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Per la candelora. ‘A prucessione d’i femmeniell’ a Montevergine. “Era la prima ora del mattino quando movemmo verso il Santuario di Montevergine, un sospiro di gioia, ed un sentimento di venerazione fu il primo saluto che indirizzammo a quel memorabile monte, luogo di profonda solitudine, e purissima religione.” [Giovanni Zigarelli. Viaggio storico-artistico al Reale Santuario di Montevergine, 1854] Il 2 febbraio la Chiesa cattolica celebra la presentazione al Tempio di Gesù, popolarmente chiamata Festa della Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi. Ma la ‘Candelora’ (non con questo nome) era celebrata anche in alcune tradizioni religiose precristiane, e come in altri casi in Cristianesimo ha fatto propria una festività preesistente.
La tradizione del Pellegrinaggio alla Madonna di Montevergine nei primi decenni del secolo scorso
Il santuario di Montevergine – Mercogliano (Av) – sorge nel massiccio montuoso del Partenio a circa 1270 sul livello mare e domina la città di Avellino, capoluogo della provincia.
Cosa unisce questi due eventi, apparentemente così slegati? Questo: un articolo di Marino Niola su La Repubblica del 31 gennaio (v. sotto per il relativo file .pdf), che inizia così: “Sfidano il freddo e il gelo dell’Irpinia per arrivare al santuario in cima al monte. È la schiera dei femminielli, i celebri travestiti adepti della Madonna nera che il 2 febbraio di ogni anno festeggiano la Candelora, arrampicandosi fino alla sommità del Partenio. Marino Niola insegna Antropologia dei Simboli, Antropologia delle arti e della performance e Miti e riti della gastronomia contemporanea all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli Nell’articolo, un interessante sguardo sui miti dall’antichità fino ai giorni nostri: di come fu la Madonna di Montevergine a salvare da sicura morte per freddo e stenti, due giovani legati a un albero per punirli della loro relazione; come San Sebastiano, da martire della Chiesa è diventato un’icona gay; l’evirazione rituale dei Coribanti, i Sacerdoti di Cibele che offrivano il loro sesso alla dea. E altro ancora… San Sebastiano di Giovanni Antonio de’ Bazzi detto ‘Il Sodoma’. 1525 . Il file .pdf dell’articolo de La Repubblica: La Repubbl. del 31.01.2014. La processione dei femminielli Foto di copertina. La festa della Candelora al Santuario di Montevergine (foto da Repubblica di Stefano Renna) . Video da YouTube “La tammurriata dei Femminielli” a Montevergine, il 2 febbraio dello scorso anno .
2 commenti per Per la candelora. ‘A prucessione d’i femmeniell’ a MontevergineDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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A Ponza la festa della Candelora aveva un suo significato particolare.
Quel giorno le donne si recavano in chiesa per prendere, facendo ovviamente una piccola offerta, le candele che venivano benedette durante la funzione; a volte ne portavano anche altre con sé.
Candele molto sottili, che a tutti sarà capitato di vedere; portate a casa venivano conservate con cura.
Se capitava un temporale particolarmente brutto, si accendeva una candela della Candelora, accompagnando il rito con preghiere.
Secondo la tradizione queste candele avevano il potere di far calmare la furia della natura. Si diceva che man mano che la candela si consumava, cosa abbastanza veloce, considerando la loro sottigliezza, così il temporale si andava calmando.
Questo avveniva soprattutto quando le famiglie avevano i propri cari fuori a pesca o se si sapeva che stava rientrando un bastimento che era incorso nella tempesta.
Forse ancora oggi c’è chi mantiene questa usanza.
Con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, la festa della Purificazione di Maria, ricadente il 2 febbraio, è stata sostituita da quella della Presentazione del Signore, poiché la prima contraddiceva il dogma della verginità post partum.