di Linda Mastropietro
L’Erbario ponzese, come è stato definito, è un lavoro progettato per stimolare i ragazzi a conoscere il loro territorio, per “fare” scienze più che “studiare” scienze; spesso, infatti, studiare questa disciplina equivale ad imparare, più o meno mnemonicamente, una paginetta del libro di testo e ciò non vuol dire acquisire conoscenza ma significa accumulare nozioni.
Da qui l’idea di proporre agli alunni di raccogliere piante di loro conoscenza e di etichettarle col nome, nella maggior parte dei casi dialettale, con cui le stesse sono conosciute.
Partendo dal nome dialettale e con l’ausilio di guide per l’identificazione e la classificazione delle piante, gli alunni sono riusciti a risalire al nome scientifico del campione raccolto, nonché alla famiglia di appartenenza.
Ci si è soffermati, poi, sulle notizie relative all’uso che si faceva e che si fa di molte di esse, apprese da nonni, genitori e conoscenti vari.
Si è proceduto, quindi, all’essiccazione dei vari campioni, ponendoli ben stesi tra fogli di quotidiani e sotto dei pesi; una volta essiccate, le piante sono state “montate” su cartoncini e su questi sono state incollate anche etichette che riportano, per ognuna di esse, il nome dialettale, quello comune e quello scientifico, la famiglia, il nome del raccoglitore, il luogo e la data di raccolta.
Il lavoro è tutt’altro che concluso e non ha la presunzione di sostituirsi ad alcuna guida, raccolta o dissertazione sulla flora di Ponza; come già detto, ha l’unico intento di rivisitare le piante della macchia mediterranea e, in particolare della nostra isola, con gli occhi e con le parole dei ragazzi i quali, intanto, “costruiscono” la loro conoscenza.
Non sono mancate le difficoltà, nella realizzazione del nostro erbario, prima fra tutte, la mancanza di uno spazio, a scuola, da adibire all’essiccazione degli esemplari raccolti: ogni alunno, quindi, doverosamente istruito, ha essiccato a casa, per conto proprio ma, in diversi casi, ha visto la propria pianta marcire o ricoprirsi di muffa!
Da ciò ha comunque imparato qualcosa e cioè che è opportuno raccogliere in giornate asciutte e cambiare frequentemente la carta assorbente.
Anche il tempo a disposizione non ha giocato a nostro favore: abbiamo ritagliato i momenti da dedicare all’allestimento dell’Erbario anche in condizioni, non rare, di classi accorpate, cosa che capita spesso in scuole piccole dove è difficoltosa la sostituzione dei colleghi assenti.
La Redazione di Ponza racconta ha ritenuto opportuno presentare ugualmente il nostro Erbario ad un pubblico che non sia quello dei soli addetti ai lavori, sebbene io, da coordinatrice del lavoro, abbia più volte ribadito che… non è tutto qua!
Certamente saranno raccolte altre piante, la stessa pianta sarà osservata in diverse stagioni; si potrà capire meglio quale sia la caratteristica comune che fa appartenere più piante ad una stessa famiglia; si potrà ragionare sulla particolare struttura di una pianta adattata ad uno specifico ambiente…
Insomma, quello che presentiamo è solo l’inizio del nostro lavoro.
***
Un’anteprima dell’Erbario Ponzese sarà presentata la sera del 9 giugno p.v. sul piazzale della Chiesa di Santa Maria dalle ore 21 in poi (NdR)
Giuseppe Massari
28 Novembre 2013 at 19:45
“Erbario in erba”
Gent.ma prof.ssa Mastropietro, le rispondo con una lettera non avendo ancora imparato ad inviare un commento.
Avevo proposto di sostituire il nome dell’Erbario nella Rubrica di Ponza racconta perché pensavo che fosse un Erbario fotografico: adesso invece apprendo che i suoi studenti, sotto la sua guida, raccolgono le piante ed imparano a conservarle. Indipendentemente dal numero e dalla riuscita degli exsiccata si tratta a tutti gli effetti di un vero Erbario.
Condivido ed apprezzo la sua iniziativa.
Mi sembrano anche molto giusti i riferimenti “etnici”, perché oggi – Prima che il tempo cancelli le tracce… – è importante conservare la conoscenza, nel senso più ampio del termine, del luogo dove siamo nati.
I mille usi che si potevano fare con le piante data la loro utilità, che si sono tramandati da una generazione all’altra, non possono essere dimenticati: essi sono una delle realtà più rappresentative delle tradizioni locali.
E questo non riguarda solo Ponza.
Il prof. Anzalone, purtroppo scomparso, era un grande conoscitore della Flora del Lazio: quando ha studiato la Flora e la Vegetazione delle Isole Ponziane, ha fatto l’Erbario.
Tutte le piante di Ponza, presenti sull’isola fino al 1975, sono conservate nell’Erbario della Sapienza. Ho pensato opportuno segnalarlo perché, se mai qualcuno fosse interessato, la consultazione dei campioni d’Erbario è consentita.
Rinnovando alla prof.ssa Mastropietro il mio apprezzamento per questa attività che sta svolgendo, tanto più meritevole date le difficoltà che deve superare, invio molti cordiali saluti.
Giuseppe Massari
Linda Mastropietro
29 Novembre 2013 at 08:57
Ben detto! E’ proprio un “Erbario in erba”!
La ringrazio moltissimo sia dell’informazione sull’Erbario della Sapienza (la terremo sicuramente presente), sia dell’apprezzamento da Lei dimostrato per il nostro lavoro, è sicuramente un vivo incitamento.
Linda Mastropietro