Ambrosino Vincenzo

Un Consiglio Comunale straordinario per i “pariolini”

di Vincenzo Ambrosino

Ponza. Porticciolo turistico

.

Finita, anche questa estate, la fatidica, attesa, temuta “settimana dei pariolini” a Ponza, bisogna, a mio modestissimo avviso, che ‘la Politica’ faccia un bilancio di questa settimana e “ tiri le conclusioni”.

Bilancio, polemiche, commenti, dibattiti che comunque i cittadini di Ponza – specialmente i più coinvolti e i giovani – fanno nelle strade, nei bar e su Facebook.
Non si possono lasciare i cittadini individualmente, e soprattutto i giovani da soli, a tirare le loro conclusioni che potrebbero essere sbagliate e/o molto pericolose per la sicurezza generale.

Bisogna analizzare la settimana dei “pariolini” dal punto di vista dell’ordine pubblico: danneggiamenti, furti, risse se ci sono stati e di questi fatti analizzare i vari aspetti, la qualità e la quantità.

Quanti ragazzi, dal punto di vista numerico, hanno invaso l’isola?
L’età media di questi ragazzi?
Quanto personale delle forze dell’ordine è stato impiegato per tenere a bada questi sedicenni?
Questa analisi può essere compiuta attingendo a relazioni delle forze dell’ordine: Polizia municipale, Carabinieri, Finanza, Polizia dello Stato,  ma anche Capitaneria di porto.

 

Bisogna analizzare la settimana dei “pariolini” dal punto di vista della domanda di vacanza:
questi giovani che vengono a Ponza, che cosa chiedono all’isola per la loro vacanza?
Chiedono spiagge?
Locali attrezzati? Che tipo di locali?
Come si svolge la giornata dei “pariolini”?
Questa vacanza è mediata da qualcuno? (visto che si spostano in massa da un locale all’altro).
Quali sono le ore che passano in strada, piazza, nelle spiagge, nei locali, nelle case in affitto?

Bisogna analizzare la settimana dei  ”pariolini” dal punto di vista dell’offerta dell’isola:
Come e dove vengono alloggiati ?
Quali locali frequentano? (da cui capire che cosa offrono questi locali per  monopolizzare la frequentazione dei sedicenni)
L’isola può ospitare in sicurezza questi giovani?

Bisogna analizzare la settimana dei “pariolini”, dal punto di vista turistico generale:
–          economico ( qual è il movimento di valuta che gira intorno ai pariolini e chi ne beneficia?);
–          d’immagine dell’isola (che deve costruire, a detta di tutti, una sua esclusiva offerta turistica adeguata alle sue potenzialità ambientali, culturali, sociali). In questa ottica questi “pariolini” sono compatibili allo sviluppo turistico che questa amministrazione vuole darsi?
–          Sociale (l’impatto che hanno nel condizionare anche in nostri comportamenti e soprattutto quello dei nostri giovani).
In definitiva una seria analisi che adulti, delegati a difendere gli interessi generali, sviluppano con calma e attenzione per delineare, arginare, rifiutare o accettare consapevolmente un fenomeno giovanile che va senza dubbio governato.

Tutto questo può farlo solo la ‘Politica’ e quindi  un Consiglio Comunale Straordinario in cui i rappresentanti dei Cittadini di Ponza, maggioranza e opposizione, possano, attraverso un confronto maturo, arrivare a un deliberato che Ponza merita per il suo futuro turistico e sociale.

10 Comments

10 Comments

  1. Marcello1

    29 Luglio 2013 at 21:26

    Se fossi un legale darei assistenza GRATUITA a quel ponzese che si ritrova con un’accusa di rissa e lesioni. Anzi, propongo che qualcuno lo faccia.
    Non ho assistito ai fatti ma credo che se non ci fossero stati questi mocciosi non si sarebbe ficcato nei guai.
    Questi soggetti sono “persi”. Li ho frequentati 30 anni fa e non sono cambiati. Vivono così, senza genitori che li seguono, e almeno metà di loro si ritroveranno con un futuro disastrato….

