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Abbiamo preso visione del nuovo ‘Contratto di servizio’ Laziomar

a cura della Redazione
Giuseppe Tricoli [1]

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In memoria e nel ricordo di Peppe Tricoli

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Punto nodale della corretta attuazione dei servizi di collegamento marittimi, in seguito alla “privatizzazione” della Laziomar – avvicendamento gestionale concordato tra Regione Lazio e “Compagnia laziale di navigazione” – è il Contratto di Servizio, all’interno del quale sono minuziosamente definiti obblighi / misure / sanzioni, etc… a carico del vettore ed indicati i diritti dell’utenza.

Il mai abbastanza compianto Peppe Tricoli il 19/11/2011 così scriveva a proposito della procedura di privatizzazione dei nostri collegamenti, argomento che lui seguiva con appassionato interesse.

“…Questo Contratto di servizio (…) è l’ultima spiaggia per noi isolani per poter far recepire le nostre istanze ed evitare che a tavolino, come accaduto sinora, qualcuno nei palazzi romani decida del nostro futuro da qui a dieci anni, ignorando le elementari istanze che da sempre le isole hanno prodotto.”
(…)
“In questo contratto bisognerà stabilire i tempi ed i modi di sostituzione delle due navi e dei due aliscafi in linea, le frequenze, i periodi di effettuazione dei collegamenti: spero di sbagliare ma è già scomparsa la linea Anzio/Ponza con nave traghetto, visto che si legge Anzio-Ponza e vv. (con aliscafo)”!”
(…)

L’articolo di Peppe del 21 novembre 2011, “Delibera LAZIOMAR” (leggi qui [2]) contiene in effetti elementi di vera preveggenza, alla luce del definitivo “Contratto di Servizio sulla privatizzazione di Laziomar” che abbiamo potuto esaminare nella sua interezza, seguendo le indicazioni di Vincenzo Ambrosino (c/o Sindaco) (leggi qui [3])

‘Finalmente’ – potremmo dire – il Contratto di Servizio è divenuto pubblico, ma ad acquisizione della Laziomar completata, quindi nell’impossibilità da parte dei fruitori di questo servizio di esprimere un proprio parere!

In esso è stabilito il minimo che Laziomar dovrà garantire al nostro arcipelago, d’estate e d’inverno, per i prossimi 10 anni. Si può quindi pensare che d’estate ci sarà molto di più, mentre d’inverno, per l’ovvia contrazione del movimento di persone e merci, non crediamo ci si possa aspettare più di quanto è messo nero su bianco.

Andiamo perciò a considerare alcuni dei punti non chiari o potenzialmente critici:

  1. Nel “programma d’esercizio” (allegato B), pur essendo definiti con precisione corse ed orari delle varie tratte – sostanzialmente tutto uguale alle abituali corse a pieno regime che conosciamo: due giornaliere con traghetti da Formia e una con aliscafo, più la corsa merci da Terracina solo in alcuni giorni. Non si fa alcun riferimento al “porto-capolinea”, come avveniva in passato. Non vorremmo che ciò fosse un possibile preludio ad un futuro cambio di orari con conseguente perdita del pernottamento della nave a Ponza (anche perché ci sono articoli del contratto, come il n. 5, che prevedono la possibilità di modifiche dello stesso “programma d’esercizio”. Mentre la tratta Anzio – Ponza, al di là di ogni possibile speranza dei ponzesi è prevista solo con aliscafo ed è limitata al periodo tra il 16/06/ e il 15/09.
  2.  Nell’allegato C tab. 8.2 “offerta tecnica” si esplicita in maniera chiara che gli aliscafi Monte Gargano ed Al Nilam vanno gradualmente sostituiti, perché vetusti, con mezzi di età non superiore agli 8 anni. Ciò si ‘prevede’ dovrà avvenire entro i prossimi quattro anni (già il termine ‘prevede’ non è molto tranquillizzante). Ma c’è un ulteriore aspetto che riguarda il traghetto Quirino: in una tabella dell’allegato 8.2 si fa riferimento ad una sua sostituzione a partire dal 2015 circa, poi però non se ne fa più menzione nella tabella successiva. Un refuso? E come spiegare che nel caso di sostituzione di un ‘traghetto’ non vi è obbligo di età massima per l’inserimento di un diverso mezzo, a differenza degli ‘aliscafi’?
  3. Sempre nell’allegato C tab. 8.3, troviamo “l’elenco delle unità navali offerte ad integrazione della flotta Laziomar”, da cui apprendiamo che per la tratta Terracina-Ponza dovrebbe essere utilizzata la nave Billton abilitata al trasporto di solo 12 passeggeri; quindi continueremo a non poter viaggiare su quella linea durante tutto l’anno? Solo merci e auto!? Mentre sulla tratta Anzio – Ponza, è previsto il mezzo veloce della Snav: l’Orion. Un mezzo “leggero”, prettamente estivo, utilizzabile per tratte brevi e solo in condizioni meteo-marine buone. Controprova: lo scorso 18 novembre l’Orion in esercizio a Capri ha subito un incidente sbattendo contro una bitta a causa del vento…
  4. A proposito di qualità, anche se in modo dettagliato è previsto che il personale di bordo deve dare assistenza alle persone con mobilità ridotta, nel contratto non si specifica se verrà approntato l’ascensore per le PMR (persone a mobilità ridotta) sul Quirino: eppure il D.L. n. 45 del 04.02.00 (citato tra l’altro nello stesso contratto) recita espressamente che: “le navi dovrebbero essere costruite ed attrezzate in maniera tale da consentire alle persone a mobilità ridotta di compiere le operazioni di imbarco e sbarco facilmente in tutta sicurezza, e di garantire loro l’accesso ai diversi ponti o autonomamente o mediante rampe o ascensori”.
  5. Un’ultima annotazione. Si è parlato di una struttura di controllo, in cui venivano coinvolti finalmente anche i Comuni di Ponza e Ventotene. Nel contratto però si fa solo riferimento ad un Comitato Tecnico regionale, in cui non si fa menzione di una presenza di rappresentanti comunali. Sarebbe quindi un accordo verbale? …un gentlemen’s agreement? Se ne può sapere di più?

È vero che il periodo della gestione ‘a nomina politica’ della Laziomar è stato duro per le nostre isole, soprattutto per la mancanza di mezzi sostituivi, mentre con la nuova proprietà questo problema non dovrebbe più verificarsi, ma proprio per l’esperienza del passato “entriamo nel nuovo” con molta circospezione e volontà di sapere e capire.

  

Vogliamo concludere proprio con le parole di Giuseppe Tricoli:

“Usare toni  trionfalistici per farci sapere che manterremo l’attuale assetto è mortificante, perché noi vogliamo sentir parlare di ammodernamento e non di mantenimento. Ci basterebbe si concretizzasse lo spirito della proposta di legge regionale “Programma straordinario di interventi per favorire lo sviluppo economico, culturale ed occupazionale dei comuni insulari laziali”, in particolare dell’articolo 2 comma a): favorire la mobilità, attraverso l’abbattimento dei costi e l’aumento della frequenza dei collegamenti con gli scali portuali laziali e tra le due isole, nonché garantendone efficienza e qualità, per essere tutti più tranquilli… (…)” (riferimento citato sopra)