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Storielle ponzesi in pillole. (1). Amedeo

di Michele Rispoli

  [1]

Amedeo, persona squisita, intelligente e spiritosa, sempre la battuta pronta.
Da giovane faceva il barbiere; da adulto il “trattore”, come lui si definiva, e non “ristoratore”, in quanto gestiva una trattoria.

La storiella
Eravamo agli inizi degli anni settanta, prima settimana di luglio.
Amedeo era seduto ad un tavolo della trattoria e sceglieva le lenticchie, cioè liberava le lenticchie dalle impurità, sassolini, paglia, ecc, in modo da averle pronte per l’occorrenza.

Io ero di guardia al negozio di mio padre in corso C. Pisacane; poco lavoro, come adesso, poca gente, dicevamo “gli esami fermano le  famiglie”, quindi, per far passare la mattinata, mi allungavo fino alla macelleria di Luigi o fino alla piazza.
Quella mattina, visto Amedeo, mi allungai fino al suo tavolo.

Alzò gli occhi, con le lenti sempre sul naso, mi disse: Ué ’uaglio’..! – E io: – Bongiòrno Amede’! – continuando a trafficare con le lenticchie nel piatto bianco.

– Amede’, chist’anno è proprio muscio – Alludevo ai turisti che non c’erano.

Lui, sempre con le lenti sul naso, alzando gli occhi, rispose:

Chist’anno..!? Hai a vede’ l’anno ca vvene!

Amedeo settantenne, si preoccupava…

Amedeo [1]

Amedeo con Mamena ‘u cafè, gestori di due esercizi commerciali attigui, la Trattoria l’Aragosta e il Caffè Tripoli