Ambiente e Natura

La scelta di Ike (3). Le opere del periodo ponzese

intervista di Sandro Russo
Ike con Angelica

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Per i precedenti articoli della serie, digita: – Ike – , nel riquadro CERCA NEL SITO, in Frontespizio

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I miei primi amici a Ponza.  A loro devo molto… Loredana e Luciano, anche loro “forestieri”, di Napoli, Lucia e Luisa Mattana, Loredana e Gioacchino Di Giovanni, Civita e Silverio, Pierino e Amelia con tutta la famiglia, Rosaria e la mamma Rosetta (del negozio di costumi da bagno), Antonio e Maria Galano, Lucia (delle Caramelle), Dea e Francesco, Lucrezia e Dario e tante altre persone belle.
I ponzesi che nel corso degli anni si sono aggiunti al gruppo crescente degli amici, li ho conosciuti come persone semplici, generose che ti accolgono con il cuore aperto e ti lasciano essere quello che sei veramente.
Certamente, come in ogni posto piccolo, vivendo qua negli anni, conosci anche le chiacchiere sul tuo conto; cose che altri sanno sempre prima e meglio di te: chi sei, cosa fai e non fai, dove sei stata e con chi… e perché… Mi meraviglio ogni tanto di tutta questa fantasia e creatività narrativa inaspettata che viene sprecata per dicerie inutili…
Ma ho trovato anche con piacere che i Ponzesi in generale sono portati per il teatro, la danza e la musica… Purtroppo non sono tanto interessati alla lettura.

Dove stavi, a Ponza?

Per tornare ai primi anni di alloggio a Ponza: trovai una casa-grotta sopra Giancos, in affitto per tutto l’anno che tenni per due anni in contemporanea alla casa che avevo affittato a Formia, traslocando da Marino; tutto per poter stare più vicino a Ponza. Senza macchina era diventato un problema viaggiare con i bagagli pesanti tra Roma e Ponza con le navi che ti lasciavano spesso a terra a viaggio incompiuto, costringendomi a tornare a Roma o a prendere una stanza in albergo.

E quando divenne definitiva la tua residenza a Ponza? 

Nel 2004. Era diventato economicamente troppo pesante mantenere due affitti e finalmente avevo superato la mia paura della solitudine e di trasferirmi come “single” su di un’isola. Quindi cercai casa per tutto l’anno a Ponza.
La casa-grotta che avevo affittato nel frattempo era stata venduta e l’avventura di trovare casa a Ponza cominciò da capo… Che sfida !!
A maggio del 2004 trovai finalmente una casa (cantina) per tutto l’anno a Ponza e traslocai definitivamente, con tutto quello che avevo accumulato in 12 anni di vita in Italia… Un po’ di arredamento, casalinghi, ed una mezza bottega di materiali ed attrezzi per dipingere e eseguire lavori artistici …e anche un gatto di origine ponzese.
Con una presenza più assidua e poiché la gente cominciava a conoscermi, trovavo diverse occasioni di lavoro, come arredamenti d’interni di locali pubblici e di case private; mantenevo i miei quadri in esposizione permanente presso il negozio “Cotton Club” sul Corso e dopo nel Bar pasticceria “Gildo”…

Gabbiani. Bar Cala Feola

Gabbiano in planata

Gabbiano.1

Serie di gabbiani per un bar di Cala Feola

Delfino

 Delfino e altri pesci

E il Teatro delle Marionette?