  2. Piero Vigorelli

    30 Luglio 2013 at 20:01

    Riflessione sui “pariolini”
    di Piero Vigorelli

    Vincenzo Ambrosino sa ragionare e io ragiono volentieri con lui.
    La vicenda dei ‘pariolini’ è questione di prevenzione, repressione e di indirizzo politico.
    Partirei dalla repressione, perché vorrei fosse riconosciuto che, quest’anno, risse, vandalismi, ruberie, si sono contate su una mano. Nulla di paragonabile con gli anni passati, anche con l’anno scorso quando questa Amministrazione si era appena insediata. Questa verità deve essere un punto di partenza per ulteriori ragionamenti.
    Quest’anno per fronteggiare i pariolini sono arrivati sull’isola, su sollecitazione dell’Amministrazione, i seguenti rinforzi: sei poliziotti della Squadra Mobile e un vicequestore, quattro caschi verdi della Finanza, due vicecomandanti della Stazione e altri due Carabinieri che resteranno tutto il mese di agosto a Ponza. Oltre alla Polizia Locale e al rinnovato corpo dei volontari della Protezione Civile di Ponza. Uno spiegamento di forze che non si era mai visto prima.
    Devo dire che il lavoro delle Forze dell’Ordine è stato esemplare, di grande professionalità. E i risultati si sono visti.
    Ancora più importante è tuttavia la prevenzione. Ma qui le responsabilità sono molte e molto più diffuse. E molte appartengono ai ponzesi, a chi fa attività commerciali o turistico-ricreative.
    Ad esempio: molte camere sono state date in affitto a minorenni. Le legge lo vieta. Se il contratto lo firma il genitore che poi “molla” i figli e se ne va, non è una giustificazione alla quale ci si può aggrappare. Queste regole non sono state rispettate in molti casi.
    Prima dell’arrivo dei ‘pariolini’, personalmente mi sono recato presso alcune agenzie del corso Pisacane per ricordare loro queste regole. Personalmente, qualche giorno dopo, ho tuttavia accompagnato tre minorenni ubriachi nel B&B che aveva affittato loro una stanza. Personalmente ho anche constatato presenze di minorenni in varie abitazioni date in affitto dalle agenzie.
    Altre violazioni di legge nei giorni dei pariolini: imbarcazioni a motore date a noleggio a minorenni, bevande alcooliche vendute a minorenni a qualsiasi ora del giorno e della notte.
    Ancora: locali che, senza alcuna autorizzazione, diffondevano musica assordante all’esterno. La cosa più assurda: i due locali attigui alla Banchina Mamozio, separati da neanche due metri, che “sparavano” ognuno la propria musica.
    La cosa più vergognosa era tuttavia questa: di fronte ad uno dei due locali, seduto su una poltrona all’ingresso, c’era un maresciallo della Polizia Locale di Ponza in abiti borghesi. Il locale è dei suoi figli. Ma un maresciallo è tale anche se fuori turno.
    Questi i fatti, a proposito di prevenzione e di responsabilità.
    L’indirizzo politico è desumibile da quello che ho appena raccontato.
    Prima di tutto c’è la prevenzione e poi la repressione. Mancando la prima, c’è solo la seconda. Così è stato quest’anno, per colpa di chi abbiamo detto. Ma per fortuna quest’anno c’era più controllo del territorio grazie all’Amministrazione che ha chiesto il rafforzamento della presenza delle Forze dell’Ordine .
    Non esistono vie di mezzo. Non si può avere il portafoglio pieno di euro pariolino e sgolarsi perché si ubriacano grazie all’alcol che viene loro venduto, perché rubano un paio di bici o un’aperta secondo logiche di branco, perché vanno a dormire all’alba in appartamenti dati loro impunemente in affitto.
    E’ quindi un comportamento ipocrita gettarsi sulle prede parioline per fare quattrini a mani basse, fregandosene delle leggi, per poi assumere l’aria severa e denunciare i pariolini per i disagi che la loro venuta provoca. Chi si comporta in questo modo non può dare lezioni a nessuno. Deve solo andare a nascondersi.
    Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
    E tuttavia il ragionamento di Vincenzo Ambrosino è ancora più complesso e merita altre risposte. Lui pone un problema fondamentale, che è questo: l’economia gira attorno ai giovani e quindi quale deve essere la risposta di Ponza e dei ponzesi rispetto ai giovani e ai pariolini?
    Ai giovani vanno fatti ponti d’oro, per mantenere nel tempo e negli anni una costante presenza e un attaccamento a Ponza. Il Sindaco era uno di questi giovani romani, come lo è adesso sua figlia e lo saranno le sue nipotine.
    Ma oltre alla testa dei pariolini, deve soprattutto cambiare la testa di alcuni ponzesi. Non esiste che siano commesse le illegalità di cui è stato detto. Non esiste che gli affittacamere, per coprirsi le spalle da eventuali danneggiamenti che non possono essere denunciati perché hanno dato la casa a minorenni, ai ragazzi di fine luglio diano in affitto abitazioni scassate e malsane. Non esiste che per fare soldi a palate i bar vendano alcol ai minorenni, da semplici bicchieri a intere bottiglie. Non esiste che l’alcol sia venduto a maggiorenni che visibilmente siano già ubriachi.
    Questi atteggiamenti sono tipici del turismo da rapina di alcuni operatori ponzesi. Mi riferisco soprattutto a quelli che ritengono che il turista deve essere spremuto come un limone nei 30-45 giorni di maggiore afflusso. E chissenefrega se l’anno prossimo non tornerà, perché arriverà un altro al suo posto.
    Questa vecchia filosofia ponzese poteva essere valida (ma non lo era anche allora) quando i soldi giravano e l’economia era in pieno boom. Adesso che i soldi si contano euro dopo euro, continuare con quell’atteggiamento è da suicidio.
    Prima dell’estate, insieme a tutti gli operatori economici, ci eravamo riuniti nella sala del Consiglio Comunale per riflettere sull’estate che era alle porte.
    Il Sindaco aveva insistito sul trittico che da turista aveva sempre sentito ripetere: “Ponza è bellissima, sporchissima, carissima”. Bellissima lo è da sempre e tale è rimasta. Sporchissima da questa estate non lo è più. Carissima lo è ancora in buona parte.
    Questo autunno, penso che la riflessione comune debba essere ripresa e che l’esperienza avrà insegnato parecchie cose. A tutti.

