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Storielle ponzesi in pillole. (58). Ernesto e il Dom Perignon

di Michele Rispoli
Dom Perignon 1964 [1]

 .

Una trentina di anni fa, Ernesto mi invitò a fare una giro in macchina a Le Forna perché doveva andare a casa di un amico marittimo per vedere alcune bottiglie di vino.
Ernesto credeva di avere una buona collezione di bottiglie di vino di annate eccezionali, aveva anche il Picolit, un vino veneto molto pregiato e a produzione limitata.
Dovevamo andare a casa di Mario Morlè, padre di Sandra, sposata con Michele Arcangelo Balzano .
Parcheggiammo davanti casa e entrammo. Ci ospitarono in cucina. È sempre l’ambiente più caldo e accogliente.
Immediatamente, Mario, che faceva il marinaio su motoscafi e panfili, aprì il frigo e prese una bottiglia di Champagne.

La moglie preparò i bicchieri e quindi diede la bottiglia ad Ernesto per aprirla.
Ernesto vista la bottiglia disse: – A no! …io questa bottiglia non l’apro. Questa è un Dom Perignon del 1964. Una bottiglia eccezionale!
Mario, rispose: – Aràpe, nun te preoccupa’! Ne tenghe ‘na cascia chiena..!
Ernesto ammutolì e poi commentò: – Allora… ’nd’a cantina, ie tenghe ’a munnezza!?

Questa bottiglia si può ancora oggi ammirare nella vetrina del bar Welcome’s, in piazza Carlo Pisacane.