Alle marionette sono arrivata attraverso la scenografia. La passione per le marionette appartiene a dei tratti di cultura tedesca che ho portato con me, alla mia infanzia… ma ho cominciato a interessarmi di burattini e di Teatro di marionette in modo pratico, lavorando all’inizio in un progetto di teatro per la scuola con Beniamino Mazzella che è un caro amico e che mi ha insegnato molte cose; poi da una cosa ne è nata un’altra…
Ho cominciato a montare dei miei primi spettacoli, in cui costruivo ‘in proprio’ anche le marionette; imparavo a farle muovere e a farle parlare su testi scritti da me; quindi era anche un’esperienza di scrittura…
Questa esperienza si è concretizzata nel 2009 con lo spettacolo “Il Pescatore e sua moglie” e la nascita di una piccola compagnia chiamata “Il Pescatore di Stelle” è stata la realizzazione di un altro mio sogno.
Ho fatto un piccolo spettacolo a Natale in una biblioteca in Germania e alla Befana nella scuola media al porto di Ponza… E anche corsi di costruzione di marionette per bambini che avendole costruite, riescono subito a muoverle bene e a ripararle da soli.

Angelica Medoro e Orlando

Angelica, Medoro e Orlando, appesi ad una parete presso il cucinino di Ike

Ike con Angelica

Mi è sempre piaciuto il teatro: da bambina avevo costruito una nave di cartone e montavo spettacoli in cui facevo la regista e coordinavo altri bambini che partecipavano con me all’allestimento.
Mi diverte inventarmi storie e giochi e esprimermi attraverso forma e movimento, parola e colore. L’illustrazione, l’architettura e anche la passione per la danza mi aiutano in questo.
Uso quello che ho imparato come mezzo per arrivare a risultati nuovi (come : architettura + pittura = scenografia o trompe l’oeil).

Due pannelli per 'La Scogliera'.1

Preparaz. singoli pannelli.1

Preparaz. singoli pannelli.2

Preparaz. singoli pannelli.3

Trittico. Preparaz.

Murale Chiesa x Scogliera. Completo

 

Preparazione, messa in opera e risultato finale di una serie di pannelli per il Ristorante “La Scogliera” a Ponza porto

Non si può certo dire che sei diventata ricca!

Macché! E’ ben raro trovare ‘artisti’ ricchi… Per poter vivere qua devo unire tutto quello che ho imparato:
– le lingue che parlo per traduzioni, lezioni e ripetizioni o assistenza turistica;
– il lavoro e la decorazione del legno e della stoffa per insegne o oggetti decorativi (lampade-quadri, arazzi, paraventi e scenografie);
– l’illustrazione mi serve per fare cose anche diverse tra loro: cartine, libri, menu, quadri, biglietti d’auguri, locandine…

Cartina di Ponza per la Pro-Loco

Elaborazione e montaggio di una cartina di Ponza eseguita per la Pro-loco

Copertina libro Ike e Jacobsen

Copertina libro Ike e Sia

Copertine di libri illustrati da Ike

– L’architettura per piccole consulenze/assistenze nella parte creativa di progetti da interno e per consigli nell’allestimento decorativo di interni; quindi, combinata con la pittura, per la progettazione e l’esecuzione di dipinti (trompe l’oeil) lavorati su tela, legno o direttamente sull’intonaco.
– Nel campo del restauro mi è rimasto poco da fare, per un’intolleranza ai diluenti aggressivi che si usano spesso in quel campo.

Triclinio di Livia

Serie Livia. Corridoio. Altra visuale

Melograno.Da casa di Livia

Serie di trompe l’oeil ispirati al “Giardino dipinto della villa di Livia”, dipinti di epoca romana conservati al Palazzo Massimo di Roma


Guardando questi dipinti vengono alla mente quelli pompeiani…

Sì, sono tipici di quel periodo infatti; i dipinti originali, dalla villa suburbana di Livia Drusilla, moglie di Augusto, risalgono al 30-20 a.C.
Tra l’altro i colori tenui, sfumati, che io chiamo “i colori di Ponza” si confanno molto al mio gusto; non amo i colori violenti…

Il Mitreo Ponza. Ricostruzione in un dipinto murale di Ike

 Ricostruzione dell’immagine del Mitreo di Ponza, in un dipinto murale di Ike

Nebulosa e stelle

Mitra e il toro

Sempre della serie del Mitreo. Sotto: dipinto ispirato a “Mitra e il toro”, dal tempio di Mitra di Marino (RM), uno dei meglio conservati luoghi di culto mitraici al mondo (approfondisci qui su Wikipedia)