    • Massimo Guglietta

      31 Luglio 2013 at 00:34

      Lo dicevo già lo scorso anno: chi organizza questi “pellegrinaggi” infantili sono persone dell’isola che in inverno lavorano a Roma nei locali frequentati da questi ragazzini? A Pasqua già è tutto organizzato, alloggi, locali da frequentare, spostamenti …proprio come quando si va a Lourdes o a Medjugorie… Ora mi chiedo: vale la pena lasciar violentare la nostra isola per la tasca di pochi?
      Puntualmente, come ogni anno, anch’io vengo contattato per mettere a disposizione il mio locale e come ogni anno puntualmente rifiuto … ma c’è sempre qualcuno che accetta perchè i soldi facili fanno gola a tutti, soprattutto a coloro che poi l’inverno chiudono baracca e burattini e si ritirano in altri lidi. Personalmente, in quella settimana, preferisco lavorare di meno ma, fidatevi, ne guadagno in salute e d’immagine. Forse è l’unico locale dell’isola dove è affisso il cartello “NON SERVIAMO ALCOLICI AI MINORI DI ANNI 18” …e lo rispettiamo… Alle 23 i minorenni, soprattutto ponzesi (e su questo avrei qualcosa da ridire ai loro genitori) vengono messi alla porta anche se stanno giocando a biliardo o a calcio balilla perchè non mi posso assumere la responsabilità di quello che potrebbe accadere; alla cassa c’è una persona preposta al controllo dei documenti, e inoltre, sulla porta, un addetto alla sicurezza, che pago profumatamente, incaricato di allontanare le persone moleste.
      Sicuramente io tutelo il mio locale ma se tutti tutelassero il proprio si tutelerebbe automaticamente anche l’isola. I miei clienti che per i primi giorni hanno disertato il locale, quando si sono resi conto che nulla era cambiato e il Sarracino era rimasto quello di sempre, hanno ricominciato ad uscire ritrovando lo stesso ambiente che avevano lasciato…
      Fidatevi, non perdete niente rinunciando a lavorare con questi quattro marmocchi e se non trovano terreno fertile saranno costretti a cambiare destinazione. Non occorre aspettarli alla nave con i forconi il prossimo anno, come qualcuno ipotizzava… basta semplicemente rispondere: “No, io non metto a disposizione nè la mia casa, nè il mio locale…”
      Si muovono in branco e come sarebbe opportuno sapere: la maggior parte delle volte, il branco trasforma anche il più tranquillo dei ragazzini in un delinquente senza rispetto per niente e per nessuno.
      Mia mamma, a 67 anni è stata appellata in tutti i modi possibili da una ragazzina di 16 anni che in mutandine e reggiseno fumava hashish insieme a 5 ragazzini sul terrazzo affianco casa mia facendo un casino tremendo e tutto questo solo perchè invitati a non alzare troppo il tono di voce. Sono stati allertati i carabinieri che purtroppo erano impegnati altrove per lo stesso motivo e sono arrivati dopo più di un’ora… Solo dopo che sono intervenuto io e in malo modo li ho minacciati, hanno avuto il buonsenso di andare a dormire non dimenticando però di mandarmi “a quel paese” appena scomparsi dalla vista.
      Questa sembra una guerra vera e propria che hanno dichiarato all’isola ma non tutti l’abbiamo voluta e non possiamo permettere a nessuno di venire a comandare a casa nostra. Purtroppo c’è stato un grave caso di violenza su un autobus di ritorno dalla discoteca e ne hanno parlato anche i gionali… Certo, la violenza è l’ultima cosa, è da persone incivili, bisogna sempre prima cercare di risolvere le questioni con le parole, d’accordissimo… ma dove vedete voi la civiltà in questi loro comportamenti?
