- Ponza Racconta - https://www.ponzaracconta.it -

Quo usque tandem Piero abutere patientia nostra?

di Francesco Ferraiuolo

Municipio-300x226[1] [1]

.

Pubblichiamo l’articolo inviatoci da  Francesco Ferraiuolo in risposta a quello del sindaco Vigorelli sul consiglio comunale del 1^ agosto avente per oggetto la mozione: “Impegni per lo sviluppo di Le Forna”.
la Redazione

Di Vigorelli una volta dissi: “l’uomo è fatto così: non ama che gli si oppongano proposte o punti di vista diversi e reagisce male”.
Che questa volta io l’abbia colpito su un nervo scoperto?

Certo è che, rispetto alla motivazione posta a fondamento del mio voto contrario alla cosiddetta “Mozione Le Forna”, discussa nel consiglio comunale dello scorso primo agosto, ha avuto una reazione scomposta a tal punto da arrivare a fare un gratuito apprezzamento sulla mia persona, del tutto fuori luogo e infondato, con una maleducazione che si commenta da sé.

Com’è nel mio stile, non mi adombro, se non raramente, giacché conosco le debolezze umane e le commisero.

Non sono l’unico ad aver avuto un simile trattamento e, per quanto mi riguarda, se ciò serve a farlo sentire meglio, gli offro anche l’altra guancia.

Però, non posso non notare che la strada di Vigorelli, come ho avuto già modo di considerare, è costellata di insolenze verbali al punto che sta sorgendo la necessità di approfondire quanto siano discutibili e censurabili tali comportamenti sotto il profilo istituzionale (in quanto Sindaco) e della buona creanza.

Tante volte ho commesso degli sbagli ma, siccome non sono uno stupido, spesso, riconoscendoli, ho cambiato opinione e mi sono emendato; consiglio a Vigorelli di fare altrettanto, almeno sotto il profilo del rispetto per le persone.

Quanto al mio “interventino”, che Vigorelli, dalla sua alta opinione di sé, secondo la nota metafora del Marchese del Grillo, si è peritato di giudicare in maniera dispregiativa, esprimo il mio rammarico di non riuscire a rendermi a lui gradito, ma non sono affari miei; non appartengo alla cerchia dei suoi vassalli acritici e plaudenti!

Sono stato sempre una persona con la schiena dritta, a cui nessuno ha mai messo un bavaglio e capace di intervenire con rigore su ciò che reputo giusto, che sia condiviso o meno.

Vigorelli sbaglia quando dice che sto invecchiando male perché il passare del tempo, invece, mi ha rafforzato proprio nelle suddette qualità: se ne faccia una ragione!

Naturalmente, si impone che, per la opportuna trasparenza, io renda noto il testo di quanto ho detto in consiglio comunale circa la “Mozione Le Forna” affinché la pubblica opinione possa avere un quadro completo dei fatti e giudicare.
Eccolo:

Intervento del Consigliere Comunale Francesco Ferraiuolo nel corso del Consiglio Comunale del 01 agosto 2013 in merito al punto all’o.d.g. “Mozione Le Forna”.

Cesare Maccari. Cicerone denuncia Catilina (1889). Affresco a Palazzo Madama [2]

Sig. Sindaco, come si ricorderà, io e d il collega Balzano presentammo, di nostra iniziativa, una proposta di deliberazione che venne discussa nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 13 aprile 2013 in merito al punto all’o.d.g. “Centrale elettrica di Le Forna”.

Dopo ampia ed articolata discussione, si convenne, su sua insistente richiesta, di rinviare la trattazione del suddetto argomento in una successiva seduta del Consiglio Comunale da tenersi ai primi di giugno dell’anno in corso.

Peraltro, all’albo pretorio, compreso quello on line, non risulta traccia del resoconto di quel punto, che pure fu oggetto di numerosi ed interessanti interventi, alla presenza di un folto pubblico altamente attratto dalla questione dello spostamento della centrale elettrica da Le Forna.

Infatti, all’albo on line, il citato punto all’o.d.g. risulta semplicemente ritirato; non è così in quanto la discussione si concluse con una decisione di rinvio.

E tuttavia, seppure la proposta di deliberazione fosse stata ritirata da noi consiglieri di minoranza, ciò non avrebbe potuto esimere l’amministrazione di dare giusta contezza alla pubblica conoscenza di quanto avvenuto nel corso della trattazione del punto in questione, quanto meno per un elementare dovere di trasparenza, come è stato per altri analoghi casi, anche della corrente consiliatura.

Siamo arrivati ad agosto; del punto rinviato nemmeno l’ombra!

Eppure, quella proposta di deliberazione concernente lo spostamento della centrale elettrica a Monte Pagliaro andava correttamente ripresa e conclusa con una votazione per confermare alcuni inderogabili principi e, se del caso, dopo avere concordato l’armonizzazione del dispositivo alla luce di alcuni atti nelle more intervenuti sul caso di che trattasi.

