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La nuova Centrale Elettrica di Ponza

di Vincenzo Ambrosino
La Centrale dal grottone di Giancos [1]

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“Fra tre/quattro settimane arriverà l’autorizzazione per realizzare la nuova centrale elettrica provvisoria in località Monte Pagliaro. Per Ponza è una svolta epocale, che giunge dopo una trentina di anni di promesse, progetti, pasticci, rinvii, polemiche, soldi buttati, giravolte dei vari sindaci. Tutto questo appartiene al passato, finalmente si comincia a costruire il futuro” – Così esordisce il Sindaco Vigorelli subito all’attacco con i suoi toni asciutti ma chiari che ascrivono alla sua azione amministrativa meriti e al contrario ad altri lungaggini e veri e propri errori procedurali.

Ma vediamo che cosa è successo di nuovo in questi giorni.

Martedì 29 ottobre, negli uffici del dipartimento ambiente della Provincia di Latina, si è conclusa la Conferenza dei Servizi per autorizzare l’istallazione e l’esercizio di una centrale elettrica e relative reti per il soddisfacimento energetico dell’isola di Ponza.
La nuova centrale (provvisoria) si è resa necessaria nell’aprile di quest’anno a seguito del sequestro preventivo da parte della magistratura del sito elettrico in località Giancos, in pieno centro cittadino.

Il Sindaco Vigorelli aveva subito emesso un’ordinanza sindacale per disporre che la SEP (Società Elettrica Ponzese) realizzasse un nuovo sito in località Monte Pagliaro, su un terreno comunale, proprio nell’area dove da una trentina di anni si doveva istallare la nuova centrale elettrica. La SEP aveva predisposto un progetto in tempi brevissimi, questo è stato inviato a tutti gli Enti, il 1° ottobre si è aperta a Latina la Conferenza dei Servizi che si è chiusa il 29 ottobre.

Il Sindaco precisa nei dettagli l’iter procedurale: “Sono stati acquisiti oltre 50 pareri positivi di vari enti e istituzioni, tutti necessari per dare il via alla nuova centrale. Questo complesso iter dovrebbe far riflettere quanti, con estrema leggerezza, ritengono che una nuova centrale possa essere costruita con un colpetto di bacchetta magica e che nei mesi scorsi si sono esercitati a impartire lezioncine a buon mercato” – sottolinea polemicamente il Sindaco – “ora che il percorso ad ostacoli si è concluso”.

La centrale provvisoria sul Monte Pagliaro sarà costituita da quattro gruppi elettrogeni per una potenza di 6,2 Kwh. Secondo il crono programma, due gruppi entreranno in funzione entro fine marzo e gli altri due entro maggio 2014. Insieme ai due gruppi elettrogeni in località Le Forna, garantiranno l’illuminazione completa di Ponza anche nel periodo estivo di maggior consumo.

“Per la salute della gente è un passo in avanti gigantesco, dopo i tanti anni di attesa e di iniziative contraddittorie. La determinazione della nuova Amministrazione comunale è stata decisiva. A Ponza ormai si respira aria sempre più pulita”.
“Adesso potrà inoltre partire l’ultima tappa della svolta: la realizzazione di una nuova centrale elettrica definitiva ed ecologicamente più sostenibile, sempre in località Monte Pagliaro, che comporterà la chiusura anche del sito di Le Forna”.

Dice il Sindaco: “Mentre lavoravamo per realizzare la centrale provvisoria e impedire che Ponza dal prossimo anno restasse al buio – perché con il sito di Giancos chiuso i due gruppi di Le Forna garantiscono appena 1,5 Kwh rispetto agli oltre 6 Kwh necessari nel periodo estivo – nello stesso tempo abbiamo lavorato per la realizzazione della nuova e definitiva centrale”. 

Il Sindaco giustifica i ritardi dello spostamento, addebitandoli ad errori commessi da altri e infatti continua: “La nuova Amministrazione si è trovata di fronte alla scomoda eredità delle inadempienze dei precedenti amministratori, cui si sono aggiunti gli errati provvedimenti Commissariali, e si è in primo luogo dovuta applicare per ridare ordine al disordinato groviglio amministrativo ricevuto in successione. Risolta la prioritaria questione della centrale provvisoria per garantire l’illuminazione di Ponza, nelle prossime settimane saranno emessi i provvedimenti per la realizzazione della nuova e definitiva centrale, sulla base delle indicazioni che l’AVCP (Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici) ha dato al Comune di Ponza e di una perizia asseverata sul valore dei terreni comunali”.

Il Sindaco, dopo aver chiarito le difficoltà e i meriti per aver prima dipanato il groviglio amministrativo che bloccava lo spostamento della centrale elettrica e poi avviato in modo assolutamente soddisfacente l’iter che permetterà finalmente di spostare la SEP da Giancos a Monte Pagliaro, ci tiene a delineare il bilancio del suo primo anno in amministrazione: “Passo dopo passo, il nuovo volto di Ponza comincia a delinearsi. Attività illegali chiuse a partire dallo Sporting Frontone, abusivismo edilizio perseguito, la nuova centrale elettrica, i provvedimenti contro lo stravolgimento delle concessioni di alcuni pontili, l’imminente passaggio di Laziomar a una società privata che garantirà trasporti migliori, i primi grandi lavori per la messa in sicurezza dai rischi idrogeologici di vaste aree e di mitigazione del PAI, la pulizia di strade e spiagge e la salvaguardia del decoro urbano, la migliorata accoglienza per il turismo familiare, i lavori pubblici di ristrutturazione di palazzi e piazze, i servizi sociali di nuovo in funzione, le scuole pulite e con il ripristino della mensa e l’arrivo dello scuolabus, circa 70 eventi estivi culturali e di spettacolo, oltre 400 alberi piantumati… In poco più di un anno di lavoro, c’è materia per essere soddisfatti”.

La sintesi finale del Sindaco dovrebbe aprire, fra “gli addetti ai lavori” a cominciare dai presidenti di associazioni neoeletti, un grande dibattito sulle questioni delineate: legalità, abusivismo edilizio, pontili e relative concessioni, il passaggio della Laziomar da pubblica a privata, l’efficacia della mitigazione del rischio con l’apposizione delle reti sulle falesie, lo “sbaraccamento e l’arredo urbano”, e poi in futuro il porto a Cala dell’Acqua, ma una cosa è certa: il Sindaco Vigorelli non si nasconde dietro la scrupolosità di un formalismo verbale, ma accetta la sfida sulle “cose” da realizzare a Ponza, per cambiarla radicalmente e solo su queste realizzazioni concrete chiede di essere giudicato.

Questo è in effetti quello che conta in un’isola più che pragmatica come Ponza: “fatti non parole!” …ma  a mio avviso si sente la necessità di un confronto politico serio sull’idea di isola che si vuole realizzare.