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Trasparenza ed Equità

di Vincenzo Ambrosino
il peso delle tasse [1]

Un mio amico è andato martedì sera al consiglio comunale e poi incontrandomi per strada mi ha detto: “Professo’ aumentano le tasse”.

Io mi sono detto che era inevitabile: se non si fa il dissesto si aumentano le tasse!
Ma il cittadino onesto, e ripeto onesto, come fa a pagare le tasse, le imposte comunali, regionali, statali?

Molta gente che ha un reddito da lavoro dipendente non arriva a coprire le spese mensili ed è costretta a fare mutui in banca. Mutui che creano debito, debito che non potrà essere onorato.
Per mantenere i “tenori di vita” – e cioè i consumi per una qualità di vita moderna e a Ponza questi costi sono alterati, “edulcorati dai trasporti e dall’inefficienze distributive ed energetiche” – la gente è costretta a chiedere prestiti alle banche.
Molta gente ha attività estive, attività che sono produttive solo venti giorni e che riescono con quei guadagni a stento ad arrivare ad aprile: con quei guadagni come si pagano i rincari delle concessioni e come si affrontano i nuovi investimenti per essere concorrenziali?

Anche se sono stato sempre contrario a queste elezioni cerco di mettermi nei panni degli amministratori comunali: se ci sono dei debiti pregressi bisogna pur pagarli (un po’ come quella famiglia di cui parlavo prima), quindi tutti i cittadini proporzionalmente ai loro redditi, ai loro beni, ai loro consumi, si devono accollare i costi di gestione.

Una volta dalle mie parti si diceva: “Pagare tutti pagare meno”, ma c’è chi non paga e voi  pensate che a non pagare siano i più poveri? Io ho i miei dubbi; a non pagare sono quelli capaci di mantenere a stipendio un avvocato e a fare ricorso: quindi a non pagare sono i più ricchi!

Ma allora un’amministrazione che non vuole fare il dissesto finanziario del comune e non vuole dare il colpo di grazia ai suoi cittadini, quelli più poveri che comunque pagano le tasse, deve cominciare ad attrezzarsi per perseguire i più ricchi, anzi addirittura deve cominciare a fare una politica per favorire i poveri, i redditi bassi, le imprese a carattere familiare che hanno redditi che non superano i 20.000 euro annui.

Leggo dalla relazione di previsione programmatica 2011/2015 che anche questi amministratori hanno compreso che le maggiori economie insediate nel Comune sono:

a.    Turismo
b.    Commercio
c.    Pesca
d.    Edilizia

Questa economia è stata sviluppata da uomini, donne  e vecchi: famiglie che vivono su questo scoglio e vorrebbero continuare a viverci.

Ad Antonio che era preoccupato ho risposto: “L’amministrazione, oltre alle tasse, può fare una politica per noi residenti che viviamo tutto l’anno su questa isola; Antonio, facciamo in modo che questi nostri amministratori lo capiscano e lo capiscano in fretta”.