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Una scelta ragionata. Sento sempre più spesso parlare del fatto che con Ponza la scuola di Ragioneria non c’entri nulla: si tratta di un’isola e ha, per la natura stessa del luogo, un’ attinenza con il mare. Ne consegue che il Nautico sia lo sbocco naturale come ramo di studio. Altri sostengono che su un’isola a vocazione turistica non ci può essere altra soluzione che non sia la scuola alberghiera. Vorrei dare un contributo raccontando un po’ di storia sulla nascita della Ragioneria a Ponza. Tanto per essere chiari, sono stato uno dei tanti che ha asserito allora – e confermo ancora oggi, che la Ragioneria è la scelta migliore per Ponza. Partiamo dagli anni 1975 -1985. In quegli anni ho insegnato a Ponza e posso dire che la situazione scolastica era la seguente: nella scuola media Carlo Pisacane (ex cameroni dei confinati ed oggi uffici e appendici del Comune – Vigili urbani, Ufficio idrico ecc.) – vi erano due sezioni di classi, la A e la B, prima seconda e terza media, con un totale mediamente di circa 130 alunni. Alle Forna, al Sacro Cuore, la sezione C con altre tre classi, per un totale di circa 70 alunni. Nelle terze medie si licenziavano mediamente una sessantina di alunni ogni anno. Facendo una riflessione su tutti quei ragazzi – che anch’io ho contribuito a formare – e che sono oggi l’ossatura portante di Ponza, mi viene un senso di malessere perché penso: – Chissà se sono stato all’altezza del compito che avevo? E’ triste pensare di avere avuto una grande opportunità – le tante cose che potevo fare e che non ho fatto, o se ho fatto bene il mio lavoro, se ho lasciato qualche segno…. Certo con i diritti dell’età, per non dire con la vecchiaia, le cose si vedono in una nuova luce. Ma torniamo al punto. Di questi ragazzi in possesso di un diploma di scuola media, all’incirca la metà erano ragazze; di queste solo la metà continuavano gli studi. Tante erano le motivazioni per non continuare ma ricordo che la maggior parte tra loro si fermava per motivi economici mentre altre, perché erano alle prese con il passaggio alla fase “signorine”. Qualcuno riderà ma posso assicurare che ho avuto molti problemi a portare fuori Ponza ragazze per i Giochi della gioventù (competizioni sportive tra tutte le scuole italiane): se non interveniva la mia collega ad assicurare i genitori che ci pensava lei a guardare la figlia non ci sarei mai riuscito. Mi è capitato di avere ragazzi che era la prima volta che uscivano da Ponza. E la cosa che più li ha sconvolti è stato quando hanno visto il treno nella stazione di Formia… Oppure l’opzione Nautico, prevalentemente per un’ utenza maschile, o il corso per Geometri, oppure un Istituto Tecnico; ci sono un’infinità di specializzazioni, per non parlare del Classico o dello Scientifico che implicano un prosieguo di studio… Forse ci sarà qualche soluzione migliore della Ragioneria ma non deve prevalere il ragionamento del “secondo me”. Occorre piuttosto analizzare, con una scelta razionale, cosa sia utile alla maggioranza del paese. Condurre uno studio serio sulle scelte adeguate alla maggioranza dei ragazzi, che sono il nostro futuro. 1 commento per Una scelta ragionataDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Caro Domenico hai insegnato a Ponza dal ’75 al 85? Gli anni che io ho definito migliori per Ponza perché c’era una Regione consapevole della fragilità dell’isola. In quegli anni si cominciò a costruire le scuole. Il Turismo stava cominciando ad ampliare la sua offerta coinvolgendo la maggior parte della popolazione. I pontili per esempio non c’erano ancora e i ristoranti erano ancora trattorie.
Già allora si parlava di cambio di indirizzo per la ragioneria? Pensa che allora non c’era l’autonomia scolastica e quindi le scuole erano dirette dall’alto: non quindi la scuola dei progetti ma la scuole del progetto didattico formativo, unico e garantista.
Questo che tu dici, sulla scelta non basata “sul secondo me”, ma sulla serietà di dati e opzioni io l’ho detto e difeso quando c’era da farlo e nelle sedi opportune, ma aggiungo che questa di scegliere soluzioni sulla base del ragionamento ponderato, dovrebbe essere sviluppato, dagli addetti ai lavori, sempre e in tutti i campi che riguardano la vita delle comunità. Ma è troppo difficile analizzare più facile “spararla lì”, tanto i problemi sono talmente interconnessi che comunque si sceglie si sbaglia.