Ambiente e Natura

Si avvicina l’estate piena e con essa la stagione degli incendi (2)

Giuseppe Massari & Redazione

1. Incendi. Baia Chiaia di Luna. Sfondo Palmarola

 

Riprendiamo con maggior forza e urgenza l’argomento della prevenzione degli incendi. In proposito la Redazione ha elaborato delle informazioni di base fornite da Giuseppe Massari, che qui ringraziamo per la competenza e lo stimolo: per l’articolo precedente, leggi qui

 

Sintetizziamo quanto, in varie corrispondenze, Massari ci ha inviato:

“Ho lavorato per alcuni anni sulla questione degli incendi boschivi,  in particolare sullo studio della ricostituzione della vegetazione dopo il passaggio del fuoco; ma anche sulle cause che lo determinano.

Riassumo brevemente: l’incendio tecnicamente è una combustione, la combustione della vegetazione è l’ossidazione dei composti del carbonio con produzione di energia sotto forma di luce e calore.
Perché un incendio si verifichi è necessario un innesco, l’incendio non avviene da solo, alle nostre latitudini non esiste l’autocombustione!
Le cause che provocano un incendio sono molteplici, tutte dipendenti dall’uomo, volontarie o involontarie, salvo qualche evento “minore” come i fulmini.
La percentuale in senso assoluto più elevata di incendi dipende dagli automobilisti fumatori che gettano i mozziconi accesi di sigarette dai finestrini delle macchine, dei camion, dei treni.
Il mozzicone acceso costituisce l’innesco, la sterpaglia secca dei periodi aridi è il combustibile, lo spostamento d’aria del mezzo in movimento fornisce l’ossigeno necessario per la combustione.
I fattori climatici sono importanti, ma meno di quanto si creda; il vento forte, soprattutto a raffiche, è importantissimo per l’apporto di ossigeno.

Ma se non c’è l’innesco, non ci può essere l’incendio.

A Ponza una buona causa d’innesco era la discarica dei rifiuti, i frammenti organici semicombusti in decomposizione, sparsi dal vento, provocavano incendi.

Oggi per fortuna non c’è più, ma ci sono le strade dove passano le auto, le moto, i camion, ognuno dei quali con  un automobilista fumatore a bordo, che rappresentano potenziali piromani anche se ignari.
Questo è il punto: chi ha provocato piccoli incendi alle siepi sparti-traffico, o chi si è reso responsabile di grandi incendi anche purtroppo con vittime, nessuno di loro si rende conto di quello che ha fatto gettando un mozzicone acceso dal finestrino.

Se si potesse fare un test sugli automobilisti fumatori si potrebbe stabilire che nessuno di loro spegne le sigarette nel posacenere della macchina, tutti li gettano in strada.

2. Incendi. Part. e sfondo mare

3. Costone bruciato

4. Incendio contrafforti Monte Guardia

Sui mezzi di comunicazione di massa la responsabilità dei mozziconi di sigaretta nella genesi degli incendi è segnalata, ma non con l’evidenza che questi meritano. Perché avviene questa sottovalutazione?

La risposta è che l’incendio è un grande business… un giro di milioni di euro a cui nessuno ha voglia di rinunciare.

Perciò si parla di incendi il meno possibile, solo quando i giornali e le televisioni mostrano le immagini di incendi terribili in modo che la minaccia sia tenuta ben presente, attribuendone  le cause a fantomatici piromani che nessuno ha mai visto; non credo che in Italia ci sia in carcere qualcuno condannato per aver appiccato un fuoco; quando poi è superata la stagione critica cade tutto sotto silenzio, nessuno parla più degli incendi ovviamente fino alla prossima estate, quando il fuoco ricomincia.

Sono molto severo, ma non posso essere diversamente: nessuno fa prevenzione sul serio, perché nessuno fra quelli che contano ha il minimo interesse affinché gli incendi non avvengano”.

5. Incendi. Primo piano e sfondo mare

6. Incendi. Part.

La proposta è di avviare un’iniziativa per Ponza che potremmo chiamare, ad esempio, PONZA SENZA INCENDI, usando i mezzi di informazione di cui disponiamo e tutto quel apparirà utile e opportuno, invitando i fumatori a spegnere i mozziconi di sigarette sempre ed ovunque, segnalando le enormi responsabilità che possono derivare da un gesto apparentemente insignificante, i danni che può provocare fino al verificarsi di vittime.

Iniziamo una campagna  sistematica, a tappeto, in modo che nessuno possa dire che non era informato. 

“Non so se esista una casistica degli incendi a Ponza: noi all’Argentario abbiamo lavorato con i verbali del Corpo Forestale, è possibile che anche qui ci sia qualcosa. Sarebbe qualcosa più di una soddisfazione poter dimostrare che, facendo i confronti nel tempo, una campagna di prevenzione ben fatta produce risultati positivi. E questo non solo per Ponza”.

7. Antiche parracine evidenziate dall'incendio

9. Catene. Esiti incendio

10. Parracine. Part.

11. Esiti di incendi. Parracine

12. Pietre

Le immagini si riferiscono al versante di Chiaia di Luna dopo l’incendio di una diecina di anni fa (2001); si può immaginare – o forse non fino in fondo – con quali danni all’ambiente, alla preziosa vegetazione mediterranea, all’ecosistema locale inclusi i piccoli animali…

Fumatori distratti, non date fuoco a Ponza!

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[Incendi a Ponza. (2). Continua]

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