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Buon San Silverio

di Sandro Vitiello

 

Oggi – 20 Giugno – dalle mie parti, a Ponza, si festeggia San Silverio.

È una bella festa: c’è la devozione, c’è la fede, c’è il folklore e c’è tanta festa.

Fino all’anno scorso non ho quasi mai mancato a quest’appuntamento ma quest’anno è un anno un po’ così [il papà Costantino è venuto a mancare nel marzo di quest’anno (leggi qui) – NdR]  – e allora forse è meglio stare dove sto.

Non voglio far mancare a me stesso un piccolo pensiero su questa data che mi è particolarmente cara.

Il mio maggiore ricordo di questa festa è legato ad una fotografia:

San Silverio.1

Era la fine degli anni ‘60.
Noi, la mia famiglia, il giorno di San Silverio la festa la si viveva in barca.
La mattina della festa mia madre iniziava a cucinare di buon’ora mettendo insieme un pranzo fatto di tante portate in cui non era previsto mai il pesce.
Quello lo si mangiava tutti i giorni.

Più o meno mentre Nannina iniziava a spadellare, mio padre – Costantino – scendeva  al porto, ripuliva la barca liberandola di tutti gli attrezzi da pesca che si potevano scaricare a terra o mettere sottocoperta e partiva per venirci a prendere a Le Forna.
A Cala Fonte, tempo permettendo, ci si faceva trovare tutti assieme e da lì si partiva verso il porto.
La nostra festa iniziava in quel momento.

Arrivati al porto e trovato l’approdo migliore, possibilmente vicino al palo della “gallina” mia madre scendeva e, accompagnata da un paio di figli, si recava al negozio di frutta di Mariantonia, nell’angolo a sinistra della banchina, vicino alle scale che salgono verso il municipio.

Quel negozio lo ricordo come fosse ora: in quella giornata esibiva quanto di meglio ci potesse essere a Ponza.

La frutta più bella e saporita, nei miei ricordi, si comperava in quella giornata di festa.

Certo, mi si dirà che la nostalgia gioca brutti scherzi ma io ho buoni ricordi e me li conservo.

Non ho memoria di dolci, nella giornata di san Silverio.

Il momento più importante del nostro pranzo era una enorme bagnarola piena di frutta, nell’acqua con un pezzo di ghiaccio a raffreddare il tutto, preso da Don Ciro.

Il pranzo si consumava sotto ad una vela messa di traverso a ripararci dal sole; veniva tirata via solo nelle ore meno calde.

Dopo una certa ora la barca diventava come il salotto di casa: c’era un viavai di amici e conoscenti che salivano a bere un bicchiere di vino o a mangiare un po’ di ciliegie in compagnia.

Si andava avanti così fino alle ore scure ma non si faceva mai troppo tardi perchè l’indomani la barca sarebbe tornata a fare il suo lavoro e i segni della festa dovevano essere scaricati a terra.

Questa foto, oggi, mi fa stare comunque a Ponza.

Buona Festa a tutti.

 

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1 Comment

1 Comment

  1. polina ambrosino

    20 Giugno 2013 at 16:33

    Ciao Sandro, buon San Silverio anche a te e a tutta la tua famiglia. Ci hai regalato un ricordo di grande valore: chissà come era contento San Silverio di una famiglia di pescatori che viveva la sua festa insieme in barca! Un tempo di gioia vissuto sul mare, anche e soprattutto in una giornata come quella dedicata al nostro Gran Santo protettore , giornata di sole cocente come è sempre il 20 giugno (con rarissime eccezioni)!
    Chissà quanti ponzesi hanno ricordi speciali dei loro 20 giugno. Sarebbe molto bello e interessante conoscerli e condividerli: il 20 giugno , con buona pace dei detrattori, è una data fondamentale per la nostra storia e per la nostra gente. Grazie Sandro!

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