 

Insomma, un lavoro molto bello ricco di stimoli; sarebbe perfetto se anche dal punto di vista economico ti desse da vivere con tranquillità…

Diciamo che provo di muovermi come un millepiedi per “campare”, per tirar su gli “spiccioletti” che mi consentono di arrivare a fine mese.
Però, sì, il mio lavoro mi piace; ogni commessa che accetto è una nuova sfida da affrontare.
Sono sempre affascinata dalla natura e provo di inserirla come piante o animali nei miei dipinti e in quello che scrivo o racconto.
Mischio la natura del Nord dove ho vissuto felicemente con quella del Sud che mi affascina… Ponza mi sostiene in questo tentativo con la sua bellezza, le sue infinite sfumature e i riflessi di luce: offre ogni giorno novità e  sorprese che mi danno idee sempre nuove.

Ike con la Befana

Ike con Babbo Natale

Gli auguri di Ike  ai lettori di Ponza racconta, con la Befana e Babbo Natale

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Concluderemo questa serie con il prossimo articolo: “I viaggi di Ike”

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[La scelta di Ike (3). Le opere del periodo ponzese – Continua]

3 Comments

3 Comments

  1. silverio lamonica1

    29 Novembre 2013 at 19:09

    Sono affascinato dagli stupendi dipinti di Ike. Mi dispiace moltissimo aver constatato solo ora il suo talento: le due opere relative al culto mitraico avrebbero impreziosito e molto, il mio saggio su quell’argomento. Sarà per una mia futura pubblicazione… nella speranza che accetterà.

  2. Enzo Di Fazio

    1 Dicembre 2013 at 17:34

    La storia di Ike ed il suo legame con Ponza mi ricordano quella di tanti creativi, pittori, scultori, architetti, disegnatori, italiani e stranieri che hanno scelto un piccolo Comune del Viterbese, Calcata, per esprimere la propria arte e per viverci.
    Calcata, che si erge su uno sperone tufaceo sulla valle del Treja, si stava spopolando. La popolazione, in continuo calo dal 1930 e fino agli inizi degli anni ’80, a partire dal 1981 è in continua ascesa grazie all’insediamento di un gruppo di artisti che vi ha messo le radici trovandolo luogo ricco di energie nascoste.
    Dice Paolo Portoghesi, un architetto tra i primi scopritori del borgo, che Calcata “è un luogo di incontro tra persone che sentono i fattori negativi dell’ambiente urbano, persone interessate alla cultura e che apprezzano ciò che è piccolo, in scala umana”
    Così l’arte e la cultura hanno ridato vita a questo paese.
    Certo un’isola non è un borgo che è comunque parte del continente, ma è sicuramente un luogo carico di forze ispiratrici come ha raccontato e dimostrato Ike.
    Di Ike, che ho avuto il piacere di conoscere tanti anni fa nella bottega “Cotton Club” sul corso Pisacane, ho una bellissima opera realizzata agli inizi del suo incontro con Ponza, un quadro, olio su legno, raffigurante il faro della Guardia, il “mio” faro.

  3. Paolo Iannuccelli

    1 Dicembre 2013 at 21:51

    Enzo Di Fazio mi ha fatto rivivere uno dei momenti più belli del 2013, trascorso con mia moglie a Calcata. Il direttore – lo chiamerò sempre così – ha perfettamente ragione, in quel posto magico del viterbese si respira cultura a pieni polmoni. Bellissime ed accoglienti le botteghe artigiane, preziosi gli incontri con i tanti artisti italiani e stranieri che vivono lì, tra storia e natura. Amici, andate a visitare Calcata, un posto meraviglioso, ne vale la pena anche per l’ottima e prelibata cucina.

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