di Francesco De Luca (Franco)
Per i tipi di Demian Edizioni è uscito il libro ”Margherita e il Principe” di Lino Catello Pagano. Proprio lui, sì, quello che scrive su questo sito struggenti poesie e ricordi di vita. Tutti incentrati su Ponza.
Dalla quale sta lontano, vivendo egli in Liguria, e nonostante la lontananza, egli cadenza e tratteggia le sue amicizie, i suoi stati d’animo, le stagioni, le ricorrenze, i respiri finanche, interagendo con Ponza. Irrimediabilmente.
Questo Margherita e il Principe, all’infuori del fatto che i protagonisti vivano una storia d’amore al limite della clandestinità, essendo lei una borghese e lui un principe croato, si sviluppa intorno alle loro vacanze trascorse a Ponza.
Siamo negli anni ’50, quando i turisti che visitavano l’isola erano sporadici uomini in cerca di luoghi esotici, in cui farsi travolgere dall’autenticità della vita paesana. E Ponza in quegli anni tutto questo possedeva ed era contraccambiata da signori, nobili, uomini di cinema.
La vita isolana, intessuta di lindore paesano, imperniata sulla presenza del mare, è lei che irretisce i due amanti, Margherita e il Principe, e ne lega indissolubilmente i ricordi, facendo di Ponza, il luogo d’elezione della loro felicità.
Superfluo è rimarcare la matrice autobiografica del libro. Essa erompe gli argini della narrazione, diviene la protagonista. Nel libro importanza centrale assume la relazione degli innamorati con gli elementi “ponzesi” della vicenda: Gennarino a mare, sua moglie, il parroco don Luigi Dies, Ortensia, e poi Chiaia di Luna, Cala Inferno, e poi la festa di san Silverio, e poi “u pane d’a Russiella”, il vino “d’u Fieno”. Insomma luoghi, persone, ricorrenze, ripassate come in moviola, così, per il gusto di rivederli, di riassaporarne il gusto. Come a rendere loro un imperituro saluto.
Conoscendo, i lettori di Ponza racconta, la struggente emotività che Lino Pagano immette negli scritti, non posso che rimandare a quelle sensazioni.
Per la gioia dei lettori quella è la sua cifra.