





|
|||
La tortora di nonna Lucia “a furnesa”di Salvatore Di Monaco . Qualche giorno fa, rovistando nel cassettino della mia memoria, cosa che mi capita spesso, in particolare da quando collaboro a questo splendido “nostro sito”, nato per essere il custode prezioso di tante belle tradizioni, fatti e personaggi passati e presenti della nostra meravigliosa isola, mi è apparsa come una visione la “tortora” di nonna Lucia. Premetto: una parte della mia prima fanciullezza l’ho passata a casa dei nonni materni che abitavano sopra “I Conti”. La casa in questione aveva, all’altezza del terrazzo – a cupola per raccogliere l’acqua piovana che veniva immessa nella cisterna e che serviva per le necessità domestiche – una piccola costruzione adibita a fienile,che custodiva anche il frumento ed i legumi. Ponza oggi, vista da ‘sopra i Conti’, dalla casa dei nonni La coppia dei piccioni aveva avuto disposizioni drastiche: se volevano vivere in pace, dovevano astenersi dal beccare anche un solo acino dell’uva messa a seccare; cosa che loro, con encomiabile disciplina eseguivano, mentre noi ragazzi, il sottoscritto e mia sorella più grande, non perdevamo l’occasione, al momento opportuno, di andare furtivamente a piluccare i dolci acini malgrado i divieti e gli avvertimenti che dovevano farci desistere: – Se mangiate l’uva messa a seccare vi può venire il gozzo alla gola! La tortora si era messa sotto la diretta protezione e assistenza di nonna Lucia che la considerava come segno di fortuna e annunciatrice di buone novelle. Purtroppo, a casa, qualcuno vedeva la tortora in modo più prosaico: come un pezzo di cacciagione da gustare con qualche condimento appropriato, e pertanto, il controllo della nonna sull’integrità dell’animale si faceva più occhiuto ed attento. Un brutto giorno, con grande dolore di nonna Lucia la tortora non venne più a farle visita in cucina: era sparita… Dopo un periodo di amarezza la nonna si consolò e mi disse: – Adesso la tortora sarà felice perché è ritornata con i suoi e forse adesso farà il nido per le piccole tortore. Io la rassicurai con convinzione: – Certamente! …è così! Questa mia sicurezza, qualche tempo dopo, fu offuscata da una frase buttata lì da mio zio Peppe: – Le tortore, se invecchiano non sono più buone, perché le loro carni diventano dure! Tortora. Foto di Luigi Sebastiani Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
|||
Ponza Racconta © 2021 - Tutti i diritti riservati - Realizzato da Antonio Capone |
Commenti recenti