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Casa e dintorni

di  Adriano Madonna
Cernia [1]

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Il fondo del mare è come un latifondo che ha subito precise lottizzazioni: vi si distinguono, infatti, proprietà private e luoghi liberamente frequentabili dagli individui di una comunità. Ciò è dipendente da regole precise, che caratterizzano vita e comportamenti degli abitanti del mare.

Parimenti a quanto si osserva tra gli animali della terraferma, anche tra i pesci esistono regole che definiscono la gestione degli spazi. Il fondo del mare, dunque, non è un’area dove i pesci vivono “disordinatamente”, bensì uno spazio vitale dov’è ben definito il concetto di area comune e di “proprietà privata” e che spesso mette in risalto un comportamento che, in alcune specie ittiche, può essere definito societario. È comunque un fatto che i pesci sono sensibilmente meno inclini a condurre una vita di società rispetto ad altre specie, come i mammiferi marini e i pelagici migratori, che, in branchi numerosi, affrontano lunghi viaggi con fini comuni (quasi sempre trofici e riproduttivi) e traendo mutui vantaggi da questa sorta di vita in comune.

In queste pagine esamineremo ciò che accade in una porzione di fondale di relativa estensione, abitata da quelle specie ittiche che vanno sotto il nome di pesci stanziali e che conducono la propria esistenza senza effettuare grandi spostamenti, tranne quando (per alcune specie) mutamenti stagionali costringono a migrazioni provvisorie, magari verso il profondo, in cerca di condizioni ambientali più vantaggiose.

In una regione di fondale marino si possono identificare due zone: l’home range e il territorio.

Riportiamo una chiara definizione dei biologi Mitchell, Mutchmor e Dolphin che spiega che cosa siano, in pratica, l’home range e il territorio: “L’home range (o spazio vitale) è l’area totale su cui un individuo o un gruppo sociale di animali si muove in tutte le sue attività. Nelle specie territoriali, l’home range contiene il territorio, ossia quella parte dell’home range che viene difesa”.

Ovviamente, questo è un concetto universale, cioè valido per qualunque specie animale, sia terrestre sia acquatica, e riscontrabile con una certa facilità anche fra le specie ittiche con cui abitualmente abbiamo a che fare durante le nostre immersioni.

Particolare importante che fa la differenza, dunque, è che l’home range non viene difesa e il territorio sì.

In pratica, l’home range viene considerato, dagli abitanti di un fondale marino, come uno spazio a disposizione di tutti, normalmente adibito alla caccia.
Il territorio, invece, è qualcosa di più “intimo”, dove l’incursione di un altro individuo o di un altro gruppo di individui porterebbe danni inequivocabili, quindi da difendere. Nel territorio, infatti, rientra la tana, dove spesso hanno luogo anche l’accoppiamento e la riproduzione.

 

Soffermiamoci un attimo per riflettere su un paio di situazioni davanti a cui tutti coloro che si immergono, certamente si saranno trovati. Avete mai osservato il maschio del tordo (il pesce, non l’uccello) che ai primi dell’estate prepara il nido dove nascerà la futura progenie?

Labrus viridis [2]

Labrus viridis, conosciuto comunemente come tordo marvizzo. tordo d’alga o tordo verde, è un pesce d’acqua salata appartenente alla famiglia Labridae

Provate ad avvicinarvi. A questo punto, inconsapevolmente, voi avete violato il territorio del tordo, ma il pescetto non fugge e continua il suo lavoro. Poi, se diventate insistenti, può farsi avanti, quasi disposto a immolarsi davanti a un aggressore così grande, pur di difendere il suo territorio. Questo esempio ci spiega il comportamento “singolare” di molti pesci che hanno l’abitudine di avvicinarsi al subacqueo.