      L’uomo coinvolto nell’evento sull’autobus ha semplicemente fatto questo: ha difeso se stesso e la nostra isola. L’ho incontrato la scorsa sera in piazzetta e stava veramente con il morale a pezzi, gli ho dato la mano nonostante ultimamente avessimo avuto qualche leggero screzio e gli ho dato la mia piena disponibilità… non pensate che si stia vantando in giro dell’accaduto, è un uomo che soffre per tutto questo ma credo che più di tutto gli faccia male quest’accanimento contro di lui proprio da parte di chi, solo per questioni di guadagno facile, gli ha voltato le spalle.
      Cercate di amare di più la vostra isola che ormai da 15 anni posso considerare anche mia e se proprio non ci riuscite perchè è più semplice svendersi, lasciate che altri la amino al posto vostro.
      Senza rancore alcuno, Massimo Guglietta

  3. Mimma Califano

    30 Luglio 2013 at 20:30

    I “pariolini”
    di Mimma Califano
    Un paio di anni fa ho avuto la sventura di avere casa letteralmente circondata da appartamenti affittati a questi ragazzi. Dopo qualche tensione iniziale, ha tentato un approccio più colloquiale nel tentativo di capirli.
    Questo il quadro che ne è emerso, anche se probabilmente non dico nulla che non si sappia già.
    L’unico momento della giornata per provare a parlare con loro era verso le 13/14, l’ora in cui si svegliavano ed erano abbastanza sobri. Probabilmente facevano anche una colazione normale, ma iniziavano quasi da subito a bere, prevalentemente birra.
    Dopo, “spiaggia, mare”.
    L’ora peggiore era verso le 20/21, quando rientrati, già in avanzato stato alcolico, tentavano di organizzarsi la cena (…ahimè quelle cucine!), tra urla, musica, spintoni, arrampicate per muretti ignorando i gradini e le strade normali, parolacce e provocazioni di ogni genere.
    Il buon senso consigliava di sorvegliarli da lontano cercando di stemperare le loro continue provocazioni.
    Ragazzi/e giovanissimi 15/18 anni, figli di famiglie più che benestanti. Quasi tutti con genitori separati o comunque molto impegnati.
    Ho cercato di capire le due cose che mi sembravano essenziali.
    Perché si distruggevano bevendo cosi tanto? E come facevano a ritrovarsi tutti insieme a Ponza nello stesso periodo? (andavano liberamente da un appartamento all’altro, mescolandosi tra di loro e spesso dormendo dove gli capitava, ma – confermato da loro – non si erano mai conosciuti prima.
    Alla prima domanda – oltre alla solita risposta: perché mi piace o perché è un modo per stare in compagnia – le risposte più articolate sono state: viviamo in un mondo di “merda”, oppure: i miei genitori hanno grosse aspettative su di me, non so ribellarmi e preferisco bere per non pensare!
    Alla seconda domanda: hanno risposto che già da inizio giugno nelle discoteche di Roma girano volantini che danno appuntamento a Ponza: “Tutti insieme a Ponza per divertirsi!” Poi loro amplificano con sms, facebook ad amici di altre località.
    Per un tentativo di aiuto alla prima domanda ci vorrebbero dei sostegni psicologici.
    Per la seconda qualche indagine: da dove arrivano quei volantini? Perché Ponza? Perché danno/hanno di Ponza un’idea di libertà ed incolumità?

