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Ponza, un’isola… nell’immaginario

di Luisa Guarino

Ponza. La banchina Di Fazio [1]

 

A distanza di un mese esatto dalla sua pubblicazione (era il 20 giugno scorso, San Silverio) ancora non riesco a togliermi dalla mente la pagina del quotidiano La Stampa a firma di Luca Bergamin dal titolo “Ponza, isola bianca di vento e cicerchie!”leggi qui [2] – per la rubrica “Il bello & il buono” – I piaceri della tavola e del viaggio”. Cominciamo dalla ‘favola’ delle cicerchie, diventate ormai una vera rarità anche se ‘spacciate’ come prodotto locale. Che io sappia (spero di essere smentita) c’è un solo contadino che ancora le coltivi, a Santa Maria; un po’ la stessa ‘leggenda’ delle lenticchie autoctone di Ponza stessa o di Ventotene, portate da altrove e vendute a peso d’oro.

Proseguendo la lettura, naturalmente conservo la pagina a futura memoria, non mancano altre sorprese, o a dir poco ‘improprietà’: come avrà reagito il buon Oreste Romagnolo a sentir definire il  suo locale “ruspante”, lui che della raffinatezza e dello stile, e non solo delle portate, ha fatto da sempre un tratto distintivo?

Ma il più bello viene quando, dopo aver dedicato alcune righe alla festa per il Santo Patrono celebrata proprio in quel giorno, il prode Bergamin aggiunge: “Poi ci si tufferà per un bagno notturno sulla spiaggia di Chiaia di Luna dalla sabbia rossa finissima”. Orbene: sappiamo che la spiaggia è chiusa ma tant’è, arrivando in barca tutto è possibile. Tranne trovare  sabbia rossa finissima.

La spiaggia di Chiaia di luna [3]
Inoltre in un ‘sommario’ si evidenzia: “Oggi c’è la festa patronale di San Silverio. D’estate si affolla la celebre spiaggia di Chiaia di Luna”.
E qui ci viene proprio il dubbio che il collega abbia visto tutto un altro film rispetto a quello che anche nell’Estate 2013 si proietta nella nostra isola.
Chiaia di Luna non si affolla più da anni, e nelle ultime estati, quelle poche volte che è stata aperta, era a numero chiuso e fruibile con orari… da ufficio.

Passiamo sopra a un ‘peccato veniale’come quello di collocare i faraglioni di Lucia Rosa a Palmarola; ma lo scritto sfiora il ridicolo quando accennando a Zannone, il nostro scrive dell’isolotto Parco naturale (e in totale abbandono, aggiungiamo noi) “in cui i falchi pellegrini, i gabbiani e i mufloni selvatici volteggiano, si inseguono, e anche amoreggiano beati”. E qui, non solo è un altro film ma è pura fantascienza, fantasy. Eh sì, se “i mufloni selvatici volteggiano”.

A questo punto debbo tirare in ballo il mio caro e stimato collega del Messaggero, Giovanni Del Giaccio, che negli anni in cui lavoravamo insieme nella Redazione di Latina Oggi ha coniato il termine a dir poco ironico “ponzologo” con cui etichettare ogni giornalista che in occasione della stagione estiva scrive di Ponza sulle pagine dei quotidiani nazionali più blasonati facendo ‘l’inviato’, da vicino ma soprattutto da lontano, scoprendo ogni volta ‘l’acqua calda’, ripetendo storie trite o riempiendo le colonne di assurdità.

Ebbene, il primo “ponzologo” 2013 è arrivato, ed era solo giugno. Hai voglia fino a tutto agosto!