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Storielle ponzesi in pillole. (3). ’U cafè ’i Veruccio ’u chiattonedi Michele Rispoli Per le precedenti digita – Storielle – in CERCA NEL SITO
Veruccio gestiva e conduceva personalmente il Bar Miramare di Sant’Antonio. I fratelli Scarpati, Pasquale, Luigi e Giuseppe erano commercianti, Giuseppe e Pasquale avevano il negozio in via Banchina ten. Di Fazio, dove ampliarono il commercio con la torrefazione. Come si dice a Ponza, abbrustolivano il caffè. Il compito di Pasquale era principalmente quello di piazzare il caffè. Un giorno, finalmente fu convinto da Pasquale, e visto il costo di acquisto, comprò cinque chili di caffè, per prova. Il responso lo dovevano dare i clienti.
Dopo l’acquisto, il pomeriggio all’apertura del Bar, quando si radunavano nella sala i clienti, sia per il caffè ma anche per formare le coppie per giocare a carte, si presenta Pasquale Scarpati. Quando il banco è libero si avvicina e con voce possente, per attirare l’attenzione, dice: – Veru’, famme ’nu bellu cafè! Veruccio pensa: – Mò chist’ che vo’ ancora? Servito il caffè, Pasquale, dopo averlo zuccherato, prende la tazzina e la ruota più volte sotto al naso per captare i profumi ma soprattutto per attirare l’attenzione dei clienti, poi dice: – AAAH… CHE ROMA! Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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