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La Corsica onora il maestro Pepino, Giuseppe Lamonica di Ponza, memoria vivente dell’ultimo cantiere navale di Bastia. “In un’epoca in cui i giovani non hanno più punti di riferimento e conoscenze certe, restano ancora uomini che conservano il gusto del lavoro e delle cose ben fatte”. Se quando pensiamo alla Corsica la associamo al suo passato agricolo e pastorale, ricorda ancora l’articolista etnologo Patrice Segalou, è pure vero che esistono angoli e storie nascoste che meritano di essere conosciute. Nell’intervista Pepino, come ormai è affettuosamente chiamato, si ricorda bambino mentre passava intere giornate sulla spiaggia di Santa Maria ad osservare il maestro d’ascia Luigi Parisi, presso il cui cantiere a diciotto anni farà le sue prime esperienze di lavoro. Dalle parti di Biguglia il giovane Lamonica completa la sua formazione artigianale, non prima però di aver ‘pagato dazio’ come bracciante agricolo al signor Planet, latifondista e allo stesso tempo proprietario di concessioni e di cantieri, dove lui è impiegato nella costruzione di imbarcazioni da pesca fino al 1958. Trasferitosi poi a Bastia, conquista ufficialmente il titolo di carpentiere nel “Cantiere Bastiani”, il cui proprietario proveniva da Livorno. Pepino è, infatti, l’ultimo rappresentante di quella cantieristica italiana, genovese e poi ligure – e io aggiungerei anche ponzese – che si era completamente persa in Corsica e che Pepino ha saputo contribuire a rilanciare e rinnovare. – A volte – racconta con una punta di nostalgia al giornalista – iniziavo la costruzione di una nuova barca senza un progetto, sviluppandolo man mano e a memoria. La scelta dei legni è importante: quercia, abete, frassino, tutto ben stagionato, deve essere utilizzato per le singole parti, e da me era lavorato sempre con passione e entusiasmo… – passione ed entusiasmo che conserva negli occhi vivi e acuti. La sua è una vocazione che contagia ed è d’esempio per le nuove generazioni un po’ appiattite e demotivate. La sua vivacità intellettuale, la sua inflessione linguistica che ricorda l’Italia e la sua isola, come scrive il giornalista, si rispecchiano in noi tutti, orgogliosi di avere, seppure lontano, un nostro conterraneo che si è fatto valere e che ha promosso la tenacia e la creatività di una popolazione che, seppure nelle condizioni disagiate di vivere in mezzo al mare, ha saputo trarre da se stesso vigore e creatività. Grazie Pepino! Le quattro pagine del servizio su zio Peppino sulla rivista “Stantari”: sulla seconda la dedica autografa alla famiglia
La famiglia di zio Peppino in Corsica Copertina del n° 33 della rivista “Stantari” (cliccare per ingrandire) Copertina del n° 33 della rivista “Stantari” (cliccare per ingrandire) “Stantari”. La copertina del n° 14 1 commento per La Corsica onora il maestro Pepino, Giuseppe Lamonica di Ponza, memoria vivente dell’ultimo cantiere navale di BastiaDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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All’articolo sono state aggiunte le foto gentilmente fornite da Silverio Lamonica, fratello dell’intervistato, con tanto di dedica autografa di Peppino Lamonica ‘alla famiglia’