Ambiente e Natura

Il Faro della Guardia, 127 anni di storia

di Giancarlo Giupponi

Il faro della Guardia 127 anni di storia di Giancarlo Giupponi

 

Giancarlo Giupponi, da poco collaboratore del nostro sito, ci meraviglia ancora con un nuovo video che conferma il suo dichiarato amore per Ponza e per il faro della Guardia.
Il lavoro si compone di due parti.
La prima contiene delle bellissime riprese fatte in occasione del posizionamento della rete paramassi sulla parete di destra del tunnel per mettere in sicurezza, dopo una frana,  il viottolo che lo attraversa e che  conduce al faro;
la seconda raccoglie le foto – come se fossero tratte da un album di cui il tempo stesso sfoglia le pagine – di alcuni dei fanalisti che hanno prestato servizio al faro dagli inizi del ‘900 e fino a quando ne è stata decisa l’automazione.

Un bell’omaggio, attraverso un viaggio per immagini, a chi ha fatto la storia di questo faro.
Lo ringraziamo e, assieme a lui, ci auguriamo che questo luogo magico possa presto ritornare a vivere attraverso il suo recupero e la fruizione da parte di tutti.
la Redazione

 

In questo secondo video dedicato al Faro della Guardia sull’ Isola di Ponza voglio raggiungere un obiettivo, quello di ricordare nel modo più completo possibile coloro che nel faro nel corso di molti decenni hanno lavorato e vissuto. Il Faro come contenitore della memoria quindi. Il Faro come testimonianza di una parte di vita che appartiene di diritto all’ Isola di Ponza.
Al momento in cui scrivo non si conosce ancora quale sarà il futuro di questo magico luogo. Ci auguriamo come viene indicato nel video che gli eventi favoriscano un comune e nobile intento, quello di salvaguardare non solo l’ edificio ma ciò che esso rappresenta. Non più un luogo abbandonato e pericolante ma un luogo aperto a delle visite guidate, un luogo che favorisca la cultura e l’ apprezzamento verso la storia relativamente recente dell’ isola. Pur conservando però la sua funzione principale, che tra l’ altro finora non è mai venuta meno, quella di essere un sicuro riferimento luminoso per la navigazione.

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6 Comments

6 Comments

  1. Giacomo Recco

    13 Agosto 2013 at 18:35

    Questo video mi è stato segnalato da un caro amico di Ponza.
    E’ un lavoro di rara sensibilità sia per la qualità fotografica che per il montaggio che non è poca cosa.
    Lo spettacolo che ne deriva è molto bello . Mette in evidenza più di qualsiasi fotografia l’estrema selvaggia bellezza del promontorio del Faro. Ed è la visione dall’alto che ci mostra quanto sia stato difficile in passato accedere a piedi, in tutte le condizioni di tempo, in quei luoghi dove è la natura a dettare le sue condizioni.
    Una volta, quando quell’occhio di luce era affidato al lavoro manuale dei guardiani, era tutto molto più difficile. Ma era un compito essenziale perchè orientava i naviganti in un mare spesse volte tempestoso e buio. Oggi è tutto diverso, è tutto più comodo, ma senza anima. E’ venuto a mancare il pathos; quella sofferenza che ci rendeva umani e ci accomunava.
    Almeno salviamo queste testimonianze che ci permettono di conoscere da dove veniamo.
    Senza queste memorie, che non devono rientrare assolutamente nei conti di produttività in senso stretto, si rischia di vivere senza il DNA e senza che un bambino, per innato desiderio di conoscenza, ci chieda del Faro, a che cosa serviva e quale è la sua storia.
    Anch’io mi sento sempre un bambino per il desiderio di conoscere tutto quello che ho alla spalle: LA STORIA.
    Mi sento un po’ come Ulisse, voglio bere la vita fino alla feccia. Cosi diceva di LUI il poeta Tennyson.
    Conserviamo tutto ciò che di bello abbiamo del nostro passato e difendiamolo.

  2. Martina Carannante

    14 Agosto 2013 at 17:34

    Uno splendido video è dir poco! Quando qualche giorno fa vidi il primo ‘corto’ sul Faro mi commossi, con questo ho sognato! Io sul quel promontorio e in quella struttura ho avuto il privilegio di salire lo scorso anno, ad inizio campagna FAI, per fare un sopralluogo e per un attimo provare a capire come si viveva lì… è stata un’esperienza magnifica! La conclusione della “prima puntata” ci ha visti al sesto posto con la raccolta di più di 30.000 firme su una popolazione di 3.500; tanti ci hanno creduto e moltissimi ci hanno aiutato… Teniamo ancora incrociate le dita per la “seconda puntata”!
    Complimenti a Giancarlo Giupponi!
    Martina Carannante

  3. Giuseppe Massari

    16 Agosto 2013 at 12:37

    Buon Ferragosto a tutti e in bocca al lupo per il Faro della Guardia.
    Molto apprezzate le immagini dei lavori dopo il crollo del sentiero d’accesso.
    Ricordo, anni fa, che passando sotto il Faro vedevo un fanalista in bicicletta a mezza costa, che andava a lavorare. Forse era Vittorio Coppa, il marito della signora Clorinda …con il negozio a fianco di Maurino?
    Se ritrovo quelle foto di Ponza che ho fatto parecchio tempo fa, e vi possono essere utili, ve le mando

  4. Enzo Di Fazio

    16 Agosto 2013 at 17:48

    Egr. prof. Massari,
    notizia sensazionale quella del fanalista Vittorio Coppa in bicicletta sulla strada che porta al faro. Pur avendo frequentato il faro negli anni in cui prestava servizio il sig. Coppa, in quanto figlio di uno dei fanalisti dell’epoca, non ho ricordi francamente di questa curiosa circostanza.
    Fare quella strada in bicicletta avrebbe comportato dei problemi sia in discesa perché priva di protezione verso la scarpata sottostante, sia in salita perché impegnativa in quanto abbastanza ripida.
    Oltretutto, la strada che separa l’abitato di Ponza dal faro lunga oltre due chilometri, nella prima parte (fino all’altezza dei faraglioni del Calzone Muto) è percorribile solo a piedi, così come nell’ultima, quella che dalla sella del faraglione conduce al piazzale del faro.
    Ricordo che il sig. Coppa possedeva una bicicletta che vedevo utilizzare in genere per le strade del porto. E’ possibile, però, che, essendo il faro dotato di un’ attrezzatissima officina, l’abbia portata lassù magari perché necessitava di qualche riparazione.
    Se ha delle foto ce le mandi così potremo commentarle e raccontarle assieme ai familiari.
    Grazie per l’attenzione mostrata nei confronti della causa del faro e per la preziosa collaborazione con il nostro sito.

  5. Biagio Vitiello

    17 Agosto 2013 at 12:16

    Ricordo che il buon Vittorio Coppa portò questa bicicletta al faro per aggiustarla, e quando fu riparata mi face fare una pedalata intorno all’edificio del faro.
    Ricordo anche che mi faceva ascoltare la radio a galena al faro di Zannone, se avessi fatto “il bravo bambino” (per me sentire quella radio era come oggi vedere la televisione).
    Saluti

  6. giancarlo giupponi

    17 Agosto 2013 at 13:32

    Grazie per il vostro sincero apprezzamento per il video e il suo contenuto.
    Il Faro della Guardia è “un luogo del cuore” e come tale fa vibrare le corde del cuore.
    Io vivo lontano da Ponza ma il Faro della Guardia è una costante dei miei pensieri, più volte in una giornata mi trovo a pensarlo, e mi manca, proprio come succede con le cose che si amano.

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