  4. silverio lamonica1

    30 Luglio 2013 at 23:28

    La “diatriba” dei pariolini si ripete, puntualmente, tutti gli anni. Vige tra loro il passa- parola nella così detta “Roma bene”: “Ragazzi, il xx luglio tutti a Ponza a ‘far casino'” Chissà perché non scelgono ogni anno una meta diversa. Ma la spiegazione l’ha data il Sindaco; purtroppo non ci sono regole da parte di certi così detti “operatori turistici” nostrani: dall’affitto delle stanze alla somministrazione di alcolici ai minorenni. E certi giovinastri pariolini lo sanno: Ponza è “il paese dei balocchi”, tutto è permesso, tutti là a far casino; a Capri, Ischia, Lipari, Ventotene e altre località non conviene andare; sono molto più “rigidi”. Il sindaco invita certi “operatori turistici” locali a cambiare registro ed è un tentativo più che condivisibile. Ma se questo benedetto “registro” certi nostri operatori turistici non si decidono a cambiarlo (anche se nella fattispecie si configura il reato) allora è opportuno battere altre strade. Quando in un determinato comune un individuo non residente si macchia di un reato, di solito gli viene impedito di tornarci, oltre alla sanzione penale e/o pecuniaria prevista per danneggiamenti o altro. Perché un tale provvedimento – applicato di recente, per ben tre anni, ad un nostro concittadino (in questa sede non è opportuno discutere se a ragione o a torto)- non può essere comminato a certi giovinastri della così detta “Roma bene” che vengono qui a combinarne di tutti i colori? Un sistema del genere servirebbe quantomeno a scompaginare il gruppo o “branco” come dir si voglia.

  5. Enzo Di Giovanni

    31 Luglio 2013 at 09:46

    Sono d’accordo in linea di massima con tutte le argomentazioni riportate. Ma in particolare volevo manifestare la mia piena condivisione con quanto scritto da Massimo. Perchè è un approccio al problema reale, pragmatico, fatto oltretutto da un addetto ai lavori. Se cominciassero tutti a pensarla come lui, ad un turismo cioè responsabile che non va “sopportato” (come spesso purtroppo sento e leggo) ma costruito mettendo al primo posto l’amore e l’orgoglio per la propria terra, avremmo risolto la metà dei problemi dell’isola.
    Tra l’altro quello dei “pariolini” è un problema molto relativo, risolvibilissimo.
    Perché ciò che rende possibili certi comportamenti da branco è la sensazione di essere in una terra di nessuno dove si è liberi di scorrazzare a piacimento: per cui più che un problema, è un termometro della nostra capacità (al momento incapacità) di programmare il turismo.

  6. guido vitiello

    1 Agosto 2013 at 18:25

    Salve e buonasera,
    già l’anno scorso avevo scritto al sindaco in questo periodo per il problema dei pariolini e a quanto pare sembra che abbia ascoltato il grido di aiuto di un ragazzo a cui non va che la sua isola sia alla merce’ di quattro balordi…
    E non posso esserne che felice.
    Quando afferma che la colpa è nostra se vengono qui e fondamentalmente fanno i comodi loro ha pienamente ragione.
    Ma non possiamo essere ipocriti; agenzie che affittano a minorenni… locali che servono alcolici… ragazzi in coma etilico al Poliambulatorio e risse… questi problemi li conosciamo già…
    La domanda che mi sorge spontanea è: Signor Sindaco, possiamo fare qualcosa per evitare tutto ciò?
    Possiamo far capire a questi ragazzi che è sbagliato il loro comportamento e che quando si è ospiti non si deve distruggere ciò per cui molti lavorano?
    Possiamo insegnare loro il rispetto per le istituzioni e per la forza pubblica?
    Infine possiamo far capire ai nostri commercianti che quei soldi che incassano, alla fine fanno più male che bene alla nostra economia, se incassati in quel modo?
    In tutto questo voglio complimentarmi ancora per l’ottimo lavoro svolto con la gestione della forza pubblica e per l’interessamento al problema…
    Vorrei fare un plauso a Massimo Guglietta per aver centrato in pieno il problema e per aver reso il suo locale notturno più sicuro e al riparo da queste eventualità…
    
