Ambiente e Natura

Storielle ponzesi in pillole. (33). I ciucce ’ndù grane!

di Michele Rispoli

I ciucce 'ndù grane

.

Peppino ’a spighette, il ragioniere, alias Giuseppe Di Monaco, contabile alla (ex)-SAMIP, al mattino, prima di andare al lavoro a Le Forna, nei periodi di caccia, si fermava sul monte Core per svolgere attività venatoria (andava a caccia!).
Quell’anno il calendario venatorio prevedeva l’apertura giornaliera alle ore 8,00. Prima di tale ora non si poteva cacciare.

A Ponza si cacciano solo uccelli migratori che generalmente arrivano e passano sull’Isola alle prime ore del mattino.
I cacciatori, però, andavano a caccia sempre all’alba, con la speranza di tirare qualche buon colpo prima dell’ora stabilita… Alle otto dovevano entrare al lavoro..!

Quel giorno Peppino era a caccia sul Monte Core, in cerca di qualche buon tiro, quando gli arrivò una voce:

I ciucce ’ndù grane!  …I ciucce ’ndù grane!
Significava che in giro c’era ‘la Legge’, i carabinieri… le guardie venatorie.
Peppino, in un attimo, depose il fucile nel fodero, richiuse le munizioni e si sedette su un sasso.

Arrivarono due carabinieri che Peppino conosceva
– Buongiorno sig. Di Monaco…
– Buongiorno a voi.
– Cosa fa qui a quest’ora? Lo sa, vero, che si inizia a cacciare alle otto?
Peppino: – Sono arrivato prima per prendere il posto, questa è un’ottima postazione.
Mi favorisca il porto d’armi e la licenza di caccia.

Mentre controllavano i documenti, che erano in ordine, l’agente disse:
– Abbiamo sentito dei colpi provenienti da queste parti…
Peppino: – Può darsi… Ho visto un uomo passare, poco fa.

Mi favorisca il fucile.
Peppino tirò il fucile dal fodero, lo aprì, per verificare che era scarico, e lo porse all’agente.

L’agente aprì l’otturatore e annusò. Immediatamente disse: – Questo puzza di polvere da sparo!
Peppino: – E che v’aspettavate? Ca ’ndurave ’i brillantina?

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