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Natale di un ponzese in Sardegna. “Notte de chelu” – Notte di cielo. Nella folla di ricordi che in questo periodo si fanno largo nella mia mente mi è venuto il desiderio di riandare ai primi Natali che ho passato in Sardegna dove la mia famiglia si era trasferita per le esigenze di lavoro di mio padre e, precisamente, a Terranova Pausania – ora Olbia – ricreando così l’atmosfera del Natale dei miei primi anni di scuola. Il Natale, tanti anni fa, si svolgeva nel calore della famiglia… la mamma affaccendata in cucina, le noci, le mandorle al forno, i mandarini, i fichi secchi, le castagne… In fondo alla stanza il presepe fatto con tanto amore: con le statuine di gesso e la capanna di sughero che odorava di muschio, mirto e lentischio; la nonna paterna, lì vicino, che declamava la ninna nanna a Gesù bambino. Il momento più emozionante per noi ragazzini era la posa della letterina di Natale che mettevamo sotto il piatto del babbo al pranzo del giorno di Natale. Quella letterina comprata con i nostri piccoli risparmi, ornata d’oro e sormontata dall’immagine del Presepe. Natale, allora… in Sardegna. Le greggi belanti, i campi verdi immensi, le notti silenziose… Quale scenario più appropriato al grande evento… Un suono di canna (launeddas)… il pastore sogna… il Bambino nella mangiatoia, Maria e Giuseppe, la Stella cometa… Andemus a sa grutta de lughe totta allutta… – Andiamo alla grotta inondata di luce… …Tutto mi è rimasto nel cuore! Sereno Natale
…Altre strofe da: “La Notte Santa” (1914), di Guido Gozzano
… … … Il campanile scocca La neve! – ecco una stalla! – Avrà posto per due? Il campanile scocca È nato! … … …
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