguardo degli altri. Il reportage di Christoph B. Keller (3). L’incontro con Giuseppe Mazzella. Per gli articoli precedenti digitare – Christoph Keller – nel riquadro CERCA NEL SITO, in Frontespizio . Continua, con la terza puntata, il reportage su Ponza di Christoph B. Keller, giornalista della radio svizzera, preparato la scorsa estate (2013), come è stato tradotto e riportato da Ike . . Cliccare sul link per accedere all’intervista in audio . Christoph Keller incontra Giuseppe Mazzella nel suo albergo su Cala Feola; gli è stato indicato come persona con una buona conoscenza della storia dell’isola e capace di farne una sintesi. Giuseppe gli illustra con molti dettagli la storia di Ponza, inserendo anche delle esperienze autentiche dalla sua infanzia e gli parla anche della creazione del sito web ponzaracconta.it di cui è redattore. Giuseppe parla della storia della colonializzazione borbonica, la diversa composizione delle due etnie con cui l’isola è stata colonizzata dai Borbone, rispettivamente nel 1734 e circa 40 anni dopo, nel 1772: la popolazione del porto consisteva di maggior parte in contadini (provenienti da Ischia), mentre a Le Forna prevalevano i pescatori (trasferiti da Torre del Greco). Si delineano le modalità con cui la storia del piccolo mondo isolano seguì la Grande Storia. Giuseppe fa notare che la qualità di vita in quel periodo è scarsa, si vive di pesca, non c’è sicurezza, non ci sono medici; la durata media della vita è breve. E nonostante i Borbone ‘regalino’ la terra ai coloni (con una formula complessa) e diano varie altre agevolazioni, la gente tenta di scappare due volte nella storia dell’isola, perché la vita vi è molto dura: inverni lunghi e tempestosi, la terra avara, e il viaggio per il continente lungo e pericoloso. Mancano le scuole e l’assistenza medica e la comunità supplisce con dei ‘guaritori’ locali. Gli uomini sono in mare per tanti mesi… Si parla del periodo della Miniera – il progetto nuovo di cui il giornalista aveva sentito parlare nella riunione cuiaveva distrattamente assistito nel corso della passeggiata al porto – che prevede alberghi, un porto turistico privato ed appartamenti sul vecchio terreno della miniera. Domanda del giornalista: – Cosa significa il turismo per Ponza? Dannazione o grazia? È Giuseppe a portare la risposta su quello che cerca la gente che arriva qui: – Il turista vuole vedere e vivere qualcosa di diverso dalla propria realtà quotidiana, quindi se Ponza viene “plastificata”, perde la sua identità (…gli stessi braccialetti di Bulgari come a Roma, gli stessi piatti di Parigi…). Sopra: terrazzamenti ripristinati al Fieno. Sotto: due paracine (ricostruite ) zona Schiavone, le Forna L’isola ha bisogno di una base economica, culturale e sociale! Quella che si crede oggi di vedere come un’isola è in verità solo una scenografia. Per l’isolano oggigiorno vivere in un luogo come Ponza è ‘mortificante’. Il cittadino non ha la possibilità di partecipare ad una vera vita culturale e sociale, specie in inverno. Questi in sintesi i temi trattati con Giuseppe Mazzella
L’indomani andrà a Palmarola… . [Lo sguardo degli altri. Il reportage di Christoph B. Keller (3) – Continua]
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