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Pellegrinaggio surrealedi Mimma Califano . Mantenere anno dopo anno l’antica tradizione del pellegrinaggio da Ponza porto a Le Forna in occasione della festa della Madonna Assunta è un andare… contro corrente! Al culmine della stagione turistica, in una Ponza che non va mai a dormire, un manipolo di persone che prima del sorgere del sole, pregando e cantando vecchi inni sacri, si incammina lentamente dalla spiaggia di Sant’Antonio verso l’altro capo dell’isola, deve sembrare a chi guarda dall’esterno un qualcosa di irreale, improbabile, anacronistico, perfino ridicolo. Già… il pensiero dominante dell’usa e getta, del tutto e subito, del denaro sopra tutto, cosa se ne fa di usi e costumi, tradizione e fede? Giovani che non riescono a trovare una propria strada, interessi a cui dedicarsi, prospettive per il loro futuro. Tutti siamo stati giovani e siamo andati in discoteca a ballare, ma adesso la brutta sensazione è che in questi ragazzi ci sia una volontà autodistruttiva. Queste tristi considerazioni probabilmente sono state influenzate, non solo dalle scomposte reazioni a cui si è assistito lungo tutta la strada – decisamente maggiori che negli anni passati -, ma anche dal tragico incidente in cui ha perso la vita un ragazzo di 24 anni di origine ponzese. . Calorosa come al solito l’accoglienza del parroco sul portale della chiesa, già gremita di persone.
Il caffè con le ‘nocchette’, sulla bella terrazza dell’amica Gilda, che con uno sguardo racchiude tutta Cala dell’Acqua e con le trasparenze del suo mare rinfranca la vista, è come al solito affettuoso e coinvolgente, anche se le considerazioni di questo anno sono meno allegre degli anni passati. Il nostro augurio e speranza è di essere ancora lì il prossimo anno in più folta compagnia e maggior leggerezza. 2 commenti per Pellegrinaggio surrealeDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Giusto e opportuno l’articolo di Mimma.
I partecipanti a quel pellegrinaggio sono rimasti sconvolti a vedere giovani, uomini e donne buttati per terra quasi in coma etilico. Autobus stracarichi di giovani intontiti da una notte, che segue altre notti, di misture incredibili di alcool, fumo ingurgitate senza un minimo di freno che non possono che esitare in danni enormi alla psiche, al comportamento, di questi giovani verso se stessi e gli altri.
E’ cambiata la tipologia del turismo a Ponza sotto la spinta di locali alla moda come il Frontone Village che ha indotto tra l’altro un cambiamento nell’offerta anche in molti bar, locali notturni, alberghi i quali, anni fa, non si sognavano minimamente di far invadere i loro alberghi da masse di giovani.
Questo discorso lo abbiamo fatto parlando dei pariolini ma qui la cosa si protrae nel tempo. Sono i giovani, la cartina al tornasole di un mondo impostato solo sul consumismo e il profitto fino alla disintegrazione della vita individuale.
Ponza e i ponzesi devono riflettere, la libertà di fare impresa non deve andare contro, la libertà di amare la vita, di amare le persone, le cose, la vera essenza della vita, che a questo punto, va di nuovo ricercata con tutti i mezzi anche con la chiusura di locali e ambienti che non possono creare aspettative positive per il futuro dell’isola.
Alle vostre preghiere unisco il mio cordoglio per la tragica morte di Davide. Un abbraccio agli amici Daniela e Massimo, colpiti dal dolore più grande. Rita