di Simone Casalino in collaborazione con la Redazione
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’A réteche o origano (Origanum spp. – species) è una pianta aromatica, erbacea o sub-arbustiva, appartenente alla famiglia delle Labiateae, comprendente circa 45-50 specie originarie soprattutto del bacino del Mar Mediterraneo.
Le due specie più conosciute ed utilizzate sono l’origano (Origanum vulgare) e la maggiorana (Origanum majorana). Il primo è molto diffuso, conosciuto e utilizzato a Ponza; la seconda pressoché sconosciuta.
Il nome ‘origano’ deriva dal greco oros (monte) e ganaos (mi piace), perché cresce bene in montagna o nei piani alti delle zone assolate.
Origano fiori e foglie
Maggiorana
Le piante di questa famiglia, che per la presenza di ghiandole ricche di olii essenziali vengono utilizzate come piante aromatiche in cucina, sono esemplificate – per l’appartenenza ad una stessa famiglia – dal rosmarino (Rosmarinus officinalis) e sono tutte caratterizzate da un fiore – di dimensioni variabili, a volte anche molto piccolo, con un ‘labbro’ inferiore ben evidente (da cui ‘labiate’).
Rosmarino
Altre piante appartenenti alla Famiglia, oltre a quelle già nominate, sono il basilico (Ocimum basilicum ), il timo (Thymus vulgaris), le varietà di menta – di cui già abbiamo trattato (leggi qui) -, la lavanda comune o ‘spigo’ (’a spicandossa – Lavandula angustifolia) e la Lavandula stoechas, la santoreggia (Satureya hortensis), l’issopo (Hyssopus officinalis), la melissa o cedronella (Melissa officinalis), e molte altre…
Timo
Lavandula Stoechas
La melissa, erbacea dal gradevole odore di limone, da non confondere con la Lippia o cedrina – ’a cedratella, in dialetto ponzese – un arbusto o alberello appartenente alla Famiglia delle Verbenaceae (sotto)
Lippia o cedrina, a sua volta (ma solo per il profumo) da non confondersi con l’erba limone o lemon grass (Cymbopogon citratus), della Famiglia delle Graminaceae (sotto)
Lemon grass o cimbopogone
Impieghi
Dell’origano vengono utilizzate le foglie e le sommità raccolte in estate quando la maggior parte dei fiori è aperta; i fusti si recidono 10-20 cm. sotto l’infiorescenza, evitando le parti lignificate
Dopo una prima essiccazione in mazzetti da appendere in un luogo areato e ombroso, le sommità vendono sbriciolate e conservate in un vasetto di vetro.
Questa pianta aromatica, contrariamente a quanto accade ad altre erbe (ad esempio al prezzemolo, all’aglio, basilico, timo… ecc) con l’essiccazione mantiene il suo aroma, anzi risulta più forte e concentrato come accade anche nel rosmarino.
L’origano è una delle erbe aromatiche più utilizzate nella cucina mediterranea – soprattutto dell’Italia centro-meridionale – per il suo intenso e stimolante profumo.
Si usa prevalentemente essiccato, in innumerevoli preparazioni:
– ’u ppan’ e pummadore non avrebbe lo stesso sapore senza origano (qualcuno lo preferisce fresco);
– con le carni (tipicamente ’a carne ’a pizzaiola);
– sul pesce: famosi i rutunne arrianate , dove il nome definisce proprio il sapore preponderante dall’origano);
– sulla pizza (tipicamente ’a marenara);
– nelle insalate di pomodori (da provare anche con le foglie verdi, fresche);
– inoltre in numerose conserve (tutte le verdure conservate sotto aceto, melanzane, zucchine, pomodori, ma anche alici e varie ‘scapece’ di pesce);
– si accompagna perfino ai formaggi.
L’origano non è importante solo per il suo utilizzo in cucina ma anche per le sue numerose proprietà terapeutiche. I suoi principi attivi sono principalmente dei ‘fenoli’: timolo e carvacrolo.
Ha come effetti terapeutici quello antalgico, antisettico, analgesico, antispasmodico, espettorante e tonico.
Il suo olio essenziale è molto utilizzato nell’aromaterapia.
In medicina popolare suoi infusi sono consigliati contro la tosse, le emicranie, i disturbi digestivi e i dolori di natura reumatica per le proprietà antinfiammatoria.
Nel “linguaggio dei fiori” l’origano è considerata una pianta che dà sollievo, conforto e salute.
Infine l’origano è anche un buon repellente per le formiche: basta cospargerlo nei luoghi frequentati e ricordarsi di sostituirlo spesso per tenerle lontane.
Insomma una pianta ‘totale’. Siamo fortunati a conoscerla e disporne…
Analogamente alla camomilla, alle alici sotto sale, ai chiappariell’ e all’aulive ‘i Gaeta, ’nu buccacce c’a réteche non manca ma nelle case dei ponzesi, sia sull’isola che fuori di essa…