





|
|||
Messaggi in bottiglia. La curiosità umana verso l’ignoto ha sempre spinto l’uomo a cercare risposte e soluzioni varie ai numerosi perché e ai dilemmi della vita e del mondo. Teofrasto, il filosofo greco, nel 310, per dimostrare che il Mediterraneo non era altro che il bacino dell’Atlantico, gettò in mare una bottiglia con un messaggio. Si pensa sia stato il primo messaggio in bottiglia. La storia, però, non si ferma qui. L’abitudine di inserire messaggi nelle bottiglie continuò e cadde in disuso solo verso il XVI secolo: chi trovava una bottiglia con un messaggio e l’apriva, poteva essere arrestato e anche condannato a morte. Nel 1786, Franklin come Teofrasto, si servì di una bottiglia con un messaggio, per tracciare il percorso delle correnti oceaniche della costa orientale degli Stati Uniti. Nel 1914, un soldato affidò al mare un messaggio d’amore per sua moglie e tale messaggio fu ritrovato solo dopo ottantacinque anni. Durante lo sterminio degli Ebrei, nella seconda guerra mondiale, nei pressi di Auschwitz ma perfino nel mare di Cuba, furono ritrovati diversi messaggi di aiuto in bottiglia; alcuni curatori del Museo della Shoah hanno trovato una bottiglia con dentro trentadue disegni raffiguranti gli orrori del campo di concentramento. Ora, tali disegni sono esposti nel Museo. Attualmente si usano anche in ambito scientifico per tracciare il percorso di correnti oceaniche. Anche per ottenere informazioni sul sistema solare, è stato fabbricato un cilindro d’acciaio (ispirato ai messaggi in bottiglia) per mettere in comunicazione la Terra con lo spazio. In letteratura, i messaggi in bottiglia hanno ispirato scrittori come Verne: I figli del capitano Grant, Ventimila leghe sotto i mari; Stevenson: L’isola del tesoro; e poi… Dieci piccoli indiani di Agata Christie; Le parole che non ti ho detto, Il pianeta delle scimmie… e altri, da cui poi sono stati tratti film e colonne sonore. Sicuramente, qualcuno, solcando il mare avrà pensato a un messaggio in bottiglia da affidare alle correnti marine… Chi crede nel destino e nei sogni, lancia il suo messaggio in una bottiglia ben sigillata. È certo che qualcuno la troverà e leggerà le sue parole che di solito si chiudono con un indirizzo, un numero di telefono e la speranza che quello squillo che arriva anche di notte, porti il suono di una voce che si cercava da qualche tempo. Ci sono poi le richieste d’aiuto, i messaggi d’amicizia e di pace, gli addii e le promesse di cambiamento, la disperazione di chi abbandona la vita e la gioia di chi la ritrova e che la vuole gridare al mondo intero. Certamente occorre seguire anche alcune regole importanti affinché un messaggio in bottiglia possa arrivare integro… Beh…Certamente, oggi, la tecnologia aiuta a trovare anime gemelle o affini per farsi compagnia in tempo reale! Quando passeggio sulla riva del mare, sempre mi piacerebbe trovare qualcosa d’interessante che non sia solo una conchiglia particolare o un pezzetto di legno levigato dal mare. Sì, sarebbe bello trovare una bottiglia con un messaggio che non sia per forza un messaggio d’amore, ma che mi parli dell’invenzione della macchina del tempo accessibile a tutti! . Qui di seguito un video da YouTube: Message in a bottle di Sting con i Police (1979): . Just a castaway I’ll send an SOS to the world A year has passed since I wrote my note I’ll send an SOS to the world Walked out this morning I’ll send an SOS to the world Sending out an SOS Messaggio nella bottiglia Un naufrago Spedirò un S.O.S. al mondo È passato un anno da quando ho scritto la mia nota Spedirò un S.O.S. al mondo Passeggiando questa mattina Spedirò un S.O.S. al mondo Invia un S.O.S 1 commento per Messaggi in bottigliaDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
|||
Ponza Racconta © 2021 - Tutti i diritti riservati - Realizzato da Antonio Capone %d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: |
Jules Verne ha scritto “L’isola misteriosa”, e pure “L’isola a elica”. Mentre “L’isola del tesoro” è di Robert Louis Stevenson.