    Infine concludo chiedendo al signor Sindaco di essere vicino al pescatore Francesco, coinvolto suo malgrado in una situazione che probabilmente sarebbe potuta capitare a chiunque…
    Detto ciò porgo i miei saluti
    Guido Vitiello

    • silverio lamonica1

      10 Novembre 2013 at 10:27

      Il mito di Circe che trasformava i compagni di Ulisse in porci …. C’è poco da fare …. anche questa indagine lolite, qui approdata purtroppo, conferma ancora una volta il mito di Eèa.

  7. polina ambrosino

    10 Novembre 2013 at 15:19

    La squallida vicenda delle baby squillo ha messo il dito nella piaga. La piaga di una parte di gioventù, cresciuta male da genitori inadeguati al loro ruolo e in un mondo dove conta solo ciò che si compra. Ponza, perla di Roma, è diventata la perla data ai PORCI. Chi sono!? Sono quegli adulti, solo anagraficamente, che comprano carne umana per sfogare i loro istinti e usano Ponza come meta per poter avere da sfondo il nostro mare. Sono quei figli di famiglie sicuramente benestanti economicamente, che però dimostrano di non avere niente altro. C’una frase, che circola da molto sui social network, che dice: “Ci sono persone cosi povere che hanno solo i soldi”. Ecco. Sono poveracci: poveri di dignità e di educazione. E noi ponzesi, purtroppo, da tempo, ci stiamo omologando a questo mondo “povero”: sulla scia del bordello a cielo aperto che diventa l’isola tra fine luglio e inizio agosto, e per bordello intendo il significato letterale del termine, anche tanti nostri ragazzi adolescenti o appena diciottenni, si comportano come i loro coetanei continentali. Bevono e fumano di tutto, e urlano come ossessi sotto finestre aperte per il caldo, in piena notte… sui comportamenti sessuali non mi pronuncio perchè non so e non parlo di ciò che non so. Ma vorrei che si capisse, una volta e per sempre, che se sbagliare è umano, credere che lo sbaglio non vada punito ma giustificato, crea dei perfetti mostri. Mostri come questi pariolini di cui si parla. Ora che nell’inchiesta gravissima delle baby squillo si è detto chiaro e forte che Ponza è luogo scelto per questo schifo, adesso non si può più credere che “sono solo ragazzi e tutti lo siamo stati e bisogna chiudere tutte e due gli occhi perchè, comunque, qualche soldo lo portano”. No! Chi affitta loro le case, si fa dare i documenti da tutti!? Si sa chi è minorenne!? Si avvisano immediatamente le famiglie dei disastri che combinano!? Non credo… E’ mai possibile che vada bene cosi a tutti? Che le case lasciate uno schifo e il disturbo arrecato sia sopportato con tanta pazienza!? I ponzesi, che fanno causa al vicino per una pietra fuori posto, che litigano a morte con familiari per cose assurde, poi, per quattro soldi maledetti, diventano muti, ciechi e sordi davanti allo schifo dei”PARIOLINI”. E’ una situazione inverosimile. Sarebbe ora di praticare la tolleranza zero: basta con il chiasso sfrenato, con i cori da stadio a tutte le ore, con le case sfasciate, con l’ubriachezza molesta e la droga a gogò, con la prostituzione a cielo aperto. Persone che hanno i turni di notte hanno visto ragazze in stato semi-incosciente avere rapporti con più ragazzi sulle spiagge di Giancos e di Sant’Antonio, mica fuori la Guardia! E’ questo il turismo del terzo millennio? Cerchiamo tutti una soluzione, impariamo ad indignarci e a mandarli via dalle case questi qua, anche se ci perdiamo economicamente: la dignità non si compra. E purtroppo qualcuno ha dimenticato cosa voglia dire.

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