Oggi, invece, ci vediamo propinare dalla maggioranza, evidentemente colta da una improvvisa folgorazione, una “mozione Le Forna”: una sorta di pot-pourri ripetitivo di cose, più o meno, già dette da tutti i candidati nella scorsa campagna elettorale.

Qualcuno ha detto: i soliti annunci, di cui siamo stanchi; il solito stratagemma per fare, poi, un bel articolo di stampa propagandistico, ad usum delphini, da pubblicare sui media per esaltare la bontà di questa maggioranza.

Io non sono d’accordo con questa impostazione; non sono un pivello, credo di avere una lunga e buona esperienza amministrativa e politica per rimanere abbindolato da manovre che chi le pone in essere pensa siano intelligenti ma che, invece, finiscono per offendere l’intelligenza altrui.

Non mi sfugge che la presentazione della mozione serve a sviare la discussione della proposta di deliberazione presentata da noi consiglieri di minoranza giacché nella stessa viene trattata la questione dello spostamento della centrale elettrica; così come non mi sfugge, nell’accorata serenata espressa dalla mozione medesima, avanzata per esprimere intenti come risolvere i problemi di Le Forna per rilanciarne lo sviluppo socio-economico, una nota di timbro diverso ma confusa tra le altre, messa lì quasi con nonchalance, fatta passare come “Piano integrato di Cala Cecata”.

Ora,  far passare, sic et simpliciter, attraverso una semplice mozione proposta al Consiglio Comunale tesa ad indirizzare la politica della giunta in carica (che, badate, non si è sostanziata in altri casi come, per esempio, nella scelta delle opere pubbliche per le quali sono stati chiesti recentemente i finanziamenti regionali), una transazione tra il Comune ed una società privata (seppure a risarcimento di espropri nel passato effettuati per la costruzione di opere pubbliche) espressa in un piano che investe aspetti molto complessi e facenti capo a categorie giuridiche poste su piani diversi e, probabilmente, non concilianti tra di loro, mi pare veramente troppo.

Anche se qui la pillola è stata indorata con la previsione della realizzazione delle aree di verde attrezzato, del campo da tennis, della discesa a mare a Cala Cecata con relativa balneabilità, dei parcheggi privati e pubblici, dell’impianto di depurazione, ecc., per carità tutte cose interessanti, il metodo ed il merito, a mio avviso, sono sbagliati e non risolvono i problemi che sono in campo, anzi li complicano.

Perché il problema da cui non si può sfuggire consiste nel fatto che il P.R.G. rimanda opportunamente la previsione urbanistica dell’intera zona relativa al comparto 13 (sedime ex miniera SAMIP), di cui fa parte anche la porzione di area interessata dall’annunciato Piano integrato di Cala Cecata, ad un ulteriore atto del Consiglio Comunale che approvi un apposito progetto plano-volumetrico, recante una visione unitaria delle opere da realizzare, dove l’edificazione sarà subordinata all’approvazione di un piano particolareggiato o di lottizzazione e alla ristrutturazione geomorfologica dei terreni, nonché al ripristino della vegetazione;

Quello che ho appena fatto presente, io ed il collega Balzano lo avevamo sollecitato nella proposta di deliberazione discussa nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 13 aprile 2013 in merito al punto all’o.d.g. “Centrale elettrica di Le Forna”, poi, come detto, rinviato.

Infatti, al primo punto del dispositivo di quella proposta di deliberazione, noi proponevamo di “demandare al Sindaco di esaminare la possibilità di porre in essere, a breve termine, la procedura per dare attuazione all’art. 22 delle N.T.A del P.R.G. vigente relativo alla zona “C4” (riferimento zona comparto 13 ex miniera SAMIP) per addivenire alla sua riqualificazione tenuto conto della deliberazione della Giunta Regionale n. 2251 del 03/05/1983, nel contempo procedendo anche all’adeguamento alla situazione attuale dello stesso P.R.G. dato che sono trascorsi ormai trent’anni dalla sua approvazione definitiva”.

Per l’aggiornamento del P.R.G. c’è stato un modesto finanziamento regionale e qualcosa si è mosso; ci attendiamo, ora, che si metta mano a dare attuazione anche all’art. 22 delle N.T.A. del P.R.G. vigente relativo alla riqualificazione dell’intero comparto ex minerario, perché solo quella è la strada maestra da seguire per il vero rilancio di Le Forna.

Io, personalmente, a quella strada legittima e corretta intendo attenermi tenendo conto che nella procedura dovranno tenersi in considerazione anche tutte le osservazioni che verranno dalle realtà associative e dai cittadini presenti sul territorio.

Pertanto, annuncio il mio voto contrario alla mozione in discussione.

Francesco Ferraiuolo