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Comedieta de Ponza

di Francesco Ferraiuolo (Franco)
Comedieta de Ponza. Verde [1]

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Credo non siano molti a sapere che da una delle battaglie navali che si svolsero al largo di Ponza un poeta spagnolo trasse ispirazione per scrivere un poemetto.

Tra il XIV ed il XVI nelle acque al largo di Ponza si ebbero tre scontri navali.

– Il primo si verificò nel 1300 durante la guerra tra aragonesi ed angioini e fu vinto da Ruggero di Lauria, sotto le insegne di Carlo II d’Angiò, a svantaggio di Corrado Doria, sotto le insegna di Federico D’Aragona;

– il secondo avvenne nel 1435 nell’ambito della guerra scoppiata per la successione al trono di Napoli, a seguito della morte di Giovanna II,  quando Alfonso d’Aragona per contrastare le pretese di Renato D’Angiò pose l’assedio a Gaeta;

– il terzo accadde nel 1552, durante la guerra che vide contrapposti da una parte Carlo V e dall’altra Enrico II di Francia con il suo alleato Solimano, quando la flotta franco-ottomana di Gabriel de Luetz e Turgut Reis (Dragut) si oppose al passaggio di quella della Repubblica di Genova condotta da Andrea Doria, che, pur perdendo sette galee, riuscì a salvarsi ed a raggiungere Napoli.

Fu il secondo episodio, quello dello scontro navale decisivo del 5 agosto 1435, ad ispirare l’opera letteraria sopra menzionata.
Lo scontro ebbe luogo perché gli aragonesi volevano impedire che la flotta genovese, comandata da Biagio Assereto, intercettata presso Ponza, riuscisse a portare gli aiuti ed i viveri alla città di Gaeta, ormai alla fame e strenuamente difesa dal lungo assedio di Alfonso D’Aragona da Francesco Spinola a capo di intrepidi combattenti.

Il combattimento navale, iniziato a mezzogiorno e protratto senza sosta fino alle dieci di sera, come si sa, diede la vittoria all’armata genovese comandata da Biagio Assereto, che pur era numericamente inferiore a quella aragonese.

La vittoria ottenuta dai genovesi, grazie ad uno stratagemma messo in atto dall’Assereto e dalla migliore perizia militare dei suoi uomini,  andò ben oltre le loro speranze.
Le perdite aragonesi furono ingenti e lo stesso Alfonso D’Aragona fu fatto prigioniero assieme a numerosi nobili, tra i quali i fratelli Giovanni ed Enrico, e ad altri personaggi importanti.

Come detto, la battaglia navale del 5 agosto 1435 tra gli aragonesi ed i genovesi  si concluse con la disfatta di Alfonso d’Aragona e fu tale episodio che ispirò al poeta castigliano Iñigo López de Mendoza, marchese di Santillana  e conte del Real di Manzanarre (1398 – 1458), il poemetto intitolato “Comedieta de Ponza”.

Iñigo López de Mendoza, figlio dell’ammiraglio Diego Hurtado de Mendoza e nipote del poeta López de Ayala, fu un’importante figura del primo rinascimento spagnolo, certamente la più influente della letteratura castigliana nella seconda metà del sec. XV.

Egli generò poemi allegorici di chiara derivazione italiana tant’è che l’influenza dantesca (ma anche del Petrarca) costituisce una delle componenti fondamentali della sua arte poetica.

Infatti, è chiaramente evidente l’influsso della Commedia dantesca sulla Comedieta de Ponҫa  (120 ottave de arte mayor), scritta probabilmente nel 1436, ove sono riconoscibili il tipico schema della visione e la raffigurazione delle virtù come “sette fanciulle” nonché il Boccaccio che, inserito nel poemetto quale personaggio parlante, ricorda insieme Virgilio e Beatrice.

L’autore si accorda al genere cominciando con casi dolenti per terminare lietamente e prende dalla Commedia anche l’idea di dividere il poema in due parti, dando inizio alla seconda con un’implorazione alle Muse; anche il titolo dell’opera  è ripreso dal titolo dantesco sebbene, per umiltà, al diminutivo.

Va, infine, detto che Iñigo López de Mendoza, pur prendendo lo spunto dall’episodio della battaglia navale di Ponza del 1435, va oltre il fatto contingente per meditare sul destino dell’uomo e sulla fortuna che, come in Dante (cfr. If VII 70-96), è ministra di Dio e permutatrice dei beni mondani secondo un alto disegno provvidenziale.

Copertina libro Comedieta de Ponza.OK [2]

Comedieta de Ponza, sonetos, serranillas y otras obras  de Iñigo López de Mendoza Marqués de Santillana 

Nota – “La battaglia navale di Ponza del 1435” è un capitolo importante del saggio dello storico inglese Alan Ryder [“Alfonso il Magnanimo”, Oxford, 1990], tradotto e presentato su questo sito da Silverio Lamonica in sei puntate, dal 15.08.2012 al 2.09.2012. Si può ricercare digitando il titolo nel riquadro CERCA NEL SITO, in Frontespizio