Musco Domenico

Il piazzale di Giancos

di Domenico Musco

Dal Piazzale di Giancos

 .

Il piazzale di Giancos quest’anno è stato il protagonista dell’Estate ponzese, tante sono state le manifestazioni che hanno dato lustro ad un quartiere abbastanza disagiato, per i confini naturali dei due tunnel e l’ingombrante presenza della centrale elettrica.

Manifestazioni di tutti i livelli, per bambini ed adulti, hanno spostato l’asse della passeggiata oltre ‘Gennarino a mare’ e quelle famose “vasche”,  Sant’Antonio – Porto,  si sono allungate fino a Giancos.

Il piazzale di Giancos.2

Vorrei raccontare come è nato quel piazzale.
Allora ero insegnante di educazione fisica e cercavo un campo di pallamano per poter organizzare un campionato.
Gira che ti rigira, con il metro in mano, si è giunti alla conclusione che lo “sterrato” di Giancos poteva fungere allo scopo, se solo si fosse fatto un bel muro lato mare, com’è in uso nei Paesi Bassi dove si sottrae terra al mare. Ma per fare questo muro – di dimensioni veramente notevoli – occorreva innanzitutto munirsi di tanta manodopera, tanto cemento e ferro, e, soprattutto, dei necessari permessi.

La Centrale a Giancos

Il progetto coinvolse praticamente tutta la popolazione giovanile di allora e anche i meno giovani si ritrovavano la domenica mattina a dare una mano.
Il tecnico comunale di allora era un grande appassionato di sport e si mise subito a disposizione per poter autorizzare questo muro.
L’allora comandante del porto, molto preoccupato per le difficoltà legate alle regole vigenti in materia di demanio, non sapeva che pesci prendere; così decise – diciamo salomonicamente – di dare una botta al cerchio e una alla botte: non volendo deludere le aspettative della comunità di poter avere un campo di gioco (si giocava anche al calcio in quello spiazzo) partì da Ponza (della serie occhio non vede cuore non duole) e il gruppo di sportivi improvvisati muratori si mise alacremente all’opera per costruire il muro.

Non basta un foglio per scrivere i nomi di tutti coloro che parteciparono alla costruzione ma fu certamente un momento in cui un gran numero di persone condivisero un progetto comune, cosa abbastanza rara nei nostri lidi.
Basti pensare che quando arrivò il conto del cemento al Comune, con Silverio Lamonica vice sindaco e Ninotto Scotti assessore all’edilizia, quest’ultimo disse a Silverio: – Ma quanto c… di cemento ci hanno messo? E’ un quantitativo sproporzionato!
Silverio gli rispose: – Ninotto, devi sapere che i ’uaglioni nun song’ pratic c’u cemento e hanno fatto ’u muro cchiu tuost’…accussì agguanta meglio le mareggiate…..
Grande Silverio sempre pronto a mettere pace e a dirimere controversie e polemiche.

Così il muro è stato fatto grazie a tutti coloro che ci hanno creduto.

Quest’anno ho frequentato il piazzale di Giancos con mio nipote Jacopo e vedere il monumento ai caduti del Santa Lucia e di tutti i dispersi in mare e il piccolo parco giochi è stata una grande gioia.
Peccato che vicino alle altalene si sia creato un parcheggio che è in netto contrasto – scarichi ad altezza naso bambini –  con la destinazione ricreativa del luogo.

Tubi di scappamento sul parco giochi

Tubi di scappamento sul parco giochi

Giancos fronte spiaggia. Antica foto

Giancos fronte spiaggia. Antica foto

2 Comments

2 Comments

  1. silverio lamonica1

    7 Ottobre 2013 at 15:17

    Ringrazio l’amico Domenico perché mi ha riportato alla mente un avvenimento che non ricordavo più. Ricordo però che in quegli anni c’era da parte della popolazione ponzese tanta voglia di rimboccarsi le maniche e di collaborare. Quante opere furono realizzate in economia, soprattutto le stradine comunali nelle varie contrade, dagli Scotti ai Conti a Le Forna. Ora siamo rimasti in pochi, ma lo stesso dovremmo collaborare uniti per il bene comune.
    Ninotto Scotti, assessore all’edilizia, era un uomo integerrimo e molto attento in fatto di spesa pubblica. Non dimenticherò mai un altro episodio analogo: ultimate le operazioni di voto – elezioni politiche – Pelliccia con il suo taxi, accompagnò due scrutatori a Gaeta per consegnare le schede , verbali e altro materiale elettorale. Al ritorno si presentò in Comune con il conto del ristorante. Non ricordo il totale, ma rammento benissimo l’espressione di Ninotto: “Ma quant’ c… hanno spiso! Tè …. tè … spigole al cartoccio … pinot grigio! …. nun putevano ordinà retunne fritte e vino Agresti?” Anche in quell’occasione, con una non facile mediazione, saldammo il conto, facendo però un severo ammonimento a Pelliccia per l’elezione successiva”.

  2. polina ambrosino

    7 Ottobre 2013 at 16:21

    Già… il parcheggio accanto al parco giochi… ma, specie ultimamente, a Ponza, è più facile che un cammello passi per la cruna dell’ago che un ponzese abbia rispetto per le cose pubbliche, abbia buon senso nel capire che un’isola non può ospitare più auto che persone, e capisca che il parcheggio sotto casa non è un diritto costituzionale. Ma appunto, è più facile che il cammello passi per la cruna dell’ago!!

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