Serranus scriba [3]

 

Perchia [4]

 Serranus scriba, comunemente conosciuto come sciarrano, è un pesce d’acqua salata appartenente alla famiglia Serranidae (immagine in alto). Imparentato con la più conosciuta (dai ponzesi) perchia (Serranus cabrilla), stessa famiglia

Uno di questi è lo sciarrano. Abitualmente, definiamo lo sciarrano un pesce curioso, ma in realtà il suo avvicinarsi può essere un atteggiamento di sfida per tentare di cacciare via l’intruso che ha invaso il suo territorio. È quanto si osserva anche tra i leoni, sulla terraferma: al sopraggiungere di un altro maschio, il capobranco si fa avanti e si mostra, e spesso questo semplice atteggiamento convince l’intruso a ripiegare.

Certo, meno “impegnativa” è la gestione dell’home range, frequentato da tutti gli individui viventi nella zona e sfruttato differentemente in funzione della propria abilità di cacciatori.

Al pari di molti animali terrestri, come uccelli e mammiferi, anche i pesci usano sfruttare l’home range, percorrendone la superficie e ispezionando il cosidetto “sentiero delle trappole”, cioè visitando luoghi specifici, che ben conoscono, dove sanno che può essere reperito del cibo, in particolare dove vi sono potenziali prede.

In questi casi, si potrà osservare una cernia che, avvicinandosi alla tana di un polpo, comincia a muoversi in un certo modo e a nascondersi dietro gli scogli e i ciuffi di posidonia ancora prima di rendersi conto se il polpo sia fuori tana e, quindi, se sia aggredibile o meno.

Epinephelus marginatus (Cernia comune) [5]

La cernia bruna o cernia comune (Epinephelus marginatus) è un pesce appartenente alla famiglia dei Serranidae

Quanto è grande l’home range di un individuo? La risposta è addirittura matematica: le dimensioni dell’home range sono proporzionali a due variabili: le risorse necessarie all’individuo e la distribuzione e l’entità delle risorse nell’ambiente. Ciò significa che individui che necessitano di molte risorse si muovono in home range più estesi e che negli ambienti ricchi di risorse gli home range sono più piccoli, poiché non è necessario allontanarsi troppo per procacciarsi il cibo.

Traducendo e definendo il concetto in numeri: “Il consumo di energia dei vertebrati aumenta in proporzione alla massa corporea elevata a una potenza che è, in genere, tra 0.75 e 1.
Se si assume che le necessità energetiche determinano la dimensione dell’home range, si può predire che quest’ultimo aumenterà in proporzione alla potenza di 0.75-1 della massa corporea” (Pough, Heiser e McFarland).

Spesso, nell’home range si svolgono i riti di riproduzione di molte specie.
Un esempio ad hoc ci viene dal “cerimoniale” della riproduzione delle castagnole (i cosiddetti “guarracini”), che ha luogo dai primi dell’estate all’estate piena.

Castagnola Chromis_chromis [6]

Chromis chromis, conosciuto comunemente come castagnola – in ponzese: guarracino – ’u ’uarracine –, è un pesce d’acqua salata appartenente alla famiglia Pomacentridae, di cui è l’unico rappresentante nel Mediterraneo

La zona dell’home range prescelta prende il nome di “arena” e ha queste caratteristiche: generalmente, si trova in piano e non ha ostacoli, sì che sia ben visibile dalle femmine e non possa essere raggiunta da un predatore senza che questo sia scorto. Se le caratteristiche dell’arena sono ottimali, questa può diventare un’“arena abituale” ed essere usata di anno in anno.

Qui le femmine osservano le esibizioni e le “magnificenze” dei maschi e possono restare nell’arena anche per giorni, poi scelgono il partner che le accompagnerà nel nido approntato in precedenza e che, ovviamente, non si trova nell’home range bensì nel territorio, e va quindi difeso da eventuali invasori.

L’osservazione “comoda e tranquilla” dei maschi nell’arena da parte delle femmine per concedersi ai “più belli” ha la sua importanza, poiché, scegliendo gli esemplari maschi “migliori” e, quindi, trasmettendo i geni “migliori” (insieme con i propri), anche la specie si riprodurrà e si perpetuerà nella maniera migliore.

Castagnola. Murena [7]

 Altri ‘guarracini’; dall’anfratto in basso fa capolino l’occhio di una murena

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Dott. Adriano Madonna, biologo marino, Laboratorio di Endocrinologia Comparata, Università degli Studi di Napoli “Federico II”