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Don Mario: il sindaco Vitiello (2)

di Rosanna Conte

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Per la prima parte di questo articolo, leggi qui
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La giunta, guidata da don Mario, realizzò già nel primo anno la chiusura della miniera, sostenendo da un lato la popolazione nelle azioni di presidio e protesta e agendo politicamente dall’altro con atti amministrativi, come le ordinanze di chiusura. Nel secondo anno, 1977, aveva già approntato il Piano regolatore, la cui stesura era stata affidata all’ingegnere Lemme. Nel corso degli anni successivi realizzò gli edifici scolastici di Santa Maria e Cavatella,  le strade di Sopra Giancos e Cala Fonte, l’acquisto dal demanio degli edifici scolastici di Ponza Porto e del Comune, il primo stralcio della rete fognaria di Le Forna.

Ottenne, inoltre, l’approvazione del progetto dell‘acquedotto sottomarino  Circeo- Ponza e il finanziamento della prima tranche dei lavori con cui realizzò il tratto che dalle Forna arriva sui Conti. Successive amministrazioni respinsero progetto e finanziamenti (e Ponza si è sempre chiesta il perché) ed il  tratto fu utilizzato per l’acquedotto interno dell’isola.

All’interno del PR  impostò sia l‘edificio del Pantano, ora I.T.C.inaugurato poi dal sindaco Ferraiuolo, che le case popolari delle Forna.

Inoltre spronò i f.lli Mazzella ad acquistare il Maria Maddalena per il trasporto dei carburanti (che prima avveniva con il motoveliero) e a rendere effettiva la linea di collegamento annuale Terracina – Ponza dal 1977, assicurandole il sostegno economico provinciale e regionale.

Infine diede un notevole impulso all’edilizia privata con il risanamento dei servizi igienici e ampliamenti di modesta entità del patrimonio esistente, consentendo così una maggiore e più adeguata ricettività turistica.

Don Mario Vitiello [1]

Non credo di essere stata esauriente, ma già così può destare meraviglia la quantità di cose importanti fatte e impostate dalla giunta di don Mario specie se si fa il confronto con il pochissimo o niente fatto negli anni successivi, anzi le amministrazioni seguenti non sono riuscite nemmeno a portare a termine quanto era stato impostato e programmato da lui. Certamente questa operatività produttiva è il risultato di azioni sinergiche, poiché alle spalle della giunta c’era il sostegno di Gabriele Panizzi che, da assessore regionale, collaborò  coi gruppi politici del Partito Socialista e del Partito Comunista per operare assieme nell’interesse di Ponza.
La rete che coinvolgeva gli amministratori locali e i politici regionali era però tenuta insieme, e riusciva a lavorare fattivamente, proprio grazie alla personalità di don Mario che dava garanzie di onestà, di disinteressato amore per la comunità ponzese ed aveva una capacità di relazione improntate al rispetto, alla trasparenza e alla pazienza. E, principalmente, era  “testardo”, come ama dire affettuosamente sua figlia Vilma, ma la testardaggine altro non è, quando è guidata dall’intelligenza, che la costanza nel perseguire un obiettivo, e per don Mario l’obiettivo primario era dare una svolta all’isola.

La sua tenacia  gli ha permesso anche di superare gli scontri con alcuni dei suoi compagni di partito quando per interesse di parte avrebbero volentieri buttato all’aria la giunta: non una volta sola fu da loro sfidato, ma don Mario poté contare sull’appoggio aperto e leale di tutti gli altri amministratori che dal 1975 al 1980 colsero l’occasione di essere uniti per il bene di Ponza.

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[Don Mario: il sindaco Vitiello (2